Carissimi amici, continuo a visitare il sito con l’affetto e l’attenzione di sempre ed a leggere le varie rubriche ed i "post" anche se mi piacerebbe poter dialogare con più spazio a disposizione. Intanto vorrei dare un consiglio agli amici che si alternano alla scrittura dei "post" cioé quello di essere, quanto più possibile, se stessi senza farsi condizionare dai pareri espressi sulla stampa o nelle varie trasmissioni televisive dall’esperto di turno. Siamo tutti soddisfatti della prestazione del Milan che ha surclassato l’Udinese, ma questa gioia non può farci pensare che, all’improvviso, tutti i nostri problemi siano svaniti. L’Udinese é stato un avversario "natalizio", una squadra ben lontana da quella vista un paio di mesi fa, con delle ottime individualità ma con una difesa letteralmente trasparente ed un centrocampo poco voglioso di fare pressing.-
Se al Milan si concedono spazi e si applicano marcature blande, allora tutte le squadre del mondo finirebbero con il soccombere perche’ abbiamo, in avanti, giocatori molto tecnici dalle giocate imprevedibili.
Il primo gol di Pato nasce da una fuga di Favalli sulla sinistra (sembrava un fantasma materializzatosi sulla fascia senza essere visto dagli avversari), il colpo ti testa risolutore é stato perentorio e preciso, ma i difensori in area pensavano ad altro, il secondo gol nasce da una giocata in velocità sempre di Pato (il buon Sala per fortuna non é entrato cattivo in quell’occasione), il passaggio d’esterno al centro é stato millimetrico per Kakà, ma anche in questa occasione la difesa Udinese s’é mossa con lentezza. Certo noi non siamo stati più bravi ed attenti quando Di Natale ha accorciato le distanze e meno male che Abbiati sia stato bravo e coraggioso sul tiro di D’agostino. Mi fermo a questa parte della partita perché volevo solo dare il senso al mio concetto, una partita piacevolissima e piena di gol ed occasioni ma che non deve darci l’illusione del gioco ritrovato, della forma fisica finalmente al top, dello schema giusto e delle giuste motivazioni. La soluzione Jankulovski in mediana era quasi una scelta obbligata, si é visto un "mediano" che ha la tendenza a puntare verso la metà campo avversaria invece di tergiversare sulla linea orizzontale, questo é certamente un pregio che dovrà essere rivalutato soprattutto nell’ottica del fare giocare i giocatori nel loro ruolo naturale. E’ vero che la posizione di Pirlo é stata un’intuizione Ancelottiana, ma non sempre si riesce ad azzeccare le novità; Jankulovski si adatta a fare il difensore di fascia ma non é il suo ruolo naturale, mentre diventa più propositivo e pericoloso se impiegato più avanti, cosa che ha già dimostrato in altre occasioni in passato. Quando in campo c’é un buon Kakà, con una discreta forma, senza dolorini vari, allora la partita ce la possiamo giocare con una certa tranquillità. Anche a Torino, é mia convinzione, che con il Kakà visto con l’Udinese, non avremmo perso quella partita. E’ anche vero che una squadra grande e forte come il Milan deve essere attrezzata in modo da sopperire ad ogni evenienza e poter giocare su livelli più che apprezzabili anche quando vengono a mancare alcuni uomini chiave. Senza Kakà in campo possiamo comunque contare su Seedorf, Ronaldinho, Pato, Sheva ed Inzaghi cioé giocatori di classe, d’esperienza e di grande furbizia.
Il primo errore più grande, a mio modo di vedere, é stato fatto in difesa acquistando un Senderos che non giocava da un bel po’ a causa di un infortunio dal quale doveva essere appena guarito, anziché un difensore centrale che fosse già fisicamente a posto e disponibile per alternarsi con gli altri evitando super lavoro a Maldini e Favalli che, pur bravi ed esperti, hanno bisogno di rifiatare e non complicare i problemi muscolari ed ossei dei quali soffrono. Il secondo errore nasce da molto lontano e cioé dalla riluttanza di Ancelotti a dar fiducia ai giovani del vivaio, in questo vedo anche una certa condivisione da parte della società AC Milan che é disposta a spendere fior di quattrini per un giovane brasiliano (mi riferisco a Pato) piuttosto che puntare su qualche nostra giovane promessa. E’ pur vero che l’interesse per Pato aveva un suo fondamento ma rappresentava comunque un rischio perché non si acquistava un titolo oppure delle azioni, ma un giovane che poteva reagire male alla lontananza dalla propria gente, dal tipo di pressione al quale sarebbe stato sottoposto suo malgrado. Tutti noi sappiamo quanti giocatori del nostro vivaio sono in giro per l’Italia e quanti di questi avrebbero potuto essere utili alla squadra oltre che costituire l’ossatura per il Milan del futuro. Abbiamo visto in campo per pochi minuti Strasser, mi era capitato di vederlo giocare altre volte ed ero rimasto colpito dalla sicurezza e naturalezza di questo giovanissimo incontrista. Ecco l’occasione per puntare su questo ragazzo, ora che il nostro guerriero (Gattuso) é fermo, quale occasione migliore per dare a Strasser la possibilità di giocare, di fare esperienza e di inserirsi nel gruppo così come ad altri giovani che vengono chiamati in prima squadra ma lasciati in panchina a prendere freddo, tanto Ancelotti prima di utilizzarli deve trovarsi in una situazione d’emergenza assoluta. Abbiamo acquistato Cardacio e Viudez, quest’ultimo ci servirà (quasi sicuramente) per fare posto a Thiago Silva in quanto non possiamo avere più di due extra-comunitari in squadra (l’altro é Sheva e non credo che la scoietà voglia liberarsene a fine stagione), ora aldilà del fatto che Viudez c’é servito a raddoppiare il numero degli extra-comunitari, non si poteva puntare sui nostri giovani? Far fare loro la preparazione con la prima squadra, inserirli man mano con spezzoni di partita, in Coppa Italia, solo così possiamo trovarci in casa quei giocatori che saremo poi costretti a pagare fior di quattrini.
Vorrei poi dire qualcosa sulla questione Shevchenko. Io credo che oggi stia bene fisicamente ed é l’unico attaccante di forza che abbiamo, ma non é integrato nella squadra perché non lo si vuole fare e perché il tecnico ha le sue priorità in fatto di preferenze. Ancelotti ha l’aria sorniona del bonaccione, del compagnone di allegre cene, ma sotto sotto ha ben chiaro le sue idee e le sue scelte tattiche. Anche con Gilardino le cose sono andate nello stesso senso, complimenti e fiducia davanti alla telecamere, ma poi lo relegava spesso in panchina preferendogli anche Paloschi. Gilardino non era diventato una schiappa, aveva solo bisogno della fiducia del tecnico, sentirsela addosso, essere titolare a pieno titolo e con uno schema di gioco più adatto alle sue qualità. E’ conseguente che anche Gilardino ci abbia messo del suo non riuscendo più ad essere incisivo quando veniva mandato in campo, ma non é facile entrare in corsa e mettere il proprio timbro sulla partita. Il fatto é che due mesi dopo il nostro ex Gila é rifiorito in tutta la sua bravura ed io non credo ai miracoli calcistici... Non vorrei che anche per Sheva avvenisse lo stesso, bisogna farlo giocare e farlo sentire importante perché sono sicuro che sia in grado di poter segnare ancora tanti gol anche quando riavremo Borriello che potrà essere utilizzato alternativamente in coppia con Pato o con Sheva. Qualsiasi altra squadra ci invidierebbe questo trio di attaccanti, facciamo in modo che possano rendere al massimo.
Ecco concludo dicendo che un difensore centrale deve essere la nostra priorità nel mercato di gennaio, mentre per il centrocampo mi affiderei all’idea Jankulowski ed alla promozione in prima squadra in pianta stabile di Strasser (magari istruendolo ad essere meno irruento o per lo meno di esserlo con più furbizia), in difesa oltre all’arrivo del centrale potremmo dare fiducia a qualche giovanotto come Darmian così come a centrocampo affidarsi, senza dovere attendere i casi limiti, a Cardacio ed in attacco dare la possibilità di far giocare tutti studiando le caratteristiche dell’avversario, il modo di difendersi, se fanno il fuorigioco, se sono bravi di testa, insomma abbiamo 4 attaccanti con differenti qualità e si dovrà saper scegliere con sagacia ed obiettività. |di Carmine Longobardi (Carlongo) - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 167 volte