Padovano: "A Napoli grazie a Maradona. Lavezzi mi ricorda Boksic. Denis merita fiducia"
Intervista esclusiva della redazione di TuttoNapoli.net all'ex bomber di Napoli e Genoa, Michele Padovano. Soprannominato "Harley Davidson" per la sua passione per le motociclette, il giocatore torinese figura tra i protagonisti del ciclo vincente della Juventus di Lippi. Spiccano nel suo palmares diversi trofei prestigiosi: 1 scudetto, 1 coppa Intercontinentale, 1 Champion's League ed una supercoppa europea, vinti tutti con la maglia bianconera.
Un campione d'umiltà come lei, vincitore di una Coppa Campioni partendo spesso dalla panchina, come giudica le bizze di Zalayeta che pare non accetti volentieri le scelte di Reja?
"Un calciatore deve accettare le scelte del tecnico, può non condividerle ma da professionista deve lavorare tanto e parlare poco, cercando di farsi trovare pronto nel momento del bisogno magari smentendo con i fatti il suo allenatore".
Denis è considerato da alcuni un calciatore mediocre, altri invece ritengono che i dettami tattici di Reja non esaltino le sue potenzialità. Trova che sia un acquisto sbagliato?
"Assolutamente no, Denis è un buon giocatore. In campo cerca di svariare da una parte all'altra del fronte offensivo, facendo un gran lavoro. Tiene palla cercando di far salire i suoi compagni, forse è questo che limita le sue caratteristiche naturali, perchè spalle alla porta diventa prevedibile. Essendo un giocatore sudamericano ha bisogno di ancora un po di tempo per ambientarsi ma lo reputo un buon acquisto".
Negli ultimi anni di carriera ha giocato a Como, vecchio club dell'attuale proprietario del Genoa, Enrico Preziosi. Tra il re dei giocattoli e il presidente azzurro, Aurelio De Laurentiis, chi pensa avrà più successo nel mondo del calcio?
"Napoli e Genoa sono due realtà importanti con un progetto lungo e serio alle spalle. Senza nulla voler togliere al presidente Preziosi ritengo che De Laurentiis sia il top. Non potevate trovare presidente migliore".
Il "Pocho" Lavezzi gioca spesso a tuttocampo ma ciò accentua la sua cattiva vena realizzativa. Può limare questo difetto un campione come lui?
"Un attaccante ha il fiuto del gol nel Dna, non bastano gli allenamenti per migliorare questo aspetto. Lavezzi mi ricorda molto Boksic come tipologia di giocatore, salta gli avversari come birilli, grande assistman ma la porta non la vedeva proprio".
C'è un tecnico emergente che potrebbe fare al caso del Napoli?
"Allegri del Cagliari ma non bisogna sottovalutare il gran lavoro fino a questo momento Edy Reja che portato il Napoli dalla C alla A. Probabilmente il suo ciclo a Napoli è finito ma non ne farei un dramma anche Lippi, Sacchi ed altri grandi allenatori hanno aperto e chiuso epoche vincenti".
Molti non sanno che Padovano è anche un grande appassionato di moto. A quale moto e di che cilindrata potrebbe esser paragonato Lavezzi?
"Fisicamente fa la differenza, in progressione è devastante, sicuramente alla Yamaha di Valentino Rossi".
E' giusto relegare un in panchina un giocatore emergente come Santacroce anche se non attraversa un ottimo periodo di forma?
"Quando si gioca a certi livelli bisogna essere al top sia fisicamente che mentalmente, altrimenti si rischia di fare brutte figure. Un allenatore deve schierare l'undici titolare migliore, è giusto dare spazio ad altri giocatori più reattivi".
La crescita collettiva di un gruppo può avvalersi soltanto di giocatori giovani?
"Assolutamente no, soprattutto in una piazza importante come Napoli. Per vincere bisogna miscelare giocatori esperti con altri promettenti e vogliosi di mettersi in mostra. Soltanto con le scommesse non si vince".
Prima i Della Valle ora Preziosi, le società penalizzate dagli errori arbitrali alzano la voce. In questo clima di proteste potrebbe essere penalizzato il Napoli?
"Credo nella buonafede della classe arbitrale. Alcune errori sono stati clamorosi ma non erano affatto premeditati, la cultura del sospetto non porta da nessuna parte tantomeno quella della compensazione".
Napoli-Genoa che partita sarà?
"Il Napoli è una squadra imprevedibile. Quando sembra essere in flessione riesce a sfornare grandi prestazioni come in Coppa Italia contro la Juventus. In questo momento non gli poteva capitare avversario più ostico. Il Genoa è una squadra ambiziosa che attraversa un buon momento di forma, non c'è pronostico. Una vittoria potrebbe rilanciare gli azzurri in zona Uefa".
Michele Padovano bomber di passaggio nel capoluogo campano per quale motivo?
"Fui acquistato dal Napoli in piena primavera. Fu Maradona ad invocare il mio acquisto, mi sponsorizzò personalmente a Ferlaino, ebbi una pubblicità eccezionale. Purtroppo approdai a Napoli quando lui non c'era più per squalifica. Disputai una discreta stagione segnando 7 reti ma a fine stagione Ranieri richiese Fonseca e chiesi di essere ceduto".
Il ricordo di una sfida tra Napoli-Genoa con Padovano in campo..
"Ricordo un Napoli-Genoa quando giocavo in Liguria. Lottavamo per la salvezza, in svantaggio di due gol firmai il pareggio su rigore, fu una rete importantissima al fine della classifica, ci salvammo per un punto".
Molti trofei luccicano nella sua bacheca: Coppa campioni, scudetto, coppa Intercontinentale e supercoppa europea. Quale vittoria ha sentito di più?
"Coppa Campioni. Allora alla competizione partecipavano soltanto le vincitrici dei campionati, fu una grande cavalcata, il coronamento di un duro e lungo lavoro".
Quale il rammarico più grande della sua gloriosa carriera?
"L'esperienza in nazionale. Giocando alla grande con la Juventus avevo la piena stima dell'allora ct Cesare Maldini. Dopo l'esordio positivo contro la Moldavia ci aspettava un altro incontro ravvicinato contro la Polonia. Ma scivolai in allenamento mentre battevo un calcio di rigore, il mio ginocchio fece crack. Addio nazionale e addio sogno, avevo grosse chances di rientrare nella lista dei 23".
Il 10 maggio del 2006 viene arrestato con l'accusa di aver finanziato un traffico di droga: che piega ha preso la sua vita?
"E' stata stravolta da un'accusa infamante. Ho prestato 40 mila euro a un amico, ma non certo per comprare droga. Ho vissuto una settimana di isolamento in carcere e per sette mesi sono stato agli arresti domiciliari. Un'esperienza atroce che non auguro al mio peggior nemico. Ho fiducia nella giustizia, a maggio ci sarà il processo, uscirò da questa triste vicenda a testa alta. Sono sereno".
Quale sarà il futuro prossimo di "Harley Davidson" Padovano?
"Sto frequentando il corso per Ds, spero di mettere a disposizione il mio bagaglio d'esperienza molto presto, ho tanta voglia di mettermi in mostra e fare bene". |di Salvio Passante - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 236 volte