Finite le vacanze di Natale e Capodanno, niente più cenoni, resta l'ultimo brindisi: un bicchiere di Marsala da bere tutto d'un fiato , come “impegno augurale”. L'esatta metafora della partita affrontata in questa Domenica altrimenti priva di calcio.
Prima trasferta del 2009 per il Catania, definizione “amichevole” esatta solo parzialmente, giusta la denominazione se attinente al clima tra le due squadre e sugli spalti (colmi nonostante la pioggia), stonata a vedere l'impegno che i rossazzurri certo non lesinano in campo, come fossero prove generali alla “Prima” che sarà sì la più importante del 2009, la “prima trasferta” di Campionato a Napoli, tra meno di 7 giorni.
Un percorso ed un atteggiamento volutamente scelti ed imposti al gruppo da Walter Zenga, che già in passato aveva mostrato l'intenzione di approntare specifici impegni amichevoli in trasferta così da abituare il gruppo a “ saper vincere anche lontano dal Massimino” . Marsala questa Domenica, Martedì a Belpasso, non probanti tecnicamente, fondamentali a livello psicologico, c'è un 2008 senza vittorie in trasferta da infrangere, prima riuscirà l'impresa prima arriverà la Salvezza , con tutto quel che potrebbe conseguirne.
“Il Catania deve prendere consapevolezza della sua forza, e saperla utilizzare anche lontano dal Massimino”, ancora una massima di Walter Zenga che ben comprendendo quanto deleterio si sia rivelato negli ultimi anni il “girone di ritorno” , in casa Catania, ha ben pensato di abolirne il termine , integrando al suo posto un conto alla rovescia sulle giornate alla fine molto simile a quello che buoni frutti ha dato in termini di punti minimi per l'obiettivo salvezza.
La ricerca della “personalità che manca fuori casa” (Parole del Presidente Pulvirenti) passa anche da questi piccoli gesti , apparentemente privi di significato immanente per la collettività ma nella peculiare realtà etnea potenzialmente significativi, estremamente.
Volendo riprendere poi la “summa” impartita dal Presidente Pulvirenti a Giorgio Corona (occasione fu la prima partita in A del Catania, a Cagliari, vinta proprio grazie alla rete di Ré Giorgio) “Le porte di calcio sono tutte uguali, non importa la categoria”, e se così è, perché così è, lo stesso dicasi per i numero di uomini che scendono in campo, più o meno anche per le dimensioni del campo, ed allora, 6 reti in trasferta a Marsala (per un Catania che in trasferta non segna dall'Ottobre del 2008) sono vivo monito, per i rossazzurri in primis, di quanto sia egualmente possibile realizzare in qualsiasi altro campo d'Italia : basta semplicemente utilizzare le proprie forze, fisiche e psicologiche , tutte.
Il messaggio è proprio questo: “sfatato il tabù trasferta”. Sarà un titolo da buontempone ma come tutti gli altri sottili marchingegni psicologici potrebbe avere l'effetto di innescare quella “reazione a catena” che da sola può invertire quel che, da intollerabile, nel recente passato è divenuto bisettimanale abitudine, dici trasferta hai detto tutto.
E quindi, riadattando l'astrattezza del proverbio alla specificità del caso “Chi vince la prima trasferta dell'anno” … si pensa ma non si dice. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 139 volte