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2009-02-27

Milan: ora è stagione fallimentare


2-2 contro il Brema: dopo lo Scudetto, addio Coppa Uefa. Diciamolo subito: il Werder passa il turno meritatamente. Per quello che ha fatto vedere all’andata. Ma soprattutto per quello che ha fatto vedere stasera a San Siro. Al di là del 2-0 provvisorio con cui un Milan al limite del guardabile si è trovato immeritatamente in vantaggio. Il Werder ha comandato per buona parte della partita e il 2-2 finale gli va anche stretto.
SENDEROS E BECKS - Milan in campo con Senderos al centro della difesa: un azzardo ancelottiano, alla fine uno dei meno peggio. A centrocampo c’è Beckham: per lui debutto europeo in rossonero, con ormai la certezza di rimanere fino al 2010. Werder col solito Diego nel motore: da lui partiranno gran parte dei cross che faranno dannare Maldini e compagni.
ASSALTO - Pronti via e il Werder fa quello che vuole. Milan zerbinato come non mai: Pizarro, Tziolis e Diego ci provano ma Dida e la scarsa mira impediscono al Werder di passare. I rossoneri ci capiscono poco: tedeschi più dinamici e precisi, con una superiorità costante a centrocampo. Nel frullatore messo in piedi da Diego e compagni Pirlo va in apnea e lascia fare.
PIRLO - Ci vogliono 15 minuti per vedere in avanti il Milan con un colpo di testa poco preciso di Senderos. Troppo poco per intimidire il Werder, che non ha la minima intenzione di mollare un solo metro. Ma quando il gol dei tedeschi sembra nell’aria è Pato a cambiare l’inerzia della partita: sua la percussione che Fritz ferma in modo irregolare al limite dell’area. Punizione di Beckham che sbatte sul braccio di Frings: rigore sacrosanto trasformato da Pirlo.
PATO - 1-0 immeritato quanto il 2-0, che arriva pochi minuti dopo: ripartenza milanista che arriva sui piedi di Pato. Il brasiliano stordisce la difesa tedesca con due finte e fulmina Vander dal limite. Werder incredulo ma tutt’altro che allo sbando: la squadra di Shaaf sa che con un gol potrebbe tornare in partita e ci va vicina in più di un’occasione: Mertesacker, Tziolis e Almeida fanno paura a Dida, che si difende come può. I tedeschi di testa sono imprendibili: ogni cross al centro ferma il battito cardiaco dell’intero San Siro. Per fortuna finisce il primo tempo: Milan pratico, Werder sprecone.
SECONDO TEMPO - Ripresa e subito una grana: si rompe Seedorf e il Milan è nei guai. Non tanto per la qualità data dall’olandese - praticamente nulla - quanto perché era l’unico capace di tenere la palla lontana da Dida. Subentra Flamini e il Werder decide che la partita si può pareggiare.
PIZARRO - A riaprire i giochi ci pensa Pizarro, bravo a infilare di testa Dida su palla inattiva: niente da fare per Favalli, rimasto al piano terra mentre l’attaccante del Werder prendeva l’ascensore. Bisognerebbe tenere palla, addormentare la partita: invece il Milan ha appena le gambe per fare la barricata finale. Shevchenko in versione museo delle cere fa ancora meno dell’evanescente Inzaghi che ha sostituito. Pato non ha le spalle abbastanza larghe per trascinare la squadra fuori dal momentaccio.
PIZARRO 2 - Il pareggio è più che ovvio: matematico. Perché il colpo di testa perentorio di Pizarro che infila un incertissimo Dida col forzato placet di un Maldini triste spettatore è tanto scontato quanto inevitabile. A sconcertare è l’atteggiamento dei rossoneri dopo il 2-2: difesa ad oltranza, coi tedeschi ancora padroni del campo. Nei minuti finali un accenno di forcing nell’area del Werder: troppo poco per meritarsi la qualificazione.
|di Federico Bettello - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 178 volte


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