Finisce male anche la trasferta di Verona che si aggiunge alla sconfitta di Torino firmando la quinta disfatta consecutiva fuori casa. Alla fine del girone è giusto fare delle considerazioni. Esistono chiaramente due volti del Napoli. Gli azzurri non fanno sconti in casa viaggiando ad una media scudetto e mostrando a tratti anche uno spettacolo piacevole, mentre lontano dal San Paolo la squadra si trasforma proprio come accadeva lo scorso anno. Esistono due problemi fondamentali che bloccano gli azzurri in trasferta. Uno mentale e l’altro tattico. Nel primo caso, la squadra pecca d’inesperienza e personalità e la mancanza di un leader, che sappia sollevare il gruppo in certe situazioni che si verificano in trasferta, è evidente. Sotto l’aspetto tattico si continua ad insistere con un modulo che lontano dal San Paolo non produce risultati. Gli esterni sono fondamentali per la manovra offensiva soprattutto nel 3-5-2, ma in trasferta si abbassano perché gli avversari spingono alla ricerca della vittoria. Questo costringe gli esterni a ripartire da molto lontano per appoggiare Denis e Lavezzi e chiaramente non è sempre facile proporsi sempre bene ed arrivare lucidi sul fondo. Ne deriva un Napoli poco presente in attacco con Lavezzi che è costretto ad arretrare a centrocampo e fare tutto da solo e Denis che aspetta in area invano, essendo una punta d'area di rigore. La situazione tattica peggiora in trasferta quando gli avversari piazzano il trequartista che toglie Gargano dalla mediana facendolo abbassare. Nello stesso tempo, Maggio e Mannini stringono al centro e in sostanza, il centrocampo del Napoli è in' inferiorità numerica. In casa il discorso cambia perché le squadre avversarie hanno il baricentro arretrato e Maggio e Mannini partono da meno lontano trasformandosi in vere ali. Hanno così meno campo da percorrere risultando più presenti e lucidi in attacco. In entrambi gli aspetti conta senza dubbio l’allenatore perché sono semplicemente due i suoi compiti; motivare il gruppo e mettere bene la squadra in campo adattandosi alle mosse tattiche avversarie. A suo favore vanno senza dubbio l’assenza di un leader in campo, che andrebbe acquistato, e qualche ricambio per i mediani visto che Hamsik non è quello dello scorso anno e Gargano e Blasi dovrebbero rifiatare ogni tanto. Vedremo… |di Marcello Pelillo - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 177 volte