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2009-01-11

Milan: Missione Impossibile...


“La regola è semplice: a essere ottimisti o pessimisti si fa la stessa fatica. Io preferisco la prima soluzione”. Non è un concetto filosofico estratto dai manoscritti di Socrate bensì l’erudito pensiero di mister Ancelotti, un viatico per cominciare bene il nuovo anno. Adottiamo anche noi questa semplice regola, ma non per questo facile da applicare, per provare ad affrontare la nuova annata con meno pessimismo e maggiore positività. E’ sacrosanto! Ci lasciamo alle spalle una stagione difficile, condita da qualche delusione di troppo.
Proveremo a ricordarla come era iniziata con la cinquina rifilata al Napoli nella serata dell’esordio in maglia rossonera di Pato. Proprio il Papero è stato una delle note più liete del 2008: diciotto anni e diciassette gol in dodici mesi con la potenziale conferma di un futuro ormai prossimo da campione. Per chi è più propenso a vedere il rovescio della medaglia ricordiamo che l’investimento della proprietà su questo giovane non ha avuto eguali, confermando se ce ne fosse stato bisogno, che la nostra società è vigile e all’avanguardia anche sul mercato. Ci auguriamo poi che l’aver concluso l’anno con un’altra cinquina sancisca finalmente la fine della straziante parentesi di prestazioni altalenanti che hanno via via sempre più irritato e avvilito il popolo rossonero.
Abbiamo considerato quella vittoria come un filo di speranza per restare appesi alle nostre ambizioni, non provate a strangolarci, non servirebbe a niente. Malgrado tutto noi ci crediamo!
Dopo essersi rifocillati al tepore di Dubai, fatto il pieno di benzina ai pozzi petroliferi della vicina periferia, il Milan tirato a lucido questa sera finalmente si ripresenta in campionato. Proprio ieri il mister puntualizzava: “Abbiamo lavorato bene. La squadra non vede l'ora di riprendere il campionato e questa partita contro la Roma ci servirà per valutare il lavoro che abbiamo svolto in questo ritiro invernale”. Ricominciare dall’Olimpico speriamo risulti bene augurante, in sintonia con l’ottimismo ancelottiano.
Anche la storia, se la sfogliamo col verso giusto, ci aiuta: dopo la sosta invernale, nel gennaio 2004, la prima sfida si consumò in questo stadio proprio contro i giallorossi, primi in classifica e campioni in carica. Era la Roma pragmatica di Fabio Capello. Il Milan reduce dalla cocente delusione in coppa del mondo, persa ai rigori con il Boca Juniors, si presentò apparentemente dimesso e velleitario.
La sosta era servita a poco, gli infortunati si moltiplicavano ogni giorno di più e quando alla vigilia il mister perse anche Ambrosini la formazione fu bella e fatta. Albero di natale con Rui Costa e Kakà dietro al solo Sheva, con Seedorf, Pirlo e Gattuso a centrocampo. Sono trascorsi cinque anni anche se sembrano cinque giorni. Quel Milan stravinse con una prestazione maiuscola che lasciò annichilito un avversario tutt’altro che dimesso. Si scrissero pagine di encomio per il mister di Reggiolo capace di rispolverare, all’ultimo istante, il modulo tattico che aveva fatto le fortune del Milan la stagione precedente, conclusa trionfalmente con la sesta Champions in bacheca. La vittoria sulla Roma fu l’ascesa verso la conquista del diciassettesimo scudetto e più che cinque anni in questo caso sembra passata un’eternità.
Oggi ci accingiamo ad affrontare la diciottesima gara di campionato con 33 punti in cascina, e volendo esaltare gli aspetti positivi ricorderemo a noi stessi e ai nostri lettori che nessuno può contare su un trio di attaccanti come il nostro, questa volta non solo in teoria ma anche nella elementare pratica matematica della addizione: Kakà, Ronaldinho e Pato hanno insieme realizzato 20 reti. La capolista può contare solo sulle 10 reti di Ibra e per trovare il secondo bisogna ricorrere a Maicon con 4 centri. La Juve con Amauri e Del Piero arriva a quota 17, dietro loro il vuoto. La Fiorentina idem: Gila e Mutu 18 e niente più.
Anche il Napoli può contarne tre cannonieri: Denis, Hamsyk e Lavezzi che però in totale fanno solo 18. Su questa certezza statistica possiamo pianificare il futuro, anche perché siamo convinti che si potrà fare solo di meglio. Quindi più che pubblicizzare anche sui telegiornali le figurine panini, ricordandoci incessantemente che presto anche il mezzobusto di Beckham sarà stampato su carta adesiva, preferiamo sponsorizzare per questa sera tre campioni di assoluta affidabilità e se qualcuno dei nostri si lascia andare al solito ritornello che Dio lo benedica, noi non abbiamo di meglio da fare.
Restiamo uniti e preoccupiamoci degli avversari piuttosto che di noi stessi. La Roma reduce dalla sconfitta di Catania, avrà tutta l’intenzione di risalire la china per agguantare al più presto la zona Champions. Spalletti sa motivare i suoi e ogni provocazione può rivelarsi una spinta nervosa in più per vincere la partita. “Loro giocheranno a 5 stelle? Non so, noi metteremo in campo 11 giocatori”. Ieri il tecnico toscano abbassava i toni: Sarà una partita delicata e molto equilibrata. La storiella delle cinque stelle si è già trasformata in ostentazione, una motivazione in più per gli avversari, soprattutto per quelli scaramantici e fautori della astrologia. Considerando che le stelle in maglia rossonera, così come quelle dei lussuosi alberghi da loro frequentati, sono ormai oggetto di derisione e sarcasmo anche in casa nostra, potrebbe essere giunto il momento di promuovere con più umiltà e maggiore profitto la nostra lucente costellazione.
Magari invertendo la tendenza dando ai nostri una missione da compiere, da veri supereroi, potrebbero restarne affascinati. Un pungolo capace di farli imbestialire. Il set cinematografico è pronto 21 gare da vincere (se non tutte quasi), una vera missione impossibile, per divorare il successo in un fotogramma. Chissà che a Hollywood, dopo l’eventuale entusiasmante cavalcata, qualcuno non pensi davvero di girarci un lungometraggio degno di un oscar alla faccia dei benpensanti. Buona visione con la nuova sagra di Missione Impossibile.
|di Giacomo Chillè - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 207 volte


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