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2009-02-13

Lecce, tra mercato e futuro


Si è conclusa lo scorso 2 Febbraio la finestra invernale del mercato. Un mercato mai come quest’anno atteso dai tifosi dell’ US Lecce. Le bizzarre “scelte” estive del Ds Guido Angelozzi hanno fatto scattare più di un campanello d’allarme nella tifoseria e non solo e con l’apertura delle trattative si pensava in tempestivi “aggiustamenti” della rosa, a maggior ragione degli imminenti scontri diretti che attendevano i ragazzi di Beretta.
Andando ad esaminare questo mercato giallorosso notiamo 2 importanti arrivi come l’esterno d’attacco Papa Waigo e il centrocampista brasiliano Edinho… Il primo acquisito in prestito dalla Fiorentina, e il secondo a titolo definitivo dall’Internacional di Porto Alegre. C’è in città chi vocifera che le due operazioni siano in qualche modo collegate tra loro e che il prestito del senegalese sia, come dire, una sorta di anticipo per l’ipotetica cessione a giugno di Edinho proprio alla corte di Pantaleo Corvino.
Comunque, lasciando da parte questi “pensieri”, possiamo affermare che si tratta sicuramente di due rinforzi di spessore per il nostro Lecce, pedine che possano colmare le lacune manifestate dalla squadra nell’arco del girone d’andata e che possano dare un aiuto fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo salvezza (mai così importante come quest’anno in virtù della spartizione collettiva dei diritti televisivi a partire dal prossimo campionato).
Fermo restando che, a nostro modesto avviso, in sede di mercato si poteva e si doveva intervenire anche in altri settori che necessitavano di innesti di qualità e di categoria e che avrebbero dato al mister la possibilità di avere più soluzioni anche a livello tattico (a cominciare dal tanto sognato trequartista, fantasista o mezzapunta che dir si voglia). Sono stati inseguiti i vari Ricchiuti, Jimenez, Russotto, Locatelli, Gasbarroni e chi più ne ha più ne metta ma, al tirar delle somme, Beretta s è ritrovato nuovamente con un pugno di mosche in mano.
Cos’è? Mancato dialogo tra il Professore milanese e il Direttore oppure un’incapacità di quest’ultimo di condurre in porto determinati trattative?
Analizzando questi movimenti, esprimiamo qualche concetto, secondo noi, non proprio positivo: innanzitutto, non era meglio puntare da subito su gente già “abituata” al campionato Italiano (come espressamente chiesto dal patròn)? E queste “modalità” di trattative (con l’intermezzo di certi personaggi) sembrano un pò strane; tanti, troppi giocatori in prestito suonano secondo noi come una mancanza di programmazione, quasi a voler vivere alla giornata. Per non parlare poi dei tanti acquisti misteriosi effettuati dal nostro direttore iniziando da Boudiansky, passando da Leonardo, Antunes, per finire all’oggetto misterioso Dusan Basta. Associando questi movimenti, ad altre strane trattative concluse negli anni scorsi (come dimenticare Saudati, Saidi,Cichero ecc), ci sembra giusto porci qualche interrogativo…Non sarà che il Nostro direttore s’appoggi sempre ai soliti Agenti Fifa? Non sarà che molti acquisti fungano quasi da “favori” nei confronti dei suddetti procuratori (le parole del presidente Semeraro, dopo l’ingaggio del “televisivo” Arrieta, lo testimoniano) e magari anche fonte di introito extra per il nostro stimato Ds?. Non sarà, inoltre, che non esiste una benché minima sinergia e collaborazione reciproca tra il Ds e il Mister riguardo alle modalità di conduzione della campagna acquisti? Il tutto andando a considerare che il Lecce calcio ha delle uscite e un monte-ingaggi superiore a quelle delle passate gestioni “corviniane”…considerando anche importanti fattori come il numero di giocatori di proprietà, nonché l’età media della squadra, fattori non certo da sottovalutare.
Movimenti come quello effettuato per il talento Lovrecic, acquistato per 1 milione di euro e rivenduto l’anno successivo per 300.000, fanno pensare… e soprattutto, preoccupare! Cosi come l’acquisto dei vari “pacchetti”, iniziando dal “pacchetto-Treviso” col tris Cottafava-Giuliatto-Vaschak, passando per quello sloveno, e finendo al pacchetto-svizzero di quest’estate. Parlando sulla base delle prestazioni e del rapporto qualità-prezzo, ora come ora possiamo affermare che non sono stati sicuramente dei buoni affari, considerando il numero esiguo di giocatori di “prospettiva” portati a Lecce dal signor Guido Angelozzi. Se si eccettua Esposito (appartenente alla precedente nidiata di Robertino Rizzo) non riusciamo ad individuare altri nomi che possano consentire al Lecce di fare cassa e creare le famose e fondamentali Plusvalenze. Analizzando brevemente la situazione, ci siamo limitati a parlare del contesto prima squadra, senza addentrarci nell’ambito della gestione del settore giovanile, fino a qualche anno fa, nostro fiore all’occhiello, vera e propria miniera e fucina di giovani talenti, che tutt’Italia ci invidiava.
In questo momento delicato, con la squadra in piena bagarre nella zona retrocessione non vogliamo assolutamente essere disfattisti, sia chiaro, ma essendo “innamorati del Lecce” vogliamo aprire gli occhi e vederci chiaro (anche perché l’Us Lecce mai come quest’anno sta mancando di comunicazione verso i propri supporters, cosa svolta egregiamente, invece, nelle passate gestioni) sulla gestione del nostro giocattolo preferito.
Essendo il Lecce una Spa, è normale che l’occhio debba andare al bilancio, e senza una minima programmazione (e con persone inadeguate a ricoprire determinati ruoli) si rischia seriamente di ritrovarsi in rosso con conseguenze che possono diventare terribili (vedi altre blasonate piazze). Ora Noi tutti speriamo che i vertici societari, a cominciare dal Presidente Semeraro, siano a piena conoscenza della situazione e abbiano le idee chiare sulla programmazione e sul tipo di percorso da seguire, non tanto in questo ma soprattutto nei prossimi anni affinchè il giocattolo-Lecce possa funzionare sempre nel migliore dei modi e che ci continui a dare quelle gioie e quelle emozioni che solo questa maglia e questi colori sanno trasmettere.
|di Paolo Cisternino - Calcio Magazine.net| - articolo letto 176 volte


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