L'inglese incanta e scacchia i pregiudizi di inizio dicembre. "Tutti sanno quanto ci tengo a giocare per la mia nazionale, ma ora devo concentrarmi soprattutto sul mio lavoro al Milan. Fino a marzo mi voglio divertire, ma è bello sentirsi desiderati da un club come il Milan". Parole e musica di un sorprendente David Beckham. E’ tutta sua la copertina dell’ultima settimana, è tutto suo il quarto gol di Bologna, che sancisce il poker sui rossoblu di Sinisa Mihajlovic, tutto suo l'unico gol contro il Genoa, il primo prezioso "Becks goal" sotto il cielo di San Siro. Un’occhiata, uno sguardo, una fucilata dritta nella porta difesa da Rubinho. Una punizione magistrale, un colpo alla Beckham. Nonostante le perplessità del popolo rossonero, e le mille sentenze già scritte dal tifo più critico, Ancelotti non ci ha pensato due volte e l’ha sempre proposto nello stellare centrocampo rossonero. Lui, David, ha risposto "presente", ha scacciato le polemiche, i pregiudizi e le tante falsità. La figurina si stacca dall’album - scriveranno i giornali -, ora corre, ora si sacrifica, in pratica "gioca". Adesso San Siro non ha dubbi e a gran voce vorrebbe che non tornasse a Los Angeles. Un coro, una preghiera, speranze vane? Chissà, per ora certamente spente dalla dirigenza dei Galaxy: "Beckham vuole una squadra migliore e noi la faremo", fa sapere dalle pagine del 'Los Angeles Times' il direttore del club californiano, Tim Leiweke. "Non ha nessun interesse ad andarsene: i suoi figli vanno a scuola qui e abbiamo un accordo, punto. Non c’è storia, tornerà". |di Luca Rosia - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 180 volte