Catania - Palermo: la sfida. Stare più vicini, dimezzare le distanze
Il derby, l'unico ed il solo che possa esistere in terra sicula, Palermo contro Catania, andata e ritorno, questa volta tocca ai rosanero far da padroni di casa, si scende in campo al Barbera, dove il Catania non vince dai tempi di Cipriani e Palmisano, data 1993.
Situazione - Il ritorno alla vittoria interna, reduci da un inizio 2009 avaro di soddisfazioni, ha contribuito ad infondere una buona dose d'ottimismo a pubblico e squadra, che realmente pare ne avesse proprio di bisogno, specie dopo che, a Verona, la rete a tempo scaduto di Colucci, l'ex di turno, aveva rotto in gola un grido pronto a prorompere, fragoroso, dopo quasi due anni di riposo, l'astinenza da vittorie fuori dal Massimino, per il Catania, dura più o meno da tanto, sfatarla proprio al Barbera sarebbe il “finale” che non t'aspetti, ma chissà.
La gara contro la Juventus, che ha portato alla terza sconfitta interna, non è stata ancora digerita dall'ambiente palermitano che vede perciò nel derby la “panacea” di tutti rimpianti passati, vincere significherebbe “pareggiare i conti dell'andata” e proiettare nuovamente i “rosa” in una dimensione europea.
Tattica - Non è un mistero che il gioco rosanero abbia un unico ispiratore, di nome Liverani, che accendendo e spegnendo il suo “lume” influenza nel bene, o nel male, l'intera gara dei palermitani. Obiettivo primario di Zenga sarà quello, come visto nella passata stagione (quando solo una magia di Miccoli su punizione sfatò l'equilibrio che s'avviava a perdurare fino al 90'), di toglier linfa alla mediana rosanero, impedendo gli scambi Balzaretti-Liverani-Simplicio, che collegano la fase difensiva a quella offensiva, in seconda battuta, con Miccoli e Cavani a ricever palla oltre la metà campo.
Non farà la partita “della vita”, il Catania, Zenga c'ha abituato a tanta “razionalità” e nonostante il derby sia, per antonomasia una gara dove a farla da padrone sono le “motivazioni”, non è lontano dal reale ipotizzare un Catania versione Bentegodi, imbottito a centrocampo, coi due esterni difensivi molto alti, ed un tandem d'attacco supportato dai due mediani interni, che giocheranno leggermente più avanzati (Ledesma e Tedesco).
Così in campo Palermo 4-3-1-2: Amelia - Balzaretti, Bovo, Kjaer, Cassani - Liverani, Bresciano, Nocerino - Simplicio - Miccoli, Cavani.
Catania 4-4-1-1: Bizzarri - Capuano, Stovini, Silvestre, Potenza - Biagianti, Tedesco, Ledesma, Baiocco - Mascara - Morimoto.
Uomini Chiave
Mascara: Ha dimostrato di essere la vera chiave di volta di tutta l'architettura di gioco rossazzurra, quando c'è fa la differenza
Ledesma: In mezzo al campo ha i numeri per rompere gli equilibri che i rosanero proveranno a creare.
Capuano: Dovrà gestire la marcatura di Cassani e Cavani, lesti a far sovrapposizioni, non un compito facile, necessiterà dell'aiuto dal centrocampo.
Cavani: Potrebbe far goal anche d'orecchio nonostante la “prima punta” non sia il suo ruolo ideale.
Balzaretti: Sulla sinistra proverà a far saltare la copertura difensiva messa a punto da Zenga.
Liverani: Vale il discorso fatto per Mascara, se riuscirà a trovare tempi e spazio per giocare la partita dei rossazzurri sarà tutta in salita. |di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 180 volte