Arriva in quel di Cagliari l’ennesima sconfitta per il Lecce di Mario Beretta.
Quella di oggi è una bruttissima battuta d’arresto, che suona come un grosso campanello d’allarme e non basta la scusante dei buoni risultati che arrivano dagli altri campi.
Il Lecce si presenta al Sant’Elia con Fabiano al fianco di Stendardo al centro della difesa e Giuliatto a sostituire lo squalificato Esposito. Solito centrocampo a 3 con Edinho, Ariatti e Zanchetta. Davanti cambia il tridente con Cacia, Giacomazzi e Castillo (Papa Waigo e Tiribocchi in panca).
Allegri, dal canto suo, presenta il solito Cagliari battagliero con le sole novità Canini e Parola che sostituiscono gli squalificati Lopez e Marchini.
Prima frazione di gioco molto opaca, con le due squadre a studiarsi a centrocampo, molta fisicità e una buona occasione per parte (Giacomazzi e Jeda). Beretta, come al solito si preoccupa esclusivamente di distruggere il gioco avversario, asfissiando le fonti di gioco cagliaritane e impostando una gabbia su Conti e Cossu, soprattutto grazie all’ottimo lavoro di Edinho e Giacomazzi. I salentini recriminano poi per un fallo di mano di Agostini, ma il primo tempo scivola via verso la fine senza altre emozioni.
Padroni di casa subito in vantaggio a inizio ripresa con Fini che è lesto a raccogliere dal limite una corta respinta della difesa leccese e a infilare Benussi (solito, lì si esce!) con un poderoso diagonale.
La reazione del Lecce è sterile, Beretta cambia la linea offensiva inserendo Tir e Papa e i pericoli per la porta di Marchetti arrivano proprio da questi ultimi. Prima un diagonale sventato dall’estremo difensore cagliaritano, poi un gol annullato in mischia a Tiribocchi per (dubbio) fuorigioco.
Dopo questo i giallorossi si spengono, inizia la solita lagna dei lanci lunghi, come sempre facili prede dei difensori avversari.
Dopo aver sprecato un paio di invitanti contropiedi, gli isolani raddoppiano con Matri che, ben servito da Jeda, s’ invola sulla sinistra e batte Benussi per il gol che sigilla la fine del match.
Così, non va per niente bene. Sono riusciti i soliti limiti caratteriali; impegno e agonismo che latitano (tranne i soliti noti), squadra ancora alla ricerca di un gioco per lo meno accettabile, cosa che anche la Reggina, ultima in classifica possiede. Non se ne può più dei soliti lanci lunghi, degli esterni che quasi non superano la metà campo, delle fasce inutilizzate e degli attaccanti (specie Castillo) sfiancati in lavori oscuri in fase di non possesso, che tolgono energia e lucidità sotto porta.
Anche le scelte tecniche sono risultate discutibili. Uno Zanchetta in condizioni a dir poco precarie, risultato pressoché nullo sia nell’economia del gioco, che tanto meno in fase di non possesso. Era necessario tenerlo in campo per 70 minuti?
In ultimo, saremmo curiosi di sapere dal preparatore atletico come ha impostato il programma della preparazione fisica della squadra. Solito, netto calo nella seconda frazione di gioco, avversari puntualmente superiori sul piano atletico (oltre che agonistico). Talvolta portare computer e altre innovazioni multimediali in panchina non serve a nulla.
Ora, sarà capace mister Beretta di porre rimedio a tutto ciò? O sarà in grado, almeno, di far buttare l’anima in campo per 90 minuti ai giocatori?
Noi tutti speriamo di si, altrimenti sarà veramente dura, oltre che sarà necessaria la, cosiddetta “scossa”!
CAGLIARI-LECCE 2-0 (Primo tempo: 0-0)
MARCATORI: Fini al 4' st, Matri al 49' st CAGLIARI (4-3-1-2): Marchetti; Pisano, Canini, Bianco, Agostini; Fini, Conti, Parola (dal 36'st Lazzari); Cossu; Jeda, Acquafresca (dal 24'st Matri). (A disp.: Lupatelli, Matheu, Astori, Mancosu, Ragatzu). Allenatore: Allegri. LECCE (4-3-1-2): Benussi; Polenghi (dal 39'st Papadopoulos), Stendardo, Fabiano, Giuliatto; Zanchetta (dal 15'st Papa Waigo), Edinho, Ariatti; Giacomazzi; Castillo (dal 10'st Tiribocchi), Cacia. (A disp.: Rosati, Schiavi, Angelo, Ardito). All.: Beretta.
ARBITRO: Stefanini di Prato.
AMMONITI: Cossu (C) e Papa Waigo (L).
NOTE: giornata a tratti soleggiata, ma fredda e ventosa, terreno in discrete condizioni, spettatori 10mila circa. Angoli: 10-4. Recupero: 0'; 4'. |di Paolo Cisternino - Calcio Magazine.net| - articolo letto 145 volte