Non poteva essere più amaro per la Fiorentina di mister Prandelli questo inizio di 2009. Un'imprevista battuta d’arresto in casa contro un gagliardo Lecce fa allontanare i viola dalla zona champions, condita tra l’altro dall’infortunio del gioiello Adrian Mutu dopo uno scontro di gioco col portiere leccese Benussi.
Una vittoria inattesa per gli uomini di Beretta che si proiettano (approfittando anche della sconfitta del Torino) fuori dalla zona-retrocessione. 3 punti importanti soprattutto per il morale e per la convinzione nei propri mezzi, visto che il bottino pieno mancava da quando si era ancora a maniche corte e precisamente dal 28/09 (2-0 casalingo col Cagliari). GLI SCHIERAMENTI - I viola si presentano con la solita difesa a 4 in linea (stranamente molto alta) con Kroldrup a sostituire capitan Dainelli (un ex) al centro e Comotto e Vargas a spingere sulle corsie esterne. Prandelli affida a Felipe Melo le chiavi del gioco, con Santana a supportare la prolifica coppia Gilardino-Mutu.
Cambio di modulo nei salentini che si schierano col 4-3-3 di Zemaniana memoria con la sorpresa Giuliatto esterno basso di sinistra al posto di Ariatti (in partenza?) e con al centro Fabiano e il sempre più convincente Esposito.
Vives sostituisce capitan Zanchetta nella zona nevralgica con a fianco Munari e Caserta pronti a innescare il tridente composto da Tiribocchi, Castillo e Giacomazzi. COSA VA - E’ chiaramente difficile analizzare cosa va nei viola dopo una battuta d’arresto del genere, vista la scarsa vena di un pò tutta la compagine. Possiamo dire pero che, nonostante l’atteggiamento degli ospiti (specie nella seconda frazione) mirato alla completa chiusura degli spazi e alla distruzione del gioco avversario, i padroni di casa non si sono disuniti e sono andati alla costante ricerca della costruzione di gioco, mettendo in evidenza una volta di più Felipe Melo, vero leader del centrocampo che ha condito la sua prestazione col momentaneo gol del pari.
Un altro fattore lo possiamo trovare nel fatto che la zona champions è lì, ad un soffio, a patto che si metta in archivio subito questo passo falso interno e ci si prepari al riscatto già nel prossimo match contro il Milan.
Al contrario in casa giallorossa, molte cose hanno girato per il verso giusto. Beretta sembra finalmente aver trovato il modulo adatto alle caratteristiche dei suoi giocatori. Fuori la gente che giocava fuori ruolo a cui si accompagnavano importanti limiti tecnici, (Ariatti su tutti n.d.a).
Ottima impressione ha destato l’inedito tridente con Beretta che ha così ampliato il fronte d’attacco, sorprendendo più volte la Fiorentina con azioni in verticale (le due marcature nate cosi).
Difesa granitica con la coppia Fabiano-Esposito sugli scudi e con Benussi finalmente sicuro anche nelle uscite. Anche la condizione atletica è sembrata decisamente migliore, sembra sia stato svolto un ottimo lavoro di richiamo in questa sosta, con i giocatori che finalmente hanno corso 90minuti e non più 45.
Il sorriso più importante viene però dalla classifica col balzo in quintultima posizione con sorpasso a Bologna e Torino. COSA NON VA - Innanzitutto la difesa che ha vacillato in diverse occasioni. La scelta di Prandelli di schierare la linea molto alta si è dimostrato un boomerang (anche se sui due gol sorgono molti dubbi legati al fuorigioco). I viola avevano subito solo 4 gol in totale nelle gare interne e oggi ne hanno incassati due in 28minuti, tra l’altro da un Lecce che non è certo una macchina da gol. I viola hanno dimostrato di essere ancora Gila-dipendenti. Il “violinista” è a secco da 3 turni e oggi non ha avuto nemmeno occasioni per andare in rete, segno che, quando s’inceppa lui, ne risente tutta la squadra.
Altro importante problema è legato all’infortunio di Mutu. La punta rumena rischia di star fuori un mese e, alla luce della stupida espulsione di Osvaldo, sorgono problemi d’organico per Mister Prandelli gia a partire da domenica prossima. A questo punto è probabile che il Ds Corvino blocchi la partenza di Pazzini (data per certa con destinazione Bologna) o comunque la rimandi di almeno un paio di settimane.
A nostro avviso, nonostante il buon risultato, le carenze d’organico dei giallorossi rimangono e urgono almeno 3 interventi in sede di mercato. Un esterno basso di destra che consenta una maggiore spinta in fase offensiva è la priorità assoluta, oltre a un vice Zanchetta (troppo spesso assente per problemi fisici vari). Ora Beretta, dopo aver salvato la panchina è chiamato a dare continuità nei risultati oltre che nelle prestazioni, che ormai troppo spesso erano diventate abuliche nonchè irritanti, soprattutto sotto l’aspetto dell’impegno e dell’attaccamento alla maglia. |di Paolo Cisternino - Calcio Magazine.net| - articolo letto 143 volte