ALLARME NEROAZZURRO - L’Inter si aggiudica ufficialmente il platonico titolo d’Inverno ma la squadra che ottiene questo riconoscimento è soltanto una copia sbiadita dell’armata irriducibile dei tempi migliori, ammirata sino alla vigilia delle feste natalizie. Dopo la pausa, infatti, gli uomini di Mourinho hanno accusato una flessione allarmante. Dopo le 8 vittorie consecutive, che lasciavano inevitabilmente presagire vita grama per le avversarie,i nerazzurri stanno improvvisamente palesando tutti i loro limiti agonistici e caratteriali, dove l’unico che tira a campare sembra l’inossidabile Ibrahimovic, capace di resistere sino all’ultimo secondo (segnando il gol della bandiera, il 12° in A) in un match disgraziato per il proprio team. L’Atalanta gliele ha suonate di santa ragione: 3 reti in circa mezz’ora di gioco, senza soluzione di continuità. Prima Floccari, rivelazione del torneo, poi si scatena Doni, dapprima su punizione, poi su azione, incornando di testa una difesa ancora troppo allegra che sembrava non essersi accorta della fine del Natale. L’Inter denota i suoi limiti, che non sono pochi. In avanti, fatto salvo Ibra, nessuno gira a dovere, almeno come si converrebbe ad un super team. Crespo appare arrugginito dalle tante panchine cui si è dovuto assoggettare; Cruz non è più quello di un tempo; Obinna non è una punta pura; Balotelli è ancora immaturo. Adesso vi si è messa anche la difesa a non fornire più la stessa garanzia di prima, quando il serpente convolava a nozze con ogni team. Le inseguitrici si leccano i baffi. La Juventus in pochi giorni ha dimezzato lo svantaggio portandosi risolutamente dallo sconfortante -6 all’allettante -3. Per non proferir verbo del Milan, ancora lungi dal tirarsi fuori dai giochi. L’Inter, insomma, rischia di dilapidare un patrimonio costruito in anni di fatiche da un certo signor ripudiato Roberto Mancini. Non è da escludere che i milanesi restino con un pugno di mosche. D’altra parte si è sempre asserito che è molto più facile costruire una fortuna che conservarla. A confortare i ragazzi dell’Inter vi è un vecchio adagio che recita: Non avere paura del buio, ti aiuterà a trovare la luce(Neale Donald Walsch). Ma il giorno che ciò avverrà la Juventus potrebbe ritrovarsi Campione d’Italia. Anche se i bianconeri contro la Lazio non è che abbiano proprio incantato. Merito soprattutto dei biancocelesti, artefici di un super pressing sui portatori di palla (su tutti, ma proprio tutti), ma vi ha messo del suo anche la zebra, incapace ad esempio di innescare almeno una volta decentemente quel troppo isolato Del Piero. La Juventus non può permettersi più l’apertura di falle nella propria imbarcazione. Così come il Milan di Pato, Ronaldinho e company. Rossoneri che rischiano di dover fare a meno di Kaka dopo aver ceduto a cuor leggero alle lusinghe degli sceicchi del Manchester City, nuova futura potenza del football planetario.
BAGARRE PER LA CHAMPIONS - Lotta Scudetto a parte, vediamo quello che succede un po’ più in giù. Aggrappato al 4° posto troviamo a soprpresa il Genoa che, da quando ha iniziato a vincere anche lontano da casa, si è assurto ad una posizione veramente inaccessibile nei pensieri della vigilia. I rossoblu hanno già agguantato la salvezza e possono sognare in grande. Esce ridimensionato dalla sfida col fanalino di coda Chievo il Napoli di Lavezzi: gli scaligeri ringraziano e tornano in lizza per la salvezza. Sembra irriconoscibile invece la Fiorentina: senza Mutu i viola sono ben poca cosa. Se c’è una squadra che non conosce ostacoli, questa è la Roma: se non c’è Totti c’è pur sempre Baptista, nuovo bomber di una compagine tornata spietata, l’allegoria ideale di un torneo che sembra non trovare spazio per le nouvelle vague, a parte qualche eccezione magari destinata ad essere risucchiata dal corso dei tempi. A meno che qualcuno non urli: “Fermate il Mondo, voglio scendere!”. STATISTICHE DI META' CAMPIONATO - In testa alla speciale graduatoria dei portieri pararigori abbiamo in condominio Amelia, Antonioli, Bizzarri, Iezzo e Sorrentino, mentre in quella dei rigori sbagliati, sempre ex aequo a quota 1 abbiamo fra gli altri Kaka e Ronaldinho. Per quanto concerne le punizioni svetta Del Piero con 4, segue Conti con 2, via via tutti gli altri. |di Albertosig - Calcio Magazine.net| - articolo letto 183 volte