Nel volgere di un battito di ciglia, ovvero di un paio di giornate, la Juventus è transitata dal possibile aggancio ai danni dell’Inter (che ad un certo punto era a -3) ai saluti d’addio ai sogni tricolori, visto che oramai i serpenti nerazzurri distano 7 lunghezze, e di tale andatura non proprio spedita i bianconeri si ritroveranno molto presto a dover avvalersi necessariamente di un potente cannocchiale per non perdere definitivamente le tracce dei battistrada. La squadra di Mourinho, per quanto non sia poi così irresistibile in assoluto, rimane un team temibilissimo, in grado di inghiottire la preda senza nemmeno masticarla. Non inganni il pareggio casalingo col Torino o la scoppola di qualche settimana fa in quel di Bergamo: l’armata milanese è lungi dal lasciare agli altri qualcosa in più di semplici briciole, vane illusioni di scucirle dal petto uno Scudetto che da 3 anni a questa parte la contraddistingue. I passi falsi appena citati sono stati semplici (e concepibili) incidenti di percorso, delle banalissime decelerazioni di potenza che nell’arco di un’intera stagione sono a dir poco comprensibili. La forza dei Campioni d’Italia non appare in discussione. Certo, ad un certo punto sembravano scricchiolare, vacillare, dinnanzi all’assalto della Zebra, ma gli harakiri dei bianconeri hanno sgombrato il campo da equivoci. L’Inter alla resa dei conti sarà campione a redini basse. Continueranno al passo di trotto Juventus e Milan, troppo discontinue per scalzare l’inossidabile compagine di Ibrahimovic & company. Per un torneo che sta rispecchiando in pieno le varie gerarchie maturate negli anni. Così il Genoa sta di già tornando nei ranghi, in simbiosi con Fiorentina, Napoli e Lazio, mentre la Roma si ritrova in ballo per la Champions e magari per ergersi ad anti Inter. Fra i bombers, intanto, continua la sua passeggiata solitaria Di Vaio…Si sono fermati invece Del Piero, Amauri e Ronaldinho. |di Albertosig - Calcio Magazine.net| - articolo letto 164 volte