Magie di Zàrate e giocate di Foggia: La Lazio Vola
“Le vittorie fanno i capelli biondi e gli occhi azzurri” ripete spesso Rossi, ed ha ragione. Vince e convince e la squadra biancoceleste per la seconda volta consecutiva in questo campionato e in un sol colpo allontana amnesie tattiche e fantasmi del passato. La Lazio torna al successo all’Olimpico come non accadeva da oltre due mesi e lo fa sfoggiando le prodezze dei suoi gioielli più pregiati. Un Foggia ispirato e in grande condizione ha orchestrato una manovra avvolgente, che Zàrate e gli altri hanno tramutato in un successo d’applausi. Parte bene la compagine romana sin da subito, con un 4-4-2 che da equilibrio e sicurezza alla squadra. Matuzalem e Ledesma tessono trame in mezzo, mentre Foggia e Brocchi spingono sugli esterni. In avanti Rossi invece si affida alle imprevedibili giocate di Pandev e Zàrate. È proprio il macedone al 3’ ad infuocare l’Olimpico con una serpentina in area rossoblu. Goran davanti ai propri tifosi è a secco da settembre, ma per il talento di Strumica non è ancora giunta l’ora di sbloccarsi. I dribbling ubriacanti del macedone infatti, si fermano sulla schiena di Belleri, che chiude energicamente i varchi. Per l’arbitro Russo però è tutto regolare. La Lazio continua a spingere sulle ali, sfruttando le ripartenze di un Foggia brillante, abile a ritagliarsi un ruolo preciso in questa squadra come cursore di fascia. Il folletto napoletano asfalta la corsia di sinistra bruciando sul posto Belleri a più riprese. Al 10’ Pasqualino lancia il suo acuto, ingrana la marcia sulla trequarti e lascia tutti sul posto. L’esterno laziale si porta fino al vertice sinistro dell’area di rigore avversaria e scarica il suo sinistro. Antonioli risponde in tuffo fra gli applausi. Gli ospiti non sono qui per recitare il ruolo di comparsa e provano ad impensierire la Lazio. Ci provano al 32’ con l’occasione più clamorosa del primo tempo. Valiani in tutta tranquillità infatti ingrana la marcia lungo l’out di destra e pennella in area indisturbato un assist perfetto per Rodriguez che di testa consegna a Muslera. La Lazio trema, ma non si spaventa e al 36’ sblocca il risultato. Lo fa da calcio da fermo, e lo fa grazie ad una prodezza di marca argentina firmata Mauro Zàrate. Il pibe de Haedo posiziona la sfera griffata Lazio nel punto di battuta sulla trequarti. Venticinque metri tra lui e Antonioli per tornare ad urlare gol dopo 75 giorni dal suo ultimo sigillo (siglato ad Udine, ndr). La rincorsa giusta e la traiettoria perfetta, confezionano una prodezza da rivedere al replay. La palla si infila sotto al sette e la Lazio passa in vantaggio. I padroni di casa ci credono e con il coltello tra i denti iniziano una seconda partita. Quella di una Lazio operaia che lotta su ogni pallone per portare a casa il successo ad ogni costo. Al 38’ però un brivido rossoblu blocca i battiti biancocelesti. Di Vaio sferra il suo attacco e scavalca De Silvestri con un pallonetto. La palla finisce sulla faccia di Cribari che appoggia involontariamente a Rodriguez. A tu per tu con Muslera però il giocatore bolognese perde l’attimo giusto e lascia al brasiliano il tempo di rimediare. Si cambia campo e nei secondi quarantacinque minuti mister Sinisa prova la carta Marazzina-Mutarelli per riaprire il match e scardinare la retroguardia laziale. Spinge il Bologna e chiude i varchi ai contropiedi laziali, ma la musica non cambia. La Lazio non si scompone e continua a menare le danze. Foggia a tratti devastante, resta la spina nel fianco della difesa rossoblu. Al 3’ Pasqualino brucia sullo scatto Belleri e crossa in mezzo, ma nessuno è pronto a raccogliere il suo assist. Tre minuti più tardi è ancora il folletto partenopeo a puntare la porta di Antonioli, ma complice una leggera imperfezione nel controllo di palla, Pasquale perde l’attimo giusto e sfuma la sua chance. Il Bologna non molla e mostra in campo di che pasta è fatta. Le iniezioni di fiducia impartite da mister Mihajlovic nell’intervallo danno ai rossoblu la convinzione di poter raddrizzare il risultato. L’asse Mutarelli – Mudingayi danno sostanza alla mediana ospite, mentre Marazzina affianca Di Vaio in attacco per garantire la giusta profondità. La gara si fa dura per i padroni di casa, costretti a più riprese a ripiegare in difesa. La retroguardia laziale però non sbaglia nulla o quasi ed esce bene in anticipo su due calci piazzati azzerando l’operato delle punte rossoblu. La prodezza di Zàrate è difesa con le unghie e con i denti dalla compagine biancoceleste, che nelle ultime due giornate ha dimostrato di saper lottare e vincere. Il Bologna lancia l’ultimo acuto prima di deporre le armi e inchinarsi alla Lazio. Al 30’ infatti la sponda di Mingazzini per Marazzina, fa tremare i padroni di casa, ma Sebastiano Siviglia anticipa tutti e spedisce in angolo. È l’ultimo sussulto per i tifosi ospiti perché la Lazio ringrazia e mette in cassaforte il suo primo successo casalingo dell’anno. Zàrate è tornato il grande padrone della scena laziale e nello spettacolo a tinte bianco e celesti si contende il ruolo da protagonista con uno splendido Pasquale Foggia. La prova del napoletano è senza dubbio la sua migliore in maglia laziale. Forza fisica, acume tattico e superiorità tecnica, incoronano Pasqualino re della serata. Scettro e corona allo scugnizzo dai colpi magici, nonostante Maurito abbia impreziosito la sua prova, con un gesto tecnico d’applausi, bissando la sua prodezza del primo tempo. Tutto accade al 35’, quando Tommaso Rocchi subentrato ad un Pandev spento e inconcludente, spedisce Zàrate in porta a tu per tu con Antonioli. Il pibe d’Haedo tira fuori il coniglio dal cilindro e con un colpo sotto scavalca il portiere rossoblu per la seconda volta. Vola la Lazio, vola sull’onda dell’entusiasmo forte del suo secondo bottino pieno consecutivo e forte del suo ritrovato smalto. Gioca, corre e si diverte, la compagine di Delio Rossi. La crisi è passata ed ora quei giorni sembrano solo un incubo lontano. Il successo da forza e morale. Adesso si pensi pure alla Coppa Italia, martedì c’è la Juve. |di Alessandro Zappulla - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 163 volte