Bologna-Inter 1-2: non basta la prova dei rossoblu nel ricordo di Giacomo Bulgarelli
Allora anche questa giornata calcistica bolognese, così grande, così singolare, è alle spalle. Un oceano di folla, circa 35.000 i presenti, ha reso un indimenticabile omaggio a Giacomo Bulgarelli, con la scenografia delle massime occasioni, con un minuto di silenzio totale e partecipato e con un applauso che ha voluto essere il compendio del sentimento d'amore sportivo di tutti i bolognesi per il grandissimo Bulgarelli.
Ma si è poi giocato anche un Bologna-Inter atteso da queste parti non solo per esigenze di calendario e per la presenza quindi della capolista. Erano mille e più i motivi di interesse e di coinvolgimento che si intrecciavano in quei 90'. Dai ricordi dello spareggio 1964 alla più basilare attualità, quella in particolare di un grande ex interista seduto sulla panca rossoblu. Inquadriamo allora i fatti cominciando da qui. Mihajlovic ha messo in campo una formazione da difesa massima, se non vogliamo dire da catenaccio. Per lunghi tratti, nel primo tempo, il Bologna ha dovuto subire le energiche folate nerazzurre, pur se, apparentemente, mai affondate sino in fondo. Sia come sia, la barriera bolognese ha tenuto in mezzo ed in difesa pur pagando inevitabilmente il prezzo di un Di Vaio isolato davanti che è stato del tutto inutile, non per colpa sua ovviamente. Ad ogni modo un primo tempo non entusiasmante anche se per il Bologna gli scarsi pericoli corsi e la diligenza con cui si era espresso potevano lasciare ben sperare. La ripresa è stata un'altra cosa. Da ambo le parti si sono operate alcune varianti tattiche, ma a sbloccare il risultato è stata una delle tante, troppe amnesie difensive del Bologna. Su calcio da fermo spiovente in area il colpo di testa di Adriano capita sui piedi di Cambiasso, colpevolmente dimenticato da Lanna e la frittata è fatta. Poco dopo il Bologna mette in campo Marazzina, per cercare maggiori occasioni in avanti. E così avviene, perché il baricentro interista arretra e, nonostante un prodigioso Julio Cesar, i rossoblu pareggiano con Britos che inzucca altissimo su corner.
Purtroppo vengono fuori ora alcuni limiti del Bologna, anche se la determinazione e la spinta non vengono certo a mancare. Anzi sovrastano a tratti gli interisti, ma sono troppo i disimpegni o i passaggi sbagliati e soprattutto ci si imbottiglia al centro, non riuscendo mai o quasi a giocare efficacemente sulle corsie laterali, un endemico difetto del Bologna. Non occorre un enorme trovata a Mourinho per capire che il suo motore ha bisogno di alcuni cavalli in più se vuole vincere. Entra in campo Balotelli che, dopo un solo minuto, batte un calcio di punizione per un inutile fallo commesso da Zenoni. Trenta metri dalla porta, spiovente ancora senza pretese, nessun bolognese salta, Antonioli guarda ed è il nuovo vantaggio interista. Due gol da polli, alla fine anche se si cerca di salvare l'onore (e la classifica) con l'assalto finale. Nessun esito, anche se il Bologna appare indomito, ma sulla sua strada trova ancora un gigantesco Julio Cesar.
Subito dopo il fischio finale si accende il dibattito, che ancora è vivo. Detto che il pari sarebbe stato il risultato più giusto, potrà salvarsi questo Bologna se commette tali e tanti errori di negligenza e disattenzione? Sarà sicuramente molto difficile perché tali errori derivano poi dalla qualità dei giocatori. E' vero, e bisogna dargliene merito, che Mihajlovic ha stretto tanti bulloni in questo Bologna ed i risultati si sono anche visti. Ma buone o dignitose prestazioni senza punti non fanno classifica. E ciò non va bene. A mio parere, e non vorrei ripetermi troppo, il mercato di gennaio non è stato all'altezza della necessità rossoblu.
Piacere se mi sbaglio. |di Vittorio Zerbini - Fonte: www.noirossobluweb.it| - articolo letto 211 volte