Ranieri: "Juve in finale a Roma? Pagherei di mia tasca"
Dal bilancio del girone di andata, alla rincorsa sull’Inter, dalla prossima sfida contro il Chelsea, al recupero di giocatori importanti: Ranieri si confessa a Juventus Channel, rimettendosi proprio ai tifosi come primo riferimento: «Il compito degli allenatori è in primis uno: farvi sognare». E ovviamente il sogno che chiedono in tanti a Ranieri è quello di giocare la Finale di Champions a Roma: «Ci proveremo, pagherei di tasca mia per esserci. Ci deve essere il sogno e la volontà di arrivarci. Intanto speriamo di incontrare il Chelsea in un buon momento psicofisico. L'intensità della Champions, gli avvenimenti a grosso livello ti fanno vivere vorticose emozioni. La Champions è un momento in cui si esauriscono tante energie nervose, per questo mi auguro di riavere i giocatori che non ho potuto sfruttare in questa prima parte». Il grande problema di quest'anno, che il tecnico bianconero non sa spiegare ma si augura finisca presto: «Faccio un esempio: Marchionni l'anno scorso ogni mese ne aveva una e quest'anno non ha mai avuto nulla. Non si riesce a trovare la differenza, sono gli stessi esercizi che si facevano l'anno scorso, anzi in maniera anche più blanda perché giochiamo di più. E vi parlo di Zanetti, che da un'ematoma ha avuto svariate ricadute, di Chiellini che sembra lì lì e poi rallenta, di Camoranesi che dice: 'Sto bene', poi inizia a correre e si ferma perché il muscolo gli da fastidio, mentre tutte le ecografie dicono che è guarito, tutte le lastre hanno escluso qualsiasi cosa. Comunque ne sta uscendo, piano piano migliorerà la corsa per evitare problemi al polpaccio. Credo esistano annate particolari, mesi particolari per ogni squadra. Non parlando poi di situazioni croniche come quelle vissute da Trezeguet o Zebina, che comunque si stanno risolvendo: Trezeguet è in rampa di lancio, Zebina sembra rinato e in 15-20 giorni vorrei riaverlo. Knezevic sta recuperando, io sono fiducioso». Ranieri poi chiude a chi si aspetta, con il ritorno di Trezegol, vedere la Juve passare al 4-3-3: «Il tridente è stata un'eccezione l'anno scorso, lo resta quest'anno. Non dico di no a priori, potrebbe rivelarsi utile nel corso di un match e del campionato, ma la regola è il 4-4-2 perché ci esprimiamo al meglio con quello schema. L'anno scorso, quando bisognava sorprendere, l'ho scelto, ma ogni volta bisogna chiedersi se sia giusto farlo». Tridente o meno con la Fiorentina la Juve deve vincere se vuole spaventare l'Inter nella corsa scudetto. Dici viola e pensi a auella partita che passò alla storia per la vittoria bianconera grazie al meraviglioso gol di Del Piero. Ranieri la vivette in panchina: quella viola. «La Fiorentina vinceva due a zero e non riusciva a fare il terzo, io mi arrabbiavo perché pensavo che la Juve è sempre pericolosa e poteva pareggiare in ogni momento. Neanche il tempo di pensarci che Vialli segnò la doppietta del pari. Poi Del Piero sigillò. Comunque sarebbe ora di battere la Fiorentina perché con la Juve ancora non ci sono riuscito». «Me l'immagino bellissimo, confortevole soprattutto per i tifosi, la vostra casa, sarnno a 8 metri da noi e sarà importante anche perché le voci rimbomberanno e ci caricheranno. Mi auguro di inaugurarlo? Certo, significherebbe che Ranieri ha lavorato bene e quindi sarei felicissimo». Diego si o Diego no? Ranieri a Juve Channel non scioglie l'enigma sul trequartista brasiliano: «Non dico né si né no: Diego è fortissimo, incredibile, e lo teniamo d'occhio». E fino qui ci siamo. Però poi il tecnico bianconero tira fuori la sua consapevolezza di fondo: l'arrivo del 10 del Werder Brema lo costringerebbe a cambiare uno schema con cui ha trovato la quadratura del cerchio: «Diego va valutato bene, in tutto e per tutto. Mi piace ma il suo ingresso in questo meccanismo oliato va valutata bene, prendere un nuovo giocatore e fargli acquisire gli automatismi non è una cosa veloce né facile». «L'allenatore fa un lavoro, la società ne fa un altro. È logico che per me i miei giocatori non abbiano prezzo, se poi questi giocatori anche sul mercato 'non hanno prezzo' figurarsi vederselo mancare da un allenamento all'altro. Ancelotti non sarebbe stato contento di perdere Kakà, anche se lo avrebbe accettato di fronte ad una plusvalenza di 60 mln di euro». Le domande dei tifosi sono anche sul futuro del ceco e di chi potrebbe sostituirlo. E Ranieri non pensa a Diego, aprendo a un doppio rinforzo: il brasiliano e l'erede: «Nedved può dare ancora tanto, credo e spero che possa restare la prossima stagione, è un campione e un riferimento importante. Ovvio che ci muoveremo per rimpiazzarlo ma lui è sempre un Pallone d'Oro quindi niente paragoni». |Redazione Juventus News - Fonte: www.juventusnews.tk| - articolo letto 174 volte