Tutto intorno a Matuzalem. La fede l'ha aiutato a superare un calvario lungo quattro mesi, vissuti nella consapevolezza delle sue qualità; Rossi, dal canto suo, lo ha aspettato pazientemente ed ora si augura che non si fermi più, perchè Francelino, dopo quel quarto d'ora di assaggio a Marassi contro la Sampdoria, ha preso in mano la Lazio, cambiandola anche dal punto di vista tattico. La “nuova” creatura di Delio Rossi torna, paradossalmente, all'antico, a quel 4-4-2, per anni adottato dal tecnico romagnolo: Brocchi e Foggia esterni di centrocampo, in continua collaborazione con Lichtsteiner e Kolarov, e Ledesma-Matuzalem cerniera centrale, capace di tagliare e cucire egregiamente la manovra biancoceleste. Un sistema di gioco che ha restituito equilibrio ed ecletticità ad una squadra persa tra le contraddizioni di un tridente mai sbocciato; un nuovo assetto che, se da una parte sacrifica capitan Rocchi, dall'altra esalta le caratteristiche del centrocampista brasiliano. L'ex Zaragoza, anche con il Lecce, si è confermato tra i migliori in campo, sempre lucido e nel vivo della manovra. Prezioso in fase di interdizione e preciso quando c'è da organizzare la manovra, nell'arco di poche apparizioni ha messo a tacere le malelingue di inizio stagione, certe dell'incompatibilità con Ledesma. Con il mediano argentino, invece, Matuzalem si abbina alla perfezione, formando un coppia assortita e carismatica. Con la sua presenza al fianco, Ledesma può dedicarsi corpo ed anima alla fase che più predilige, quella d'interdizione, dividendo in parti uguali la pressione dei centrocampisti avversari. Dal suo ritorno in campo, la Lazio non ha più come fonte di gioco il solo Ledesma, al quale a turno gli allenatori avversari incollavano il guastatore di turno, ma può delegare l'incombenza al sinistro carioca di Matu. Un doppio regista, ma soprattutto una mediana più logica, che abbina capacità di corsa, alla qualità tecnica del brasiliano e di Foggia, decisamente rinato nel nuovo assetto. Il folletto partenopeo intrepreta il ruolo di ala mancina con dedizione e classe: imprendibile nell'uno contro uno, a Lecce ha confermato anche buone predisposizione al sacrificio, fornendo un prezioso aiuto in copertura al serbo Kolarov.
Sulle ali del nuovo assetto la Lazio ora rivede l'Europa: il successo corsaro in salento, ottenuto dopo un mese e mezzo di amarezze, rilancia le ambizioni europee biancocelesti. In attesa del crocevia stagionale in Coppa Italia contro la Juventus, infatti, Pandev e compagni hanno rosicchiato punti importanti a Napoli, Palermo, Cagliari e Atalanta, tutte perdenti nel venticinquesimo turno di campionato:”La stagione è ancora lunga, gli obiettivi si possono centrare. Vogliamo tornare in Europa e ci proveremo sino alla fine, siamo tornati”. Questo, il grido di rivalsa nel post partita di domenica dell'attaccante macedone, chiamato a confermare i progressi d'intesa con Zàrate, già a partire da sabato prossimo, quando all'Olimpico arriverà il Bologna degli ex Mihailovic, Mudingayi e Mutarelli e Di Vaio. |di Daniele Baldini - Fonte: www.lalaziosiamonoit.it| - articolo letto 257 volte