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2009-01-27

Napoli forte nei titolari, ma di alcuni mancano le alternative


Che gennaio sia il mese nero delle squadre di Reja, lo si è appurato. Momento critico per il Napoli, come l'anno scorso, quello prima e quello prima ancora. Se ne uscirà fuori, come sempre è accaduto.
Intanto però, è giusto riflettere in maniera serena e costruttiva: si parla pur sempre di una squadra che è quinta in classifica. Le due sconfitte consecutive con Chievo Verona e Roma hanno messo in risalto alcuni aspetti negativi del Napoli che, fino ad un mese e mezzo fa, strabiliava tutto e tutti perchè sorretto da una condizione fisica ottimale che consentiva di camuffare alcune lacune che esistevano allora, e a maggior ragione vengono fuori ora. Forti negli undici titolari, gli azzurri sembrano non avere, in determinati ruoli, i ricambi giusti.
Non c'è un sostituto di Gargano, che all'occorrenza possa far tirare il fiato al folletto uruguaiano; manca un'alternativa - dato anche l'infortunio che ha privato la squadra di Bogliacino - ad Hamsik; il solo Pazienza non può svolgere ora le mansioni dell'uno, ora dell'altro.
Lo stesso Lavezzi, che la sorte lo preservi da infortuni e squalifiche, non ha un sostituto dalle stesse caratteristiche, come si è visto purtroppo a Torino. Se a questo si aggiunge la vicenda Mannini, che domenica ha dimostrato di non avere, certamente non per colpe sue, la giusta serenità, ecco che Reja può contare su un gruppo abbastanza ristretto di giocatori, soprattutto nella zona nevralgica del campo. Lo stesso ragionamento lo si faceva l'anno scorso.
Allora la società intervenne con alcuni acquisti mirati per completare l'organico. Ed è probabilmente la stessa cosa che bisogna fare ora: non serve elevare il tasso tecnico, ma renderlo omogeneo, allargarlo a quindici, sedici giocatori. Quale che sia l'obiettivo, piazzamento Champions o zona Uefa come dichiarato da De Laurentiis, il Napoli sembra essere competitivo con la squadra titolare, ma se quattro, cinque undcesimi della stessa accusano un momento di flessione, ecco che possono venir fuori risultati come quelli di Torino, Verona o di domenica con la Roma. Capitolo arbitri. Molti invocano un intervento della società, una presa di posizione contro alcuni torti che sono stati comminati ultimamente alla squadra di Reja.
Dopo l'esternazione di venerdì scorso, Marino ha preferito non parlare. In tal senso, la partita di mercoledì sera potrà dare delle risposte importanti ad una domanda che è giusto porsi: meglio seguire la strada della protesta (Della Valle dopo la gara con la Juventus: "Sono indignato" ) o quella di un silenzio assordante, che molto spesso vale più di tante parole?
|di Vincenzo Balzano - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 168 volte


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