Se non è giornata … non si vince, ne si pareggia, ma si lotta, senza crederci.
Se non è giornata… capita che il Catania parte bene, in avanti, con Morimoto e Mascara in attacco supportati da un buon centrocampo, crea ma non concretizza per due, tre volte, inventando, costringendo il portiere avversario agli straordinari. Eppure la partita non si sblocca, gli etnei meriterebbero il vantaggio, i tifosi sugli spalti pure.
Se non è giornata… Zenga mette in campo una buona squadra che pur stona in qualcosa, con Mascara a far da torre per Morimoto, che utilità avrebbe avuto l'esperienza di Paolucci o la statura di Plasmati. Eppure a parlare dopo si è tutti più bravi.
Se non è giornata… Ayroldi condiziona la partita già dal primo tempo. Niente sudditanza psicologica e cose del genere, soltanto sviste e interpretazioni errate: un fallo di mano netto, più di quello che porterà al rigore per i rossazzurri nella seconda frazione, viene ignorato dal direttore di gara che, al contrario, affretta un cartellino rosso su Izco per un fallo sì pesante, ma da giallo, senza valutare la mano alzata in segno di scusa per l'intervento prima ancora che l'arbitro porti il fischietto alla bocca.
Se non è giornata… il secondo tempo è un suicidio, soprattutto in apertura, così come lo è il cambio Ledesma – Sardo, apparso ai più sconsiderato, spinto dalla voglia di soffrire meno sfruttando il contropiede. Niente di tutto questo, due reti identiche vengono realizzate di testa con cross proveniente proprio dalla destra.
Se non è giornata… Mascara sbaglia anche il calcio di rigore che avrebbe riaperto a venticinque minuti dalla fine di una partita dove i tre punti erano a portata di mano.
Se non è giornata… Paolucci entra, segna e fa aumentare i rimpianti per quel che poteva essere e non è stato, per un Catania che “finalmente” penserà solo alla salvezza, concentrandosi già alle prossime gare che vedranno, oltre le gare esterne, arrivare al Massimino Inter e Juventus. |di Fabio Alibrio - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 158 volte