Di rimonte scudetto Pavel Nedved se ne intende, per averne concretizzate un paio e subita una. Quando a Perugia si giocò la “partita della pioggia” il campione ceco non ebbe davvero a risentirsi con Pierluigi Collina, perché si trovava a Roma e addosso aveva la maglia della Lazio. Anche la ricorrenza del 5 maggio per Nedved non ha alcunché di urticante, dal momento che quel giorno lo trascorse, ormai juventino, a festeggiare la rovinosa caduta dell’Inter targata Cuper. Il rovescio della medaglia è costituito dalla stagione 1998- 99, che cronologicamente sarebbe precedente a quelle già elencate, quando al futuro Pallone d’Oro ( ancora laziale) toccò subire la rimonta del Milan di Alberto Zaccheroni alla penultima giornata. Insomma, botte date, altre prese. D’altronde il tipo si esalta nella lotta e pare già pregustare la prossima occasione. Nella notte dell’Olimpico, a partita ampiamente terminata e quando compagni ed avversari avevano ormai esaurito il rituale dell’interviste, Nedved si concedeva ancora alle strette di mano con amici vecchi e nuovi. Atmosfera rilassata, complice il punto appena strappato alla banda Mourinho, chiacchiere in libertà. Curiosa un’ammissione: « Non ho visto la sconfitta dell’Inter, stavo dormendo». Il risveglio pomeridiano dunque è stato dolce, anche se a notte Nedved era ben consapevole di quanto la strada si presenti ancora lunga prima di poter raggiungere il sogno della Juve tutta. Infatti prima l’ex Pallone d’Oro ha azionato il freno: «Calma, manca ancora tanto alla fine...». Poi si è concesso una piccola recriminazione: «Sono stato un cretino nel primo tempo, quando un difensore laziale mi ha agganciato in piena area. Sono rimasto in piedi perché pensavo di essere più vicino al pallone, ma il fallo c’era tutto, si è persino sentito il colpo» . Non male per un giocatore spesso accusato di accentuare gli interventi degli avversari. L’Inter arranca, la Juve corre. Il 2009 sembra aver cancellato le antiche certezze, regalandone di nuove all’ambiente bianconero. Nedved, insieme a Gigi Buffon, è sempre stato il principale propugnatore della rincorsa alla Champions, ma i tre punti recuperati ai grandi rivali in due sole partite sembrano aver prodotto qualche ripensamento, oltretutto il prossimo confronto diretto si giocherà a Torino. Il pronostico Nedved lo spende quasi ridendo, ma questo non toglie che il concetto sia assolutamente serio, credibile: « Lo scudetto si deciderà all’ultimo momento » . Come nel 199899, o nel 1999- 00. E, certo, come nel 2001- 02. Non si tratta di una frase di poco conto, perché certifica come a questo punto anche i fautori della linea Champions ora accarezzino l’idea di fare un gran bello scherzo ( o brutto, qui è davvero una questione di opinioni) all’Inter sul filo di lana. Allo sprint. La consapevolezza delle difficoltà altrui, unita alla evidente salute propria ( curioso paradosso, considerato che la situazione sanitaria juventina è sempre da allarme rosso) ha favorito il cambiamento di rotta. Fino a ieri Nedved aveva segnato nella propria personale agenda una data: 27 maggio, Olimpico romano, finale di Champions League. Adesso l’idea è di concedersi una settimana clamorosa, perché quattro giorni dopo, 31 maggio, nell’Olimpico torinese si giocherà l’ultima giornata di campionato, tra Juve e Lazio ( che in un modo o nell’altro si ritaglia sempre un ruolo nei finali thriller). Il Nedved dormiente al pomeriggio e ben sveglio alla sera la vede così: arrivo allo sprint. Chi darà il colpo di reni vincente non lo dice, ma il sorriso stampato in faccia vale più di tante parole. |Redazione Juventus News - Fonte: www.juventusnews.tk| - articolo letto 151 volte