| Calciomercato | Formazioni ufficiali  | PronosticiCuriosità e statisticheArea TecnicaStorie di CampioniVideo  |  Sport |
 
| Home | Serie A  | Partite di oggiDiretta delle partite | Risultati liveFantacalcio  |  Probabili formazioniCalcio in tvCalcio News |
2009-02-15

Il Derby di Brontolo e cucciolo


Dalle frecciate dello Special One, che ha imparato ad usare più la lingua che il galateo, alla risposta del piccolo Pato “il Milan è più forte”...ecco il Derby!
Dopo l’insopprimibile ansia dell’attesa, gli esorcismi e la frenesia, i preparativi e l'impegno di tanti ragazzi pronti a giocarsi la propria partita sugli spalti, con le coreografie e gli striscioni preparati in lunghe notti di lavoro...ecco il Derby. Avevamo temuto il tracollo della tensione dopo i velleitari tentativi di svilire il magico evento, ma il sapore della sfida ha retto ancora. Il festival della provocazione aperto da Brontolo ha dilatato la breccia velenosa fra le due tifoserie. Spogliatosi degli ultimi veli di ipocrisia, il nativo di Setubal, con l’intento di spianare i dossi che portavano al Derby, dichiarava di essere vittima, insieme alla sua squadra, di avvenimenti “strani”, attaccando con subdola arroganza la classe arbitrale.
Sviando le critiche sulle sue grottesche invenzioni tattiche, che lo catapulterebbero con pari riverenza nella tomba dell’anonimato, lo special one per restare a galla ha imparato ad usare più la lingua che il galateo. Proprio ieri rincarava la dose: “Non è un campionato così lineare come qualcuno dice. Non è solo l'Inter che può perdere questo scudetto...".
Al buon intenditore poche parole. Che l’effimera strategia del brontolare nasconda la debolezza di risibili vittorie? Poiché i lamenti da quella sponda sono sempre più esilaranti, il Moratti, ispirato da paterna pietà, ha preferito tacere. Del silenzio non ci si pente mai...parola di Galliani! Soprattutto quando si rischia di alimentare l’antipatia, aggiungiamo noi. A raccogliere il guanto di sfida del portoghese era stato il Cucciolo di casa Milan, ad oggi il più impavido dei cavalieri rossoneri: “L'Inter è una squadra attrezzata, ma il Milan è più forte”, tuonava rispondendo al vaniloquio dell’incauto Brontolo. Della baldanza giovanile qualcuno proverà tenerezza, ma l’audacia del ragazzo potrebbe risultare letale.
Il suo primo sigillo nel derby sarebbe lo zenit per legittimare l’escalation delle sue formidabili prestazioni. Potrebbe essere proprio lui il santo al quale rivolgere le nostre invocazioni, costretti come siamo a sfatare una sciagurata circostanza: il forfait di Kakà. Le assenze del brasiliano in questa stagione sono coincise con altrettanti sconfitte. Se Ancelotti proverà a non emarginare Ronaldinho dalla manovra della squadra, esiliandolo ancora all’estremità della fascia sinistra, potremmo avere una freccia in più al nostro arco e un santo in più per cui votare. Il fantastico Zambrotta, in gran spolvero con la nazionale, insieme a Beckham, creerà superiorità numerica sulla fascia destra, tallone d’Achille della retroguardia nerazzurra. Ma bisognerà finalizzare, per questo ci aspettiamo il partitone dal Cucciolo rossonero. Sarà una sfida speciale anche per il nostro mitico capitano; quale miglior augurio di poter festeggiare il suo ultimo Derby con una esaltante vittoria? Una prestazione superlativa la chiediamo anche ad Abbiati; i portieri in queste sfide possono fare la differenza, anche se il giocatore dichiarava esattamente il contrario: “Il derby lo decidono Ronaldinho e Ibrahimovic, non i portieri”. E’ vero che per vincere bisognerà fare gol, ma bisognerà comunque incassarne sempre meno degli avversari; le occasioni per essere, anche lui, protagonista non mancheranno; speriamo bene.

Amarcord: avevamo sognato, almeno per questo Derby, di riavere il grande Sheva che fu. Impallinare i cuginastri con uno dei suoi gol, facendo passerella davanti la panchina di Brontolo, sarebbe equivalso ad un orgasmo da mille e una notte. Per restare aggrappati alla realtà, rivoltando ancora di più la frittata, ci farà comodo ricordare che per questa gara non conteranno i punti in classifica, ne le performance stagionali, ne la lotta per lo scudetto, ad oggi solo una chimera.
La sfida esula da qualunque logica perché si giocherà in equilibrio sul filo gracile dei nervi. Anche un episodio, seppur casuale, potrà sbilanciare le forze in campo e divenire risolutivo. Purtroppo gli eventi più delle chiacchiere ci inchiodano ad una tremenda verità: noi saremo obbligati a vincere, loro no. Da questo approccio abissale possiamo trovare le giuste motivazioni e costruire la nostra partita. Mentre Brontolo avrà tanto materiale a disposizione per incartarsi, il nostro mister potrà fare le proprie scelte con meno rischio, costretto com’è a pescare fra un numero ridotto di precettati, ribadendo l’infausta consuetudine di dover far diramare la lista dei convocati all’infermeria piuttosto che al suo staff tecnico. In quello che sarà anche lo scontro del fioretto contro la sciabola, non possiamo che augurarci la vittoria della classe e della tecnica sul podismo e la forza fisica, altrimenti saremo già fritti. Ancelotti, la cui panchina sembra già cuocere in padella, a fuoco lento, ieri presentava così la sfida: “In alcune partite la fisicità può essere più determinante rispetto al talento. All’andata il Milan ha fatto le cose per bene, ha giocato con intelligenza, come all’andata cercheremo di giocare con intelligenza e di sfruttare i loro difetti”. Anche con il cuore, aggiungiamo noi, per avere un mix esplosivo e devastante. Intanto scorrono frementi i minuti di questa fredda domenica; come per magia una miriade di sentimenti, difficilmente ripetibili, si concentreranno all’unisono. L'arrivo allo stadio, gli sguardi mutevoli dei tifosi, gli spalti stracolmi.
Cori possenti che si sovrapporranno, ognuno cantando la propria magica canzone. La pelle d'oca, il batticuore, il fiato sospeso… La speranza di trionfare e il terrore di soccombere si uniranno in una miscela esplosiva che scandirà il ritmo dei 90 minuti; esasperatamente lenti se si vince, maledettamente veloci se si perde. Per una ora e mezza faremo quattro salti fra inferno e paradiso e tutto sarà tremendamente o meravigliosamente reale. Questo è il derby: il fulcro massimo della devozione, la resa dei conti, l'ora della verità. Se al triplice fischio ci sarà pure un Cucciolo che ride e un Brontolo che piange la goduria del lieto fine sarà assicurata.
|di Giacomo Chillé - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 231 volte


Calciomagazine.net© - Edizione Sportiva del Periodico L'Opinionista
n. reg. Trib. Pescara n.08/08 dell'11/04/08. Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
tutti i diritti sono riservati - vietata ogni riproduzione anche se parziale