| Calciomercato | Formazioni ufficiali  | PronosticiCuriosità e statisticheArea TecnicaStorie di CampioniVideo  |  Sport |
 
| Home | Serie A  | Partite di oggiDiretta delle partite | Risultati liveFantacalcio  |  Probabili formazioniCalcio in tvCalcio News |
2009-01-25

I belong to Milan


...E vissero per sempre felici e contenti. Scorrono lentamente i titoli di coda sulla favola più suggestiva della stagione, conclusa con la serenata sotto il balcone e suggellata dalla commovente e reciproca dichiarazione d’amore.
Avevamo vissuto attimi di smarrimento, 168 ore da incubo, 112 gare da 90 minuti giocate in appena 7 lunghissimi giorni. Ancora una volta abbiamo vinto noi, riportando nella nostra prestigiosa bacheca il più nobile dei trofei quello della fierezza e dell’orgoglio di appartenere al Milan ed ai colori rossoneri. Una vittoria che ha destato anche il nostro presidente: “E’ come se avessimo vinto un’altra Champions. Sono più che mai orgoglioso del Milan perché credo davvero che sia l’unica squadra al mondo nella quale possono succedere cose come queste".
Avendo rispedito al mittente il gruzzolo dello sceicco, qualcuno si sarà risvegliato con le tasche più vuote, si fa per dire, ma stracolmo di esemplari virtù e rinnovati valori. Appena sventato l’attacco anglo-arabo, gli spavaldi spagnoli, con la loro tipica entrata a gamba tesa, insistono nell’estremizzare fantasiose tentazioni; siamo convinti più per calmierare la piazza che per realistica opportunità. Cari madridisti a Milanello imperversa la stagione dell’amore, la conferma arriva anche dalla bella cotta presa per la maglia rossonera dall’anglosassone David, desideroso di trasformare il flirt in amore duraturo. Un tempo delle mele che speriamo non ingelosisca più di tanto la bellissima Victoria. Basta così!
Mettiamo sotto chiave, nel cassetto dei ricordi più cari, le esperienze amorose e riconciliamoci con il calcio giocato ripartendo dalle parole del nostro tecnico, che questa volta condividiamo, sillaba dopo sillaba: "Questa è una famiglia, dove tutti stanno bene e nessuno vuole andare via. - aveva detto alla Gazzetta dello Sport - Il nostro gruppo non è di ferro, ma di acciaio. La conferma di Kakà ci darà una spinta fortissima per rincorrere l'Inter, raggiungerla e superarla. Credetemi: questa è benzina nel motore".
Queste convinzioni entusiasmano e fanno sognare, sinfonia per le orecchie dei tifosi, desiderosi di sostenere la propria squadra lungo una esaltante rincorsa o riscossa che dir si voglia. Ci lasciamo alle spalle un girone di andata cominciato malissimo, 37 punti sono comunque 9 in più della passata stagione, se a questi aggiungiamo la manifesta determinazione di voler fare meglio, possiamo essere certi di aver impegnato la giusta rampa di lancio. Aspirazioni da far conciliare con la nostra difesa perché a forza di prendere sventole e sganassoni è stata ancora una volta bocciata. Quando gli avversari hanno la palla soffriamo maledettamente e oltre ad incassare gol rischiamo quasi sempre la figuraccia. A scuola quando in una materia non si arriva alla sufficienza si rimanda lo studente agli esami di riparazione. Per non rischiare, come uno scolaretto, di perdere un altro anno, la società avrebbe dovuto irrevocabilmente presentarsi al mercato di riparazione, rispondendo almeno a questo appello “presente”. 20 gol subiti, con una media di 1 virgola a partita sono 3 in più dello scorso anno, fate voi!
E’ vero ci sarà Mattioni ma per dirla alla Manzoni: “Carneade. Chi era costui?” Possiamo veramente considerare il giovane Felipe, con solo 19 presenze nel Brasileirao, un puntello per l’attuale reparto difensivo? Il probabile ritorno in campo di Nesta e il definitivo recupero di Bonera daranno molte più garanzie, e poi è forse giunto il momento di far meritare il salario allo svizzero Senderos: “Se sta bene domani finalmente scenderà in campo dal primo minuto” parola di Ancelotti. Discorso diverso per la fase offensiva. Il Milan è la squadra che fino ad ora ha effettuato il maggior numero di passaggi di tutta la serie A.
Nella speciale classifica, i rossoneri vantano anche il primato dei passaggi riusciti: 7420. 31 gol realizzati dei quali 23 messi a segno dal nostro trio maravilhoso. Nessuno può contare su tre attaccanti così prolifici, non considerando gli altrettanti tre che scalpitano alla grande. Quando credevamo di avere almeno una certezza ecco l’incognita: “Deciderò domani se impiegare Ronaldinho o Seedorf, la mia decisione sarà legata esclusivamente a motivi tattici e non alla condizione atletica”. Il probabile ballottaggio con l’evanescente olandese, ci consenta mister, è improponibile, perché se dovessimo giudicare chi dei due ha giocato più a nascondino almeno noi non avremmo dubbi.
Altre dolenti note: in trasferta 9 gare e 10 punti in totale, 11 gol fatti e 15 subiti, una media appena da metà classifica. Sentiamo Ancelotti che oggi festeggerà la panchina numero 400: “Nelle ultime partite abbiamo subito troppi gol fuori casa però allo stesso tempo abbiamo fatto bene la fase realizzativa”. In contro tendenza le 10 gare casalinghe, vinte 9 e persa 1. Dall’unica sconfitta in casa cominceremo il nostro girone di ritorno, facendo visita al Bologna che portò via dal Meazza i primi tre punti in palio della stagione. I rossoblu nelle ultime sei gare hanno conquistato 10 punti tanti quanti il Milan.
L’intenzione però di voler e dover riscattare l’unica immeritata sconfitta delle quattro subite è zucchero che non guasta bevanda: "Il Bologna è una squadra che in questo momento ha trovato un suo equilibrio. Domani sfrutterà le qualità di Di Vaio e sfrutterà il contropiede e cercherà di metterci in difficoltà”. I felsinei guidati da Mihajlovic in punta di piedi sarebbero pronti per un altro sgambetto. Se i nostri faranno leva sulle motivazioni incamerate con il Kakà story non ci sarà partita. Presentarsi con una vittoria nel girone di ritorno ed avere quale obiettivo da 6 a 12 punti in più rispetto all’andata può essere complementare alla riscossa dell’orgoglio, della passione e della fede che ha inondato i nostri cuori. Lungi da noi il sacrilegio è solo un desiderio per esaltare la nostra follia: rubato col favore di Kakà, sbandieriamo il motto consueto e che crediamo più opportuno: “I belong to Milan”.
|di Giacomo Chillè - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 175 volte


Calciomagazine.net© - Edizione Sportiva del Periodico L'Opinionista
n. reg. Trib. Pescara n.08/08 dell'11/04/08. Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
tutti i diritti sono riservati - vietata ogni riproduzione anche se parziale