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2008-12-31

Lazio: Il Pagellone del 2008


CARRIZO 5 Il saldo aspettative-rendimento è negativo. Accolto come il nuovo Peruzzi, “JP” ha alternato dimostrazioni di grande personalità ad errori di concentrazione e piazzamento inattesi, specchio di una cultura calcistica ancora da rodare. La fiducia nelle sue potenzialità resta intaccata, ma il 2009 deve portare in dote maggiore sicurezza.
MUSLERA 5,5 La strada della completa “redenzione” non è ancora completa, ma il giovane portiere di Montevideo sta lentamente raggiungendo la retta via. Chiusa in crescendo la scorsa stagione, ha legittimato il lavoro del preparatore Grigioni con rassicuranti prestazioni con Atalanta e Milan in Coppa Italia.
DE SILVESTRI 5 Brusca frenata. Nella scorsa stagione, il giovane terzino romano ha bruciato le tappe, giocando da protagonista in Champion's league, ma la sua ascesa si è fermata alle Olimpiadi di Pechino. In questo campionato sta patendo la concorrenza di Lichtsteiner che ha evidenziato una inattesa involuzione.
LICHTSTEINER 7.5 Arrivato in sordina dalla Francia, si è presto tolto l'etichetta di illustre sconosciuto, indossando i panni di assoluta rivelazione dell'anno. A suon di prestazioni ha conquistato tutto l'ambiente biancoceleste che ha imparato ad apprezzare grinta, dinamismo, carisma e la duttilità dello svizzero, che nel corso del tempo si è dimostrato anche preziosa alternativa di metà campo.
RADU 5.5 Il difensore sicuro e duttile della scorsa stagione è ancora lontano. In questo scorcio di stagione non ha confermato le importanti prestazioni di inizio 2008, palesando limiti più caratteriali che tecnici. Qualità tecniche e gioventù sono dalla sua parte, ma deve confermare sul campo, scrollandosi di dosso impacci e distrazioni.
ROZENHAL 6,5 Dal suo arrivo dello scorso gennaio ne ha fatta distrata il lungo difensore ceco. Una crescita lenta, ma costante che l'ha portato a scalare posizioni importanti nelle gerarchie “rossiane”. Nonostante si stia dimostrando un centrale esperto e affidabile, è forte la sensazione che possa dare di più: l'errore di confidenza commesso a Bergamo ne è la prova.
DIAKITE 7.5 E' passato con prepotenza e personalità dal ruolo di giovane promessa da recuperare a quello di titolare. La trasferta di Coppa Italia alla “Scala del calcio” ha consegnato alla Lazio un difensore dal futuro assicurato. Ha soli 21 anni, reattività, forza fisica e stacco aereo sono le sue doti dominanti: se lo si immagino tra qualche anno c'è da spellarsi le mani. Le prodigiose prestazioni del gigante francese hanno premiato il coraggio di Rossi e il tempismo di Lotito nel rinnovargli il contratto.
CRIBARI 6 Alti e bassi. Abituato nelle scorse stagioni al ruolo di titolare indiscusso, ha patito oltremodo la rinnovata concorrenza del reparto difensivo. Paga anche un freddo rapporto con il tecnico romagnolo, reo, secondo il brasiliano, di non averlo supportato nel momento di maggior difficoltà. Nelle ultime partite il peggio è passato, ma gli spifferi di mercato su di lui sono all'ordine del giorno.
SIVIGLIA 6.5 Nonostante i frequenti guai muscolari, resta ancora il difensore di maggiore affidabilità del reparto difensivo biancoceleste. Ha iniziato alla grande la stagione, per poi bloccarsi nel derby con la Roma. Alcune sue dichiarazioni hanno fatto discutere, ma da buon veterano ci mette sempre la faccia.
KOLAROV 6 Pensi al serbo e ti vengono subito in mente le sue sassate dalla distanza, ma negli ultimi mesi il terzino biancoceleste ha raggiunto una maturità accettabile anche nella fase difensiva. Una crescita ancora non sifficiente per Delio Rossi che aspetta con ansia la sua definiva esplosione, frenata in parte, anche dalla continua alternanza con Radu.
BROCCHI 6,5 Leggermente in calo rispetto al brioso inizio di stagione, ma quando non gioca la sua assenza si sente e come. Garantisce sostanza e dinamismo in un centrocampo che, orfano di Behrami e Mutarelli, non ne ha molta, fornendo anche un prezioso contributo di esperienza ed orgoglio (vedi battibecco con Ibrahimovic).
DABO 5,5 Nella scorsa stagione, il ritorno del “figlio prodigo” fu determinante, perchè regalò affidabilità e cervello a metà campo. Nella seconda parte del 2008, invece, è sembrato più appannato e pasticcione, ma può essere ancora una pedina importante.
LEDESMA 6,5 Senza discussione il faro della squadra: a centrocampo detta il tempo delle giocate e fornisce un grande contributo in fase di copertura; è un metronomo essenziale per lo scacchiere di Rossi, anche se potrebbe compiere il salto finale di qualità garantendo maggiore presenza e precisione in fase di rifinitura. Le schermaglie relative al contratto sembrano non sfiorarlo.
MAURI 5 Il guastatore decisivo di due stagioni fa è ormai uno sbiadito ricordo: dopo aver chiuso malissimo il campionato scorso, ha lanciato, in questo, segnali di risveglio, ma continua ad alternare iniziative apprezzabili a irritanti pause di riflessione. Forse paga anche un feeling spezzato con l'ambiente.
MATUZALEM N.G. Doveva essere il valore aggiunto di un centrocampo latitante in qualità e geometrie, ma i problemi di postura patiti in questi primi mesi di Lazio, l'hanno estromesso dalla scena. Ora sta lavorando a Cesenatico per riacquisire la condizione migliore: per lui è iniziato un mese decisivo, nel quale si deciderà anche la sua permanenza a Formello.
MEGHNI 5,5 Nel secondo tempo di Udine e con il Palermo è finalmente tornato a lanciare segnali di vita: tanto è il suo bagaglio tecnico che dà la sensazione di dover esplodere da un momento all'altro, ma per leziosità e mancanza di cattiveria il momento fatidico sembra ancora una chimera. E' la scommessa di Rossi, che lo vede centrocampista a tutto campo.
MANFREDINI 6 Disponibilità e dedizione alla causa impossibili da non premiare almeno con una sufficienza. Paga aspettative pregresse non mantenute e un rapporto con l'ambiente mai nato. E' sul mercato.
FOGGIA 7 Ha stravinto la sua scommessa personale con Rossi, mettendo a disposizione talento e forza di volontà. Dopo un lungo girovagare per il sud Italia, ha sfruttato alla grande la chance concessagli in questa stagione: a forza di serpentine e prestazioni decisive è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nello scacchiere tattico biancoceleste. Ora il folletto partenopeo è l'arma in più.
ROCCHI 6,5 Un anno in chiaroscuro per il capitano. Con orgoglio, tenacia e qualche polemica di troppo è riuscito a mattersi alle spalle il maledetto infortunio di Pechino, tornando a siglare marcature (quattro) decisive per la causa biancoceleste. Per caratteristiche e senso del gol è una pedina imprescindibile, ma deve imparare a convivere con la concorrenza.
PANDEV 7,5 Dal punto di vista tecnico è il leader indiscusso della Lazio. Il suo stato di forma coincide alla perfezione con le sorti della squadra, che nel momento di maggior difficoltà si affida sempre al talento del macedone. Quella costanza di rendimento, che nel passato sembrava utopia, sta diventando sempre più realtà.
ZARATE 8 E' il crack indiscusso della stagione biancoceleste. Grazie alle sue giocate e alle sue reti fantastiche la gente laziale è tornata a sognare in grande; nelle ultime partite ha perso un pò l'accecante brillantezza di inizio campionato, ma il campione non si discute e Lotito sta facendo di tutto per riscattarlo in anticipo per non rischiare di perderlo. E' il simbolo del rilancio.
INZAGHI 6,5 Sembrava ormai perso, destinato ad una rapida pensione, ma la sua grande professionalità e l'insaziabile fame di gol hanno riconsegnato a Delio Rossi una preziosa alternativa nel settore offensivo.
MAKINWA 4,5 L'autentico flop della gestione Rossi-Lotito. Non solo non ha confermato talento e forza fisica, ma è spesso mancato dal punto di vista della voglia di emergere. La sua esperienza capitolina è al capolinea.
|di Daniele Baldini - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 165 volte


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