Torna il campionato e torna la Lazio. Più forte e concentrata dell’anno passato la squadra di mister Rossi vince e convince allungando la scia positiva di risultati avviata con l’ultimo successo in casa del 2008 contro il Palermo. Voci di mercato e incognite di condizione lasciano presto il posto all’adrenalina da rettangolo verde. Una lunga sosta che consuma per la Lazio i suoi ultimi istanti prima di consegnare in chiave biancoceleste al tridente pesante il match con la Reggina. Rocchi, Zarate e Pandev è infatti la scelta di Rossi per far scacco al Granillo e lo Za-Pa-Ro non delude. Partono bene però i padroni di casa, che a freddo nei primi minuti sono bravi e fortunati a mandare in affanno gli ospiti. Al 3' Brienza ruba una palla d’oro ad un distratto Rozenhal. Carrizo in area toglie il pallone alla punta amaranto con un intervento in extremis. Tutto regolare per molti, ma non per tutti o almeno non per l’arbitro Bergonzi che regala un rigore alla Reggina e ammonisce il portiere biancoceleste. Dal dischetto l’ex Corradi non perdona e per la Lazio la partita si fa in salita. Ma la squadra di don Delio è scesa in campo con una solidità ed una sicurezza nei propri mezzi che ricorda la miglior Lazio di questo campionato. Al 12’ il numero di Mehni sveglia i biancocelesti. Il francese, che si sta conquistando a suon di giocate la fiducia del tecnico e dell’ambiente laziale, di tacco in area disegna un assist perfetto per Pandev. Il macedone è bravo a spedire in porta ma non abbastanza fortunato per far gol. È il preludio del pareggio ospite. La squadra di Rossi infatti si è scrollata di dosso la ruggine iniziale ritrovando schemi e rapidità che per larghi tratti del campionato ne hanno caratterizzato caratteristiche e peculiarità. A colpire duro la squadra di casa è proprio Goran Pandev. Il macedone è particolarmente ispirato e da fuori area beffa Costa sul dribbling e poi Santos sullo scatto. La botta dell’attaccante biancoceleste carambola sullo stesso Santos e la parabola arcuata che ne scaturisce si insacca alle spalle di Campagnolo. La Reggina vacilla e la Lazio colpisce e affonda di nuovo il fendente. È tutta un'altra musica adesso Rossi carica i suoi e Zarate risponde con una danza tra i giocatori amaranto superati come birilli. È il 22’ e l’asso argentino fa terra bruciata a sinistra dove con un sol colpo fa fuori mezza difesa. Maurito vede Pandev nell’area piccola e pennella per il macedone un assist delizioso che il talento di Strumica non può sciupare. È il 2-1 che ribalta il risultato e capovolge l’andamento del match. La squadra di casa infatti resta imbrigliata nella ragnatela biancoceleste e il contraccolpo psicologico subito dai due gol incassati in poco più di cinque minuti è talmente grande che gli uomini di Pillon scompaiono del tutto dalla scena. Compassati e prevedibili i padroni di casa si consegnano con il passare dei minuti alla Lazio. La squadra capitolina infatti gestisce, controlla e di tanto in tanto impensierisce, come al 38’ quando Pandev e Zarate con un loro affondo spaventano soltanto la retroguardia amaranto, prima di vanificare il tutto con un pizzico di imprecisione. Si va negli spogliatoi fra lo sguardo scuro e contrariato di Lillo Foti, pronto a strigliare i suoi, e la mimica inespressiva di Delio Rossi, che fa prevalere la concentrazione alla gioia. La ramanzina del patron calabrese da i suoi frutti. Rientrano temprati e convinti infatti gli uomini di Pillon. La voglia è quella giusta: rimmetter a posto le cose e trovare al più presto il pareggio. La Lazio invece riparte con il motore spento e i remi in barca, aspettando passivamente lo scorrere degli eventi. Ci prova la Reggina al 48’ con Togliozzi che sul vertice sinistro dell’area piccola laziale trova solo Dabo e non la porta. Gli acuti sono pochi ma la manovra reggina è abbastanza avvolgente. Così al 64’ arriva il pareggio cercato dagli amaranto e trovato grazie ad un altro svarione della difesa biancoceleste. Stavolta è Diakitè ad emulare l’errore del compagno di reparto ceco, che nel primo tempo aveva propiziato l’azione del rigore messo a segno da Corradi. Il francese infatti si fa cogliere in ritardo su un cross di Cirillo e Cozza da pochi passi non sciupa il tapin. Il 2-2 è uno schiaffo che scuote sonoramente la Lazio, ma la compagine di Rossi non intende soccombere e rialza la testa. Il tridente pesante aggredisce gli spazi e avanza pericolosamente. Zarate è ispirato come non mai e Goran Pandev è chiaramente in vena speciale, Rocchi poi crea varchi e la Lazio conquista la gara metro dopo metro. Al 76’ così il 3-2 laziale prende corpo. Il pibe d’Haedo disegna magie da sinistra e il macedone confeziona al volo da centro area la sua personale tripletta. Il gol di Pandev mette in ginocchio i padroni di casa e consegna i tre punti alla Lazio. Vince la squadra di mister Rossi, e lo fa con merito, aprendo il 2009 con una condizione atletica da far invidia e con la fame di calcio giusta per puntare in alto. La classifica dice 30 punti e per il professor Delio è già record. Ma alla chiusura del girone d’andata manca ancora una partita e domenica c’è la Juve. Rossi ci crede e questa Lazio pure, adesso si che si fa sul serio. |di Alessandro Zappulla - La Provincia - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 158 volte