Non vorrei innescare tra gli juventini una spirale di pessimismo cosmico, però dopo Udine e adesso dopo la serata col Cagliari le nostre aspettative di scudetto hanno subito un drastico ridimensionamento. Non si può continuare un inseguimento, di per se già difficile, perdendo così tanti punti in così poche giornate, altrimenti la rincorsa diventa impossibile e frustrante. A -7 non si può più sbagliare, e con ancora 16 difficili giornate di campionato non è così semplice. Soprattutto quando le squadre da superare, adesso, sono 2 e non più una sola.
Stavolta l’impressione è che sia davvero finita. Addio sogni di gloria, ciao ciao scudetto. Sabato sera avrebbe dovuto essere la serata in cui far ripartire la caccia all’Inter, la serata del riscatto dopo il disastro assoluto di Udine, quella in cui riprendere la rincorsa per cercare di andarli a riprendere sti’ nerazzurri, e invece… le abbiamo prese noi. Da un Cagliari che coi pelati Bianco & Parola, il rosso Biondini, il figlio d’arte Conti, un brasiliano di nome Jeda che tutti credono invece sia magrebino e una damigiana d’Acquafresca ha messo in ginocchio campioni del calibro di Del Piero, Buffon, Nedved, Chiellini, Amaurì. La dimostrazione che basta saper giocare a pallone con intelligenza per inseguire sogni apparentemente irrealizzabili: per i sardi un posto in Champions, per noi il tricolore. Il Cagliari può continuare a coltivarlo, noi faremmo meglio a spostare il tiro su qualcos’altro.
Dispiace doverlo fare dopo una partita totalmente diversa da quella vista al Friuli, perché la reazione c’è stata e l’impegno non è mai venuto meno, ma nel calcio vince purtroppo chi sbaglia di meno, non solo davanti alla porta ma anche sul piano tattico. Allegri le ha azzecate tutte, Ranieri poche. A cominciare dal tenere sta’ difesa alta fino a metà campo, anche quando ha azzardato il tridente d’attacco per cercare di vincere una partita che – lo ricordo – stavamo già vincendo. “In settimana studieremo ciò che non ha funzionato” ha detto il nostro allenatore a fine partita, ma accidentaccio: dopo 2 anni d’allenamenti insieme, possibile che la squadra non abbia ancora assimilato gli automatismi? Inizio a pensare che o gli insegnamenti non siano appropriati oppure in campo gli viene detto di fare tutt’altro. O forse, più semplicemente, ci eravamo illusi di avere la difesa più forte del campionato e invece non è così. Legrottaglie è migliorato tantissimo ma resta sempre Nicola Legrottaglie. Gryghera può fare giusto il gregario, Mellberg è stato un buon acquisto a “parametro zero” ma non un fenomeno in grado di elevare esponenzialmente il livello della retroguardia bianconera. Se poi ci si mette a fare cavolate pure Buffon (a Udine e sabato col Cagliari lo si è visto chiaramente in ritardo di condizione) allora siamo messi proprio male. Ed è normale che si perda con tutti.
Eppoi, una volta per tutte, ci spieghino il motivo di così tanti infortuni: Zanetti e Chiellini sono appena usciti dall’infermeria e hanno nuovamente alzato bandiera bianca, non è concepibile. Così com’è un enigma la perdurante assenza di Camoranesi.
Col Cagliari non abbiamo giocato male (soprattutto nella prima parte di partita) ma peccato d’ingenuità: troppi errori che paghiamo adesso col possibile addio allo scudetto. Stare dietro e continuare a rincorrere non è facile, e dopo un po’ la rincorsa diventa frustrante se davanti perdono raramente punti e , quando lo fanno, non se ne sa approfittare. Per giunta, adesso non dobbiamo inseguire solo l’Inter ma pure il Milan. Da non credere, pure i nonnetti di villa Arzilla ci sono passati davanti.
Personalmente, cari amici, al tricolore ci credo poco. E alla Champions…bhè, lasciamo perdere. Il mio temporaneo (spero) pessimismo cosmico però non fa testo, sono purtroppo ancora troppo rintronato dalla sconfitta coi sardi per trovare ancora dei buoni motivi per crederci. |di Quasimodo - Fonte: www.nerosubiancoweb.com| - articolo letto 163 volte