Mauro Esposito: "ll mio Chievo è vivo, ci mancano solo i risultati. Ho accarezzato il sogno azzurro"
Intervista esclusiva della redazione di Tuttonapoli.net all'ex nazionale italiano, Mauro Esposito, centrocampista offensivo della Roma ma attualmente in prestito al Chievo Verona. Esposito ha vestito anche le maglie di Pescara, Udinese e Cagliari. In Sardegna ha toccato l'apice della sua carriera riuscendo a vestire anche per sei volte la maglia della nazionale. Reduce da un grave infortunio al ginocchio, Esposito è alla ricerca del riscatto in Veneto con la maglia scaligera. Domenica il calendario gli metterà di fronte la sua squadra del cuore, il Napoli. La maglia azzurra resta il suo eterno sogno ma il destino finora gli è stato avverso: l'ha sempre sfiorata ma mai indossata.
Il punto conquistato a Bologna è stato una buona dose di fiducia per l'ambiente scaligero ma nonostante ciò la classifica resta drammatica. Credete ancora nell'impresa salvezza?
"Ci crediamo, siamo fiduciosi. Riversiamo nel fondo classifico ma distiamo soli sei punti dalla zona salvezza, inanellando una serie di risultati positivi potremmo rimetterci in carreggiata. Fisicamente stiamo ritrovando lo smalto giusto, psicologicamente siamo vivi. Mister Di Carlo ha portato idee nuove ma il calendario non è stato benevelo nei suoi confronti, nelle ultime partite abbiamo incontrato tutte squadre d'alta classifica. C'è ancora tempo per rimediare, ci aspetta la partita contro il Napoli più un girone di ritorno che speriamo possa essere più remunerativo sotto il profilo dei risultati".
Chievo-Napoli, un pezzo di cuore chiamato in causa per Mauro Esposito. Che partita sarà e quale giocatore temi di più?
"Il Napoli sta disputando un grande campionato, non risiede al quarto posto cosi' per caso. Sarà una partita equilibrata giocata con intelligenza tra entrambe le squadre. Degli azzurri non temo soltanto i singoli cioè i vari Lavezzi, Hamsik e Gargano ma l'intera forza del gruppo, la compattezza. Credo che l'unione di intenti a volte faccia la differenza".
In varie circostanze sei stato molto vicino dall'indossare la maglia azzurra, l'ultima volta in ordine cronoligico risale all'inverno scorso. Perchè la trattativa saltò negli ultimi minuti?
"La Roma fece le sue valutazioni, nei loro programmi Esposito era un giocatore che poteva essere utile alla causa giallorossa. Per questo motivo dopo un lungo tira e molla la dirigenza capitolina non si presentò negli ultimi minuti nello stand azzurro per chiudere l'affare. Sogno la maglia azzurra da quando ero bambino, l'ho sempre accarezzata ma purtroppo mai indossata. Sono un tifoso doc".
Sogni ancora di vestire la maglia azzurra?
"Adesso non ci penso più. La mia priorità è quella di fare bene col Chievo".
Ci racconti la tua favola a lieto fine. Da un piccolo paesino del napoletano, Polvica al debutto in maglia azzurra contro la Slovenia..
"Ho iniziato a tirare i primi calci con una scuola calcio di Cicciano, la Sedokan. Dopo alcuni mesi fui tesserato dalla Virtus Somma, società dove è avvenuta la mia crescita calcistica. Ad accorgersi delle mie doti calcistiche fu il vostro direttore, Pierpaolo Marino. Fu lui il mio scopritore. Dopo estenuanti trattative riusci' a portarmi a Pescara, ero appena quindicenne. Il direttore riponeva grande fiducia nei miei confronti e proprio per questo decise di mandarmi in prova ai Glasgow Rangers. Fu una parentesi bellissima quella scozzese ma breve. Preparai i bagagli e feci ritorno in Abruzzo, il trasferimentò saltò per problemi legati al transfert. L'ambiente abbruzzese era la mia dimensione ideale. Riuscivo a giocare senza le eccessive pressioni della platea. Dopo l'esordio a soli 17 anni, sfiorai la promozione nella massima serie. Le grandi prestazioni si incatenavano l'una dietro l'altra. Memorabile fu un gol siglato in mezza girata al Genoa. L'ottimo rendimento in maglia biancoazzurra mi permise di compiere il salto di categoria, approdai ad Udine. Ma in maglia bianconera non trovai molto spazio e dopo sole due stagioni, con poche presenze e la parentesi in prestito al Pescara, decisi di accettare la proposta del Cagliari. In terra sarda mi sono affermato. Sette stagioni di gran calcio, 200 presenze 60 gol, una promozione e la soddisfazione di poter giocare nel tridente delle meraviglie con Zola e Suazo. Ma le sorprese erano dietro l'angolo ed arrivò dopo sole cinque presenze in serie A, la chiamata in Nazionale maggiore. Il ct Lippi mi fece esordire il 9 Ottobre 2004, in Italia-Slovenia".
Il tuo rapporto con il direttore azzurro, Pierpaolo Marino, è quasi paterno, forse in pochi sanno che è stato anche il tuo testimone di nozze. Conoscendolo meglio credi che possa piazzare il colpaccio durante questa fase di mercato?
"Il direttore è un grande stratega, piazza il colpo quando meno te lo aspetti. Sa sempre come muoversi e dove mettere le mani, credo che qualcuno arriverà".
Sempre in tema di calciomercato, credi arriverà qualcuno a dare manforte all'attacco gialloblu?
"Circolano molti nomi nell'ambiente veronese, ma la trattativa più vicina alla definizione sembra essere quella per il nigeriano Makinwa".
Il tuo Chievo finora ha incontrato quasi tutte le concorrenti del Napoli nella lotta alla Champion's League. Qual'è secondo te la diretta concorrente più accreditata al quarto posto?
"Fiorentina e Genoa credo possano impensierire seriamente il Napoli, ma occhio alla Roma che risalirà con forza le posizioni in classifica".
Cosa chiedi a questo nuovo anno calcistico?
"Spero che il 2009 sia un anno positivo per me, vengo da due anni travagliati costellati di infortuni, vorrei tornare quanto prima al gol e giocare sempre con maggior continuità". |di Salvio Passante - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 167 volte