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2009-01-29

Catania: possiamo, a Bergamo affamati di punti


Mancano pochi minuti alle fine, strani movimenti sulle scale: macchie bianche, rosse, nere e verdi puntellano adesso gli spalti.
Non c'è più il “tutto esaurito” , a seconda del modo d'intendere le cose (davanti ad una partita già finita per molti, al freddo ed al gelo) restano solo gli “esauriti”, quelli che davvero “Siamo sempre con Voi”.
Bisogna guardarsi in faccia, in quei momenti, ricordarci dei volti, delle espressioni, perché saremo noi, non altri, quelli chiamati a conquistare la Salvezza, quelli chiamati al sacrificio , a trascinare il carro sul quale poi, s'andranno bene le cose, saliranno in molti. Quelli a non mollare mai, davvero.
Conclusa questa premessa, passiamo al campo.
I giornali parleranno della passeggiata di Mourinho per Via Etnea, di come sia stata brava la squadra nerazzurra a reggere oltre un'ora in 10 vs 11, di come quel goal fosse sacrosanto da annullare (perché da che mondo e mondo quando ci si tuffa sul piede dell'avversario è gioco pericoloso) e di come l'entrata assassina di Muntari su Tedesco (come all'andata, e vien da pensare che abbia un conto in sospeso col numero 19 etneo) non fosse poi tanto grave visto che il solito Tedesco ne ha approfittato per mettere il piede dove non avrebbe dovuto.
Ma chi se ne frega? E non vale nemmeno la pena d'arrabbiarsi; indignarsi sì, ma costruttivamente, senza lagne persecutorie ad aleggiare per la mente, quelle che contro il Bologna sono costate la sconfitta, e quelle che, a meno d'aver un Presidente (di Lega)per amico, non porteranno mai nulla di concreto. Solo “Bla bla”.
Così bisognerà presentarsi a Bergamo : Con l'indignazione bruciante per qualcosa che doveva essere e non è stato, a prescindere dai motivi, è qualcosa che ci manca ed è qualcosa che dobbiamo andare a riprenderci , subito. Fosse anche in capo al mondo,
Perché possiamo:
1) Vinceremo contro l'Inter, un giorno, forse nemmeno troppo lontano, e vinceremo quando anche oltre ogni ragionevole dubbio, prenderemo il destino anziché assuefarci al comune scorrere delle cose; sarà la nostra prova di maturità.
2) Anche sullo 0-2, pareggiare e vincere. E ce ne accorgeremo solo quando, qualsiasi risultato lampeggi sul tabellone, penseremo che “la gara non è finita” , che “possiamo ancora”.
3) E potremo vincere ovunque, se un bel giorno riusciremo a pensare, ed i nostri giocatori per primi, che dentro le maglie ci son pur sempre uomini, e che il talento vale niente se non esiste un motivo, profondo, che ne renda sensato l'utilizzo; ed in quando a motivazioni, se fila il ragionamento, non il blasone, né il palmares, è questione di occhi contro occhi, e chi molla per primo perde.
È stato fatto tutto il possibile, stasera, non è bastato.
Nonostante i tantissimi infortuni,
Pali, parate, occasioni… non sono bastati.
Ma è stato un Catania vivo, ed affamato, ed ora ancor più famelico, lo vogliamo, all'Atleti Azzurri d'Italia: occhi negli occhi, chi ne ha di più vincerà.
|di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 166 volte


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