Martedì movimentato a Massannunziata dove una rappresentanza di tifosi ha cercato di alzare la voce per dare una scossa all'ambiente. L'allenamento si è comunque svolto con tranquillità dove il solo Capuano ha lavorato a parte. Contestare in questo momento bene o male? Pro & contro di chi l'ha vissuta da fuori raccolti e sintetizzati poche ore dopo.
Pro - Ogni contestazione è mossa da un motivo e da uno scopo da raggiungere. Il motivo lo si riscontra nella carenza di risultati e, soprattutto, di concentrazione. Quest'ultima carenza è costata parecchi punti, tre nelle ultime due giornate. Lo scopo principale è quello di dare una scossa alzando la voce, cercando il dialogo, per evitare nuovi ulteriori cali di concentrazione che, la storia insegna, portano alla sofferenza finale quando, invece, sussistono tutte le prerogative per poter raggiungere l'obiettivo in tempo. Non si cresce solo coi sissignore.
Contro - All'indomani dell'ennesima beffa e ad una settimana da uno dei più importanti incontri della stagione, forse, sostengono in tanti, sarebbe stato opportuno lasciare il gruppo lavorare come sempre, nella tranquillità ed alla ricerca di quella concentrazione persa per strada, evitare ulteriori ed eccessive pressioni che potrebbero avere carattere controproducente. Con le buone si ottiene tutto.
La differenza… - Del Neri dopo Atalanta – Roma: “ Noi pensiamo a vincere le partite, se possiamo, la squadra ha la sua mentalità e una sua realtà calcistica ora. […] Abbiamo il compito di andare in campo e vincere il più possibile perché oggi il pareggio è un risultato modesto . Il concetto è andare in campo con la voglia matta di vincere poi se gli altri son bravi noi accettiamo il verdetto”
Pulvirenti dopo Chievo – Catania “C'è rammarico dopo aver preso, ancora una volta, gol nel recupero. […] Alla fine abbiamo fatto un risultato positivo fuori con una diretta concorrente per la permanenza e quindi possiamo essere più che soddisfatti .[…]” sostanzialmente era importante non perdere.
Limitarsi - Dando ancora un occhiata in casa d'altri nascono nuovi quesiti, ci si chiede se l'Atalanta abbia mai voluto privarsi di Doni, il Cagliari di Jeda, la Sampdoria di Cassano e così via? Rinunciare prima a Paolucci e poi a Mascara, considerando comunque le pesanti diffide che pesano sui due, non può non considerarsi come un limite competitivo volontariamente imposto. Rinunciare ad entrambi i due giocatori più determinanti della squadra, 12 reti su 22, se non è limitarsi questo…
In classifica la situazione resta immutata, più sette dal terzultimo posto, un punto guadagnato sul Lecce ed un piccolo passo avanti verso la quota salvezza, dove mancano tredici punti all'obiettivo oltre ad aver chiuso in maniera positiva il doppio scontro diretto contro il Chievo.
La prossima non sarà una gara semplice da affrontare, la squadra calabrese non verrà certo a Catania per il “punticino” ma, da ultima della classe, si presenterà agguerrita e con il coltello fra i denti. Per il Catania, oltre a cercare di ritrovare un po' di ossigeno, ci sarà da vendicare la sconfitta casalinga dello scorso anno proprio contro gli amaranto che mise in serio pericolo la permanenza in A dei rossazzurri. La Reggina , nelle ultime due stagioni, è stata la vera e propria “bestia nera” per il Catania fra le “mura amiche” 1-4, sul neutro di Rimini, nella stagione 2007/08 ed 1-2 il 4 maggio scorso.
La sfida contro la Reggina vale tanto, dalla classifica al morale passando per una settimana che sicuramente non sarà vissuta con estrema spensieratezza, il pari di Verona ha un po' tagliato il morale. Tre punti buttati via all'ultimo minuto in due gare sono errori che in serie A si pagano ed è quindi importante riuscire a trovare le forze per reagire e tirarsi su in tempo. Una ghiotta occasione è lo scontro diretto alle porte, oggi conta solo vincere tutto il resto significa affossare. |di Seby Maina - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 171 volte