Pancaro: "Lazio te la giochi con tutti e puoi raggiungere l'Europa!Veron?Uno dei più forti di tutti"
Vigilia di una delle partite più importanti e sentite nella Capitale. Lazio-Milan ci viene presentata da un ex di entrambe le squadre. Giuseppe Pancaro, uno degli eroi di quella Lazio targata Eriksson e Cragnotti che tutta l’Europa ci ha invidiato. Un rapporto di odio-amore col popolo Laziale, la stagione buia con Zaccheroni, il possibile ritorno di Veron, la situazione attuale della Nostra Lazio: sono tanti gli argomenti affrontati insieme a lui, anche con un pizzico di malinconia per i tempi passati. Ecco a voi uno dei Campioni d’Italia del 2000…
Momento Lazio: non è più la squadra ammirata ad inizio stagione. Secondo te, che sei stato tanti anni a Roma e hai vissuto momenti belli e momenti infelici, a cosa è dovuto questo calo e come se ne potrebbe uscire?
Per me che sono al di fuori è difficile giudicare una situazione come questa della squadra biancoceleste. Dopo la sosta natalizia, nella partita di Reggio Calabria, avevo avuto modo di vedere una Lazio molto spigliata e in forma. Purtroppo poi è seguita questa sconfitta interna con il Cagliari, a mio avviso una delle squadre rivelazione di questo campionato ed una di quelle che gioca il miglior calcio, e quella di Genova in cui sicuramente la dea bendata non si è messa dalla parte di Delio Rossi e dei suoi giocatori. Non sarei però così catastrofico nel giudicare le prestazioni della squadra finora: la classifica è corta e in ogni caso la Lazio può raggiungere tranquillamente l’obiettivo di inizio stagione, quello di centrare un posto in Europa. Credo sia normale che i tifosi vogliano raggiungere traguardi ben più prestigiosi ma penso anche che questo possa essere considerato come una sorta di anno di transizione in cui valorizzare i giovani di talento presenti nella rosa e poi, con una programmazione seria, cercare di arrivare sempre più in alto.
A proposito di progetto: alcuni dei giocatori più importanti al momento sono in scadenza contrattuale e rischiano di partire. La società denota anche una certa mancanza da questo punto di vista. Che giudizio ti sei fatto in merito.
Innanzitutto credo sia fondamentale far capire all’ambiente, sin da subito, quale sia l’allenatore del prossimo anno. Sia per rispetto nei confronti dello stesso tecnico sia per garantire allo spogliatoio una guida che possa rappresentare un punto di riferimento importante. E poi bisogna assolutamente rinnovare il contratto a giocatori come Pandev, proprio perché un progetto serio e lungimirante deve avere alla propria base gente che possa farti fare il salto di qualità.
Capitolo portiere: Carrizo, Muslera o un altro da prendere durante il mercato di riparazione?
A mio avviso sono entrambi ottimi portieri ed entrambi li manterrei agli ordini del mister,senza andare a stravolgere determinate gerarchie all’interno dello spogliatoio. L’uruguaiano è molto giovane ed ha bisogno di crescere. In prospettiva può diventare il portiere del futuro per questa Lazio, dato che chi si allena o si è allenato con lui è convinto che abbia delle doti importanti. In questa situazione, credo non ci sia miglior giudice di chi ha la possibilità di osservare le sue potenzialità da vicino e tutti i giorni. Per quanto riguarda Carrizo, invece, penso che non possa essere a caso il portiere della nazionale Argentina. Simeone ne ha sempre parlato molto bene ed ha grandissima stima nei suoi confronti. Metodi di allenamento, abitudini, situazioni: tutto completamente diverso da ciò a cui era stato abituato finora nel suo Paese. Per me ha grandissime potenzialità e col tempo il suo valore uscirà fuori alla grande.
Alla luce dei risultati ottenuti finora, Pancaro interverrebbe sul mercato di Gennaio per integrare la rosa della Lazio?
Io personalmente penso che non ci sia bisogno di far alcuna operazione in entrata. La Lazio, secondo me, appare ampiamente coperta in tutti i reparti,con due pedine di livello per ruolo. Un momento di difficoltà ci può stare, ma l’importante è che tutti continuino a remare dalla stessa parte e si riesca a ritrovare l’entusiasmo iniziale che ha fatto ben sperare tutti i tifosi. Questa squadra può ripartire alla grande grazie ai suoi giocatori di talento e alla lunga, sono certo, che riuscirà a spuntarla ed a centrare gli obiettivi prefissati ad inizio stagione.
Nell’ambiente Lazio c’è aria di contestazione da parte dei tifosi: tu che hai vissuto una delle situazioni più tese qui a Roma, quella dell’anno di Zaccheroni, che cosa ricordi di quell’annata?
E’ stato il periodo più buio per me alla Lazio. Certamente le contestazioni non fanno piacere a nessuno, però è anche vero che da queste dimostrazioni si capisce ancor di più l’attaccamento della gente ai colori della propria squadra del cuore. La gente ha tutto il diritto di mostrare il proprio disappunto in determinate situazioni, come è stata quella vissuta da me nella stagione con Zac. L’importante, però, è che tutto questo non sfoci in violenza gratuita.
Lazio-Milan: da ex di entrambe le squadre che partita vede Giuseppe Pancaro?
Storicamente parlando è uno dei big-match di questo campionato. Si gioca di sera e ci sarà tanta gente. Le premesse per uno spettacolo a tutti gli effetti ci sono tutte. Il Milan, dal canto suo, è abituato ad affrontare partite importanti e di un certo livello. Ma al tempo stesso la Lazio ha dimostrato di potersela giocare fino in fondo con tutti. Sono certo che ci sarà da divertirsi.
Il tuo rapporto con i tifosi qui a Roma: i tuoi ricordi.
Ricordo con piacere i primi quattro anni che sono stati a dir poco fantastici. C’era un rapporto viscerale con la Curva Nord non solo da parte mia, ma anche con tutto il resto della squadra. Mi sentivo amato davvero. Poi purtroppo però abbiamo vissuto anni un po’ particolari e difficili: la gente non era contenta di ciò che stavamo esprimendo in campo ed ha iniziato a contestarci. Come detto prima, sono cose che nel calcio sono lecite e finchè rimangono circoscritte a cori e fischi possono rappresentare solamente un punto di partenza per i giocatori. Ad ogni modo, posso dire con certezza, che il mio rapporto con i tifosi Laziali è stato di amore reciproco e per questo, continuo a tenere dentro di me, dei ricordi bellissimi.
Gli anni d’oro della S.S.Lazio 1900, i più gloriosi della sua storia: Pancaro li ha vissuti da protagonista in campo. Che cosa mancava però a quella squadra per poter definitivamente spiccare il volo verso quei traguardi tanto sognati dal presidente Cragnotti e da tutto l’ambiente, come la conquista della Champions League?
Secondo me ci mancava soprattutto l’abitudine a lottare per un certo tipo di traguardi. Eravamo la squadra più forte che potesse esserci in quel momento in Italia ma non eravamo abituati a gestire le emozioni e le vittorie che di volta in volta stavamo conquistando.
Probabilmente ci siamo sentiti appagati e con la pancia piena: l’unica cosa che forse possiamo rimproverarci di quegli anni magnifici è proprio questa.
Per un futuro prossimo si è sentito parlare di un ritorno che sarebbe fantastico per tutti: quello di Juan Sebastian Veron.
Sarei felicissimo se dovesse concretizzarsi il passaggio di un giocatore straordinario come lui alla Lazio. Ho avuto un rapporto bellissimo anche al di fuori del campo con lui, ma al di là di questo è stato e rimane tuttora uno dei giocatori più forti al mondo e nella storia del calcio. Potrebbe rappresentare davvero il valore aggiunto e far compiere a questa società il definitivo salto di qualità.
Al momento Pancaro, invece, di che cosa si sta occupando?
Ormai è un anno e mezzo che ho deciso di staccare la spina e di appendere gli scarpini al chiodo. Ho da poco seguito il corso da allenatore, anche perché la mia intenzione è quella di rimanere nel mondo che da 30 anni mi sta crescendo, quello del calcio. Intanto mi dedico alla mia famiglia e al mio bimbo piccolo.
Il mio augurio è quello di sedere presto su una panchina come tecnico, ma il mio sogno più grande, e posso dirlo con certezza, è quello di sedere un giorno sulla panchina della squadra a cui mi sento legatissimo ancora oggi: quella della S.S.Lazio 1900…
Un ringraziamento a Pippo Pancaro e un immenso in bocca al lupo per il suo futuro… |di Riccardo Mancini - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 164 volte