L'anno nerazzurro inizia con un bicchiere mezzo pieno. Va interpretato così il pareggio interno contro il Cagliari, perché il risultato poteva essere ben diverso. Ne è consapevole Mourinho, che a fine gara ha parlato di un punto guadagnato più che di due punti persi. Considerati molti fattori contingenti, l'allenatore portoghese ha ragione, perché l'Inter ha pareggiato una partita che molte altre squadre avrebbero perso ignobilmente. Recriminare sul palo di Muntari e sul gol (giustamente) annullato a Mancini nel finale sarebbe da presuntuosi: il Cagliari, già in vantaggio, avrebbe infatti potuto raddoppiare in almeno tre occasioni nitide e, se non vi è riuscito, i nerazzurri possono ringraziare la loro buona stella. Un motivo più che valido per essere soddisfatti di un pareggio, alla vigilia neanche preso in considerazione considerato il livello tecnico e fisico delle squadre in campo, ma plausibile prendendo spunto dall'ottimo campionato svolto sin qui dai ragazi di Allegri, capaci di mettere in crisi anhe le big del nostro campionato. Se a questo si aggiunge la pesantezza post-vacanziera nelle gambe dei giocatori di casa, che ha limato notevolmente la differenza di valori tra le contendenti, e l'assenza di gente determinante come Maicon e Stankovic, il gioco è fatto. E' bene però non aggrapparsi alle scusanti per giustificare un mezzo passo falso, che fa la gioia del resto d'Italia. La striscia di otto vittorie consecutive si è interrotta, ma poco importa. La sfida contro il Cagliari nascondeva insidie pericolosissime, manifestatesi sul terreno di gioco.
Un altro aspetto positivo è Hernan Crespo. L'argentino, chiamato in causa nella ripresa durante l'assalto disperato finale (che ha visto l'Inter schierata con un impressionante 3-2-5), è stato protagonista dello spunto che ha consentito a Ibrahimovic di nobilitare con un gol una prestazione modesta. Crespo ha voluto così dimostrare di essere ancora un giocatore da Inter, più di altri colleghi di reparto che ieri sono rimasti a guardare, anche per demeriti personali. Nonostante un'età non più verde e una condizione fisica da migliorare, Valdanito è stato il più determinante tra gli innesti di Mourinho (Quaresma e Mancini non pervenuti, soprattutto il portoghese...) e ha consentito alla sua squadra di evitare una falsa partenza che psicologicamente avrebbe pesato sul morale dei nerazzurri e dei loro avversari, in modo inversamente proporzionale. Bicchiere mezzo pieno, dunque, nella speranza che sin dai prossimi impegi i tifosi interisti possano farsi grandi bevute alla salute della Beneamata. |di Fabio Costantino - Fonte: www.fcinternews.it| - articolo letto 165 volte