Luci e ombre nel Milan di Brema. Discreto ma onesto 1-1. Un Milan dai due volti torna vivo da Brema. E con un discreto vantaggio in vista del match di ritorno. Sufficienti, sebbene discontinui, i rossoneri del primo tempo. Inguardabili nella ripresa, schiacciati come formichine dall’elefante Werder. Dimostrando di essere una squadra qualsiasi quando perdono il filo del possesso palla. Ma tant’è: l’importante è aver incamminato il discorso qualificazione sull’autostrada per Milano. In attesa di recuperare al cento per cento tutti i pezzi pregiati. BECKS OUT – Ancelotti non rischia, lasciando fuori dalla contesa Beckham e Pato, rispettivamente in panca e in tribuna. In mezzo, con Pirlo e Flamini, c’è Ambrosini. Il Milan però stenta a rompere il fiato. Al 1’ Tziolis si ritrova la palla buona sui piedi sugli sviluppi di un angolo, ma colpisce debole su Dida. Due minuti più tardi Diego scippa la catenina a Pirlo sulla trequarti e lancia Almeida: diagonale fuori di poco.
SVEGLIA – Dopo il primo quarto d’ora da bella addormentata, il Milan si rende conto di essere a Brema e interpreta la parte dei musicanti. Fisicamente non c’è storia, allora i rossoneri, come gli animaletti di Grimm, mascherano le proprie pecche. Mettendola sulla tecnica. Bella l’azione tutta di prima che libera la sventola di Flamini: Wiese è plastico. Il match diventa piacevole, con Diego che corteggia la Juve con tanta corsa e invenzioni illuminanti. Una piroetta del brasiliano innesca un bolide di Fritz che scalda i guanti di Dida.
PIPPO GOL – Intanto Inzaghi inizia a flirtare col fuorigioco, facendo ballare gli statuari difensori tedeschi, anche se l’ultimo passaggio arriva sempre con un colpevole secondo di ritardo. Ma al 35’ Pippo lascia il segno. Pressing alto (finalmente) del Milan, Flamini intercetta un rilancio rischioso di Mertesacker e crossa nel mucchio: Inzaghi ricicla dall’immondizia un rimpallone tra lui e il centrale tedesco e di sinistro fredda Wiese. La reazione dei verdi è rabbiosa, ma si spegne su un tiretto di Pizarro dal limite e su una legnata di Ozil su cui Dida non trema.
PROVINCIALISMI – Il secondo tempo comincia con il Werder logicamente in avanti. E il Milan gli dà una mano rinculando vistosamente come una provinciale. Pizarro, Diego (ottimo Dida sulla conclusione da lontano) e Almeida in due occasioni (clamorosa la capocciata fuori da due metri) minacciano i rossoneri. Che rispondono solo con un destro di Inzaghi su Wiese. Il predominio dei padroni di casa è imbarazzante. E la nobile arte del contropiede non si addice a una squadra di funamboli come quella rossonera. Su apertura geniale di Seedorf Pippo centra l’incrocio, ma è un’oasi nel deserto: il Milan non azzecca più due passaggi di fila e va in apnea. L’annegamento è questione di tempo. E l’ondata assassina arriva all’84’: lancio dalle retrovie, Almeida spizza per Diego, dimenticato da Ambrosini. Il sinistro del carioca è imprendibile. Naldo e un quasi suicidio di Zambrotta (auto-traversa) per poco non finiscono di cuocere la fritatta. Finisce 1-1: giusto così. |di Federico Bettello - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 173 volte