Arriviamo al giro di boa belli carichi, galvanizzati dal risultato di Catania e dall’acquisto di Osvaldo, la società ha dato un segnale, un segnale importante. Alla domanda “quanti gol le piacerebbe fare” mi ha sorpreso l’intervento della presidente: “rispondo io per lui, 20”…magari! Mi accontenterei che ne facesse la metà di quelli di Di Vaio! Ragazzi ma chi l’avrebbe mai detto che Di Vaio sarebbe rinato, e in questo modo, qui, a Bologna? Io ormai non ho più parole per definirlo questo ragazzo! E in questa settimana che precede Bologna-Milan, al di là di queste considerazioni, mi soffermo sempre più frequentemente a pensare alla partita dell' andata, sembra ieri! Mi piacerebbe proprio giocare uno altro scherzo ai diavoli rossoneri, non fosse altro perché non se ne può più di sentire parlare di Kaka, e se non si parla di lui tocca a Beckham…e se non si parla di Kaka e di Beckham di parla della Victoria….ma forza, ma non ce ne frega nulla di quanto spende l’ex Spice in un giorno di shopping su, dai, noi vogliamo pensare alla partita, forza! Già da venerdì, in particolare dal momento in cui termina la settimana lavorativa ed inizia il fine-settimana, la tensione per me sale….sale…sale…e questa mattina mi sveglio decisamente prima del previsto, non c’è niente da fare, quando il cuore (rossoblu) chiama, non si può e non si deve fare finta che sia una giornata come le altre. Si avverte che il clima da stadio è quello delle grandi occasioni…beh, sarà una giornata particolare per i “Milanisti di Bologna (siete solo una vergogna)”, sarà una giornata particolare per coloro che vengono allo stadio una volta ogni tanto, e se non piove soprattutto, per me francamente non cambia nulla, tanto io ci sono e ci sarò sempre. Arrivo al Dall'Ara con largo anticipo come sempre, non è certo una novità e non è certo per non fare la fila ai tornelli. Non credo nella cabala, nella sfortuna e nei gufi, ma mi piace assai ripetere ogni domenica quella che per me è diventata un’abitudine…salutare Marco Di Vaio quando arriva il pullman, pollice alzato, in vista la maglia di ZO, e lui mi fa un gran sorriso e mi saluta sempre (guarda Marco che ogni volta che mi saluti fai gol!)…bene, cominciamo bene, sono carica, carica, non vedo l’ora che si cominci. Il Bologna parte in quarta, il primo tiro si registra al 2° minuto….e all’8° arriva il calcio di rigore per noi (ma siamo sicuri?)…di solito non guardo, sto troppo male, di solito mi metto la testa tra le mani e chiudo gli occhi, poi aspetto…se sento il boato è andata…e invece no, io pretendo che questo Bologna non abbia paura di nessuno quindi non devo essere io la prima ad averne: e se sarà gol voglio vederlo, e se chiudi gli occhi è come fare l’amore al buio….vuoi mettere? Meglio guardare…e Marco non sbaglia, Marco aggiunge un’altra perla alla sua classifica, Marco si riconferma capocannoniere della massima serie! Dopo 3 minuti, con le mani che mi pizzicano ancora per gli applausi, arriva la doccia fredda…anzi, gelata: erroraccio di Volpi, ma questo che abbiamo davanti è il Milan, e queste incertezze si pagano, si pagano con gli interessi…e il nostro sogno inizia ad offuscarsi dopo pochi giri di lancette. Ma è un Bologna in palla, è un Bologna che venderà cara la pelle. Passano altri 5 minuti soltanto, e Tagliavento, vuoi che ripensi al rigore che ha assegnato a “Davide”, vuoi che pensi al fatto che “Golia” in una qualche maniera dovrà pur vincere, perché l’Inter è in un momento difficile e così se si riapre la corsa allo scudetto sono tutti più contenti, vuoi che avrà il timore di essere relegato ad arbitrare in serie B….beh, insomma, lui ci prova, lui assegna il rigore, per la gioia di quei poveretti che oggi hanno riempito lo stadio con le loro bandierine rossonere….complimenti, avete di che gioire, vi hanno dato il contentino. Francamente non capisco quale sia la soddisfazione, è come andare con una donna dietro un compenso in denaro, ma vuoi mettere il gusto di una conquista? Siete nettamente superiori a noi, e dovete comunque attaccarvi a queste nefandezze per portare a casa il risultato pieno…mah contenti voi, io preferisco soffrire ma meritare quel poco che si può racimolare. E’ inutile, Golia è nettamente superiore a Davide, e allora, che bisogno c’è di infierire? Sì perché se la seconda ammonizione su Mudy ci sta tutta, la prima no, e allora io non ci credo che gli errori si facciano sempre in buonafede, in particolare quando l’omino vestito di rosso è un omino indagato…a pensare male molto spesso ci si prende. Quando il Bologna si trova in inferiorità numerica non c’è più storia, adesso Davide è addirittura azzoppato, oltre che nettamente inferiore. Eppure oggi è cambiato qualcosa; oggi, nonostante la delusione ci rendiamo conto che questo Bologna ha carattere, ci rendiamo conto che questo Bologna ha un attaccante (sempre Marco Di Vaio eh!) che prova ancora a tirare in porta, che non si arrende anche quando siamo sotto di 3 gol. E questo si chiama carattere. E di questo carattere, di questa iniezione di grinta e di fiducia dico grazie a Sinisa. L’unico appunto che posso fare è questo: per qualche ragione, a me ignota, il Bologna non ha giocato con questa intensità né a Lecce, né in casa con il Chievo, e sono certa che avremmo 2, o forse 4 punti in più, che varrebbero quanto oro per noi. Ma è inutile guardare indietro, per arrivare da qualche parte occorre guardare avanti, non c’è altro modo, e io vedo che il Bologna ha cambiato marcia, ha trovato il piglio, la mentalità giusta, il Bologna non ha più paura. Sì, come ho fatto io oggi quando ho deciso di non nascondere gli occhi dietro le mani nel momento in cui Di Vaio è andato sul dischetto: perché qualche tempo fa ho imparato qualcosa sulla paura: “La paura bussò alla porta; il coraggio andò ad aprire e non c’era nessuno”. E ho l’impressione di non averla appresa soltanto io questa cosa, l’ha appresa anche il Bologna, ma soprattutto conta il fatto che la stia mettendo in pratica. |di Edi Simoni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 135 volte