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2009-01-21

Questo è il Milan (anche nel calcio i soldi non sono tutto)


Alla fine è rimasto. Nonostante i tanti dubbi e le tante difficoltà, non ci siamo mai arresi alla speranza di continuare a vedere il grande Kakà con la maglia del Milan, la mitica numero 22.
Kakà non è solo un fuoriclasse insostituibile, è il simbolo di questo Milan e di un progetto costruito con intelligenza e tanti sacrifici attorno a campioni autentici. A uomini, prima di tutto.
E’ un Milan nato per divertire la gente e per inculcare in tutti il giusto senso dello sport. Che non è solo inseguire la vittoria ma soprattutto divertire mai perdendo di vista il bel gioco, il rispetto per i tifosi e per le squadre avversarie, i sentimenti. Questo è il Milan di Silvio Berlusconi.
E’ stato difficile, certo. Pochi avrebbero rinunciato a quella montagna di soldi. Kakà ha dimostrato d’essere un grande anche fuori dal campo. Ha dimostrato che i soldi non sono tutto. Il Milan, da Rivera a Van Basten, da Franco Baresi a Maldini, non ha mai venduto i suoi simboli, ma li ha sempre coltivati e trattenuti.
Il Milan è una famiglia. Il grande Franco Baresi ha giocato in serie B due campionati di fila. Scusate se è poco. Anche lui è da additare come esempio. Kakà ha dimostrato che l’amore per la maglia non è barattabile con niente. Neppure con i milioni di euro. Difficile, non impossibile. Basta avere sentimenti buoni e riconoscerli e apprezzarli nella gente. Gente che stravede per lui e mai sarebbe tornata felice a S. Siro non potendo più ammirare questo grande fuoriclasse in grado di incantare le platee di tutto il mondo con le sue straordinarie giocate. Cedere Kakà sarebbe equivalso a togliere dignità e blasone ad una Società costruita sull’immagine e sullo spettacolo. Questo Milan non deve e non può essere smembrato. Ceduto Kakà, altri grandi Club si sarebbero ben presto messi alle calcagna di Pato, altro fuoriclasse, altro talento indiscutibile. E poi di Pirlo e poi di chissà quanti altri. Campioni insostituibili. Anche papà Bosco Leite ha dovuto cedere.
L’impressione è che Kakà abbia inizialmente vacillato a causa delle pressioni del padre, che avrebbe voluto vederlo assolutamente con la maglia del City. Ma la prospettiva di carriera che si respira giocando con la casacca del Milan, non è certo paragonabile a quella che si vivrebbe giocando nel Manchester City.
Berlusconi ha fatto di questo Club il Club più titolato al mondo. Adesso anche lui sta raccogliendo i meritati frutti di tanto lavoro. Questa squadra ha ampi margini di miglioramento. E poi l’Inter è lì, ad un passo. Privarsi di Kakà proprio adesso sarebbe stato un autentico suicidio sportivo. Kakà è un grande, ma il Milan gli offre la possibilità di continuare a vincere e di giocare in Tornei importantissimi. Non è poco.
Adesso le malelingue sostengono che a giugno il Real Madrid tornerà alla carica, e che stavolta Riky non dirà di no. Parlano addirittura di un accordo già preso. Noi rispondiamo che la faccia ce l’ha messa lui per intero e che se avesse voluto andarsene nessuna occasione sarà mai più come questa. Almeno a livello economico. No. Kakà chiuderà al Milan e non ci stupiremmo se ne diventasse presto il Capitano. Kakà come Rivera, come Baresi, come Maldini. Campionissimi con la maglia del Milan appiccicata addosso.
Assieme a Pato, Riky continuerà a darci soddisfazioni immense. Chi può vantare due fuoriclasse simili per giunta accanto ad un altro Campionissimo come Ronaldinho? La Società si è comportata bene. All’inizio nutrivamo qualche dubbio figlio della preoccupazione. Temevamo fosse già tutto deciso. Poi le spiegazioni di Berlusconi ci hanno convinto: impossibile aumentare ancora lo stipendio a Kakà. Sarebbe stato un cattivo esempio per tutti. Una grande Squadra oltre che stipendi dorati deve saper offrire come corrispettivo, ai propri calciatori, il traguardo sportivo, l’idea della vittoria, del potenziamento costante e intelligente della Rosa. Il Milan ha nel proprio DNA tutto questo. Il Milan non può non essere competitivo. Gli acquisti di Thiago Silva e Mattioni ne sono conferma. Il processo di ringiovanimento della squadra è appena iniziato. In Francia spopola Gourcuff, per il quale Galliani si è sbilanciato promettendo che tornerà ad essere milanista a giugno. A Parma brilla Paloschi. In difesa probabilmente si interverrà ancora, a prescindere dal recupero più o meno immediato di Alessandro Nesta che pure sembra stia molto meglio. Si parla, con insistenza, di Agger milanista a giugno nonostante le resistenze di mister Benitez. La sensazione è che Kakà non si pentirà per niente della scelta fatta. Anzi, siamo certi che ne sarà oltremodo felice. Intanto l’Inter non sembra più imbattibile come prima, e la figuraccia rimediata a Bergamo incoraggia gli inseguitori. Noi siamo pronti: scucire lo scudetto dalle maglie nerazzurre, è il sogno di ogni milanista che si rispetti. Un sogno che potrebbe diventare, ben presto, realtà.
|di Claudio D'Aleo - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 137 volte


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