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2009-01-17

Brocchi: "Noi possiamo vincere con chiunque..Ma attenzione al carattere della Juve"


Il calcio come passione che non si spegne e ricomincia. Un’esperienza da campioni mista ad un entusiasmo da debuttante e condita da un’emozione che resta sempre la stessa. Quella che sin da bambino spingeva il pallone giù per i campetti dell’hinterland milanese, quando il sudore e l’agonismo alimentavano il sogno di diventare calciatore.
Cristian Brocchi la pensa ancora così e per uno a cui il calcio a dato tanto, chiudere un palmares da brividi nell’album dei ricordi rossoneri non è stata cosa da poco. A Cristian, il guerriero di centrocampo, il coraggio però non è mai venuto meno, e pochi mesi fa, a trentadue anni, all’apice della sua carriera, ne ha dato di nuovo dimostrazione. Brocchi infatti ha scelto la scelto la Lazio, in una scommessa affascinate e rischiosa chiamata calcio, proprio come quando era bambino ….

Cristian tu che hai calcato palcoscenici importanti come quelli rossoneri, ricchi di successi, hai scelto di giocare nella Lazio mettendoti di nuovo in discussione. A distanza di qualche mese ti senti soddisfatto della tua scelta?

“Molto soddisfatto direi. Ho giocato quasi tutte le partite dall’inizio ad oggi, ora ne ho saltata qualcuna, ma quando ho scelto la Lazio non pensavo certo di giocare un campionato intero, ma ho fatto questa scelta per giocarmi il posto con i miei compagni e per dare la mia esperienza nei momenti difficili”.

Questa è una settimana importante, dopo il Palermo e la Reggina c’è la Juve… “Si, queste sono partite diverse rispetto a quelle che si giocano regolarmente. Quando incontri squadre importanti c’è anche uno stimolo in più per far risultato e quando davanti hai una Juve così forte in un momento così importante sia per loro che per noi, dentro senti qualcosa che ti da una spinta maggiore per vincere”.

Possiamo considerare il tormentone ‘tridente si o no’ chiuso definitivamente?

“Mah nel calcio tutto è legato ai risultati. In questo momento la situazione è buona e nessuno ne parla ma se perdiamo una partita sono sicuro che si tornerà a parlare di moduli. Credo che la forza di una squadra sia quella di saper lasciar fuori le considerazioni e le critiche che vengono dall’esterno, giocando sempre con la convinzione di dare tutto”.

La Lazio ha appena chiuso un periodo grigio in cui ha raccolto poco. Cos’è successo? perché quella frenata?

“Io sono convinto che i proclami hanno fatto male a questa squadra. Basta guardare la classifica attuale per capire che stiamo facendo un grandissimo campionato, mentre qualcuno a inizio campionato si ostinava a parlare di obbiettivi non alla portata della Lazio e questo ha fatto male all’ambiente e alla squadra…”

Parli di Zàrate?

“Parlo di diversi giocatori. Io ho sempre pensato che è bello vedere dei giovani come Mauro avere ambizioni così importanti. Però penso che sia altrettanto giusto, che sia io, che altri giocatori nella Lazio più esperti, abbiamo il dovere di portare un po’ tutti con i piedi per terra. Sennò il rischio che corri è che alla fine se riesci a riconquistare l’Europa, che è l’obbiettivo vero della Lazio, i tifosi, la gente e chi ci segue, magari neanche si accorge di quanto bene abbiamo fatto, perché pensava veramente che si poteva vincere lo scudetto”.

La Lazio ora ha trovato la quadratura del cerchi e tu ti stai giocando il posto con Dabo. Come vivi questa rivalità?

“Con Ous e forse con altri due o tre nello spogliatoio penso di avere il rapporto migliore in assoluto. Sia io che Dabo sappiamo di non poter giocare 38 partite su 38 e sappiamo che in alcune gare è meglio usare le sue qualità e in altre invece le mie. Anche perché siamo due giocatori che si giocano il posto, ma abbiamo caratteristiche completamente diverse”.

Cosa deve temere di più della Juve la Lazio?

“Sicuramente la voglia di vincere. Loro hanno una mentalità vincente portata avanti da giocatori importanti come Del Piero, che ha una volontà che non finisce mai. La Lazio deve stare attenta a questo: allo spirito di gruppo dei bianconeri che gli permette di centrare le vittorie importanti…”

Lotito ha detto meglio Pandev-Zàrate di Amauri-Del Piero. Condividi?

“Si condivido. Sono d’accordo con il presidente perché Pandev e Zàrate hanno delle qualità incredibili e dalla loro hanno anche la carta d’identità. Sono giocatori giovani con un gran futuro davanti. La Lazio è fortunata ad averli”.

C’è un giocatore che ti ha colpito di più nella Lazio?

“Pandev e Zàrate sono forti e sono quelli più in vista. Ma a me ha colpito tanto anche Diakitè. Mobido si è inserito bene da subito e pur essendo giovane si esprime con grande sicurezza. Poi ha doti fisiche incredibili. Insomma è davvero bravo”.

La Lazio può battere la Juventus?

“Noi possiamo battere chiunque. In una gara secca la Lazio può davvero vincere con qualsiasi squadra al mondo, però se solitamente dai il 100% con certe formazioni devi dare il 110% per vincere partite del genere”.

Milano-Roma, sono pochi mesi che hai fatto una scelta di vita importante. Che differenze hai trovato tra queste due realtà?

“Devo dire che sono pochi mesi che sono qua, ma Milano dentro di me ha un posto particolare. È la mia città la conosco meglio risento più protetto, visto che è casa mia. Roma però è bellissima e la sto scoprendo ogni giorno di più. È più semplice lasciare la propria città per la capitale che non per un piccolo paese…”

Oggi France Football ha redatto un articolo sulla Lazio e sulle capacità manageriali di Lotito. Di contraltare in Europa c’è il Manchester City che propone ingaggi miliardari. Tu che idea hai del calcio?

“Stiamo parlando di due cose completamente diverse. I soldi fanno girare il mondo e una squadra come il City che non ha un gran palmares per puntare in alto può solo cercare di investire tanto denaro per richiamare a se i campioni. Lotito invece secondo me sta facendo molto bene. Mi dispiace infatti che la gente a volte lo critica in maniera eccessiva. Lui con noi calciatori è una grandissima persona, è sempre pronto a spendere la parola giusta nei momenti difficoltà e poi ha fatto tanto per la Lazio che ereditava una situazione economica difficile antecedente alla sua gestione. Ora sta cercando di far crescere questa società con tutte le sue forze e il popolo biancoceleste dovrebbe esser felice che la Lazio oggi c’è ancora e se la gioca con la Juve per entrare in Europa”.

Tornando al City e a Kakà pensi che il brasiliano sceglierà di andare in Inghilterra?

“Conoscendo Kakà penso che se ne andrà solo se il Milan lo metterà in condizione di scegliere. Perché se in un club ti senti importante e incedibile allora è un conto viceversa capisci che qualcuno ha già deciso che puoi andar via, e te ne vai. In questo momento se è vero quel che scrivono i giornali Kakà è più vicino al City che al Milan…”

L’Europa della Lazio è la Champions?

“Quello è un sogno e non sarà facile. Penso che Inter e Milan sono superiori a tutti. Poi c’è la Juve che è da Champions, mentre il quarto posto se lo giocano il Napoli, la Lazio, la Fiorentina, la Roma e il Genoa. L’importante per noi è comunque tornare in Europa”.

Il tuo rapporto con Rossi?

“Sicuramente non è un Ancelotti che ride e scherza con i calciatori. Rossi è un tipo più chiuso parla poco, ma è un gran lavoratore. Il suo obbiettivo numero uno è lavorare sul campo e far si che la sua squadra si presenti la domenica in campo nel migliore dei modi”.

Mi dici i 3 sogni di Brocchi: uno per la Lazio, uno per i tifosi e uno per te?

“Parto dai tifosi e dico che vorrei si ricostruisse quel rapporto d’amore fra pubblico e squadra che si respirava quando entravi all’Olimpico qualche anno fa. Per la Lazio mi auguro che cresca come società riuscendo ad avere una squadra sempre più forte. Il mio desiderio invece è quello di poter giocare questi due anni e mezzo nella Lazio facendo capire a tutti che sono sempre pronto a sacrificarmi per tutti e per tutto e che quando scendo in campo con la maglia della Lazio sono onorato di rappresentare tutti i tifosi, e quindi il mio sogno è quello che anche i tifosi siano contenti di esser rappresentati da me…”.
|di Alessandro Zappulla La Provincia - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 141 volte


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