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2009-03-07

La Sfida: Catania - Siena


Situazione Attuale -
Sfere emozionali di colore opposto, raggiante il Catania, umore nero per il Siena, tanto volitivo nelle ultime tre giornate ma poco premiato in ordine “punti”, e che in trasferta ha raccolto lo scettro negativo di squadra col peggior rendimento, lasciato in eredità dal Catania. A spiegare lo stato d'animo che popola Catania, basta rievocare numeri, consistenza e significato dello 0-4 maturato contro il Palermo, vittoria talmente sonante da rischiare l'effetto contrario, quello di un rilassamento da appagamento precoce, sembrerebbe assurdo ma non lo è se poi, durante tutta la settimana (nelle dichiarazioni alla stampa ed in campo), si fa di tutto per dimenticare quella sbornia di felicità e ripristinare la sana “fama” che muove ogni vittoria.
Dallo Spogliatoio - Solo una gran paura, è bastato un giorno in differenziato, a Ghezzal (attaccante) per recuperare dalla distorsione alla caviglia patita ad inizio settimana. Una buona notizia per Giampaolo, che potrà così riconfermare il suo gruppo “rodato” di 11 titolari dove l'algerino è tra le sorprese più liete, insieme a Zuniga, esterno destro dal sicuro avvenire. Indigesto, per Zenga, il boccone Morimoto, che certo non si digerirà da solo né sarà facile da mandar giù.
Il giapponesino è stato appiedato dall'intervento folle di Bresciano, elongazione del collaterale, che solo per casualità gli ha risparmiato l'intervento chirurgico; dispiaciuto per le prerogative che motivano il suo ritorno in campo, ma con la ferma intenzione di non farsi sfuggire simili occasioni (nella vita come dentro l'area), Paolucci promette massimo impegno ed un ritorno agli standard che ad inizio stagione l'avevano candidato a bomber della formazione etnea. E Spinesi sta a guardare. Unico dubbio, Martinez o Baiocco?
Formazioni
CATANIA (4-3-2-1): Bizzarri; Potenza, Silvestre, Stovini, Capuano; Carboni, Ledesma, Biagianti; Mascara, Martinez; Paolucci.
SIENA (4-3-1-2): Curci; Zuniga, Portanova, Brandao, Del Grosso; Vergassola, Codrea, Galloppa; Kharja; Ghezzal, Maccarone.
Punti Forti - L'entusiasmo, come detto, può aver due facce a seconda di come lo si “addomestica” ed il Catania dovrebbe conoscere a dover la consistenza del Siena al punto di non commettere l'errore capitale di sottovalutare una sfida che non vince da anni (solo pareggi in A). La squadra di Giampaolo applica un gioco “totale”, molto chiuso in difesa ed al contempo partecipato in avanti, merito di una squadra elastica, in grado di chiudersi e distendersi sul campo assecondando la natura dell'azione.
Diventa così cruciale l'impostazione dei due centrocampo, col Catania chiamato a sfruttare al meglio le sue qualità in fase d'interdizione, così da bloccare l'azione in mediana e ripartire, cogliendo in “controtempo” gli equilibri dei toscani. Una gara che avrà la sua chiave a centrocampo ma il suo dipanarsi lungo le fasce, dove soprattutto il Siena insiste molto, con la gran corsa in dote a Galloppa e gli inserimenti “tagliati” di Maccarone.
Poche righe che pure danno l'idea della complessità “tattica” della gara, dove più che in altre risalteranno le “mani” dei tecnici, Zenga e Giampaolo, definiti dalla stampa tra i migliori alla lettura di tali situazioni.
Punti deboli - Tanto solida in casa quanto in cerca d'identità lontano dalle mura amiche, ieri come il Catania, adesso solo Siena, stessi problemi, difesa robusta ma attacco carente, e di conseguenza punti, pochissimi. Squadra solida, ma “rigida”, il Siena va messo in difficoltà scompaginando i piani tattici di Giampaolo, che danno ordine agli undici in campo mascherando, quasi in una liturgia collettiva fatta di cooperazione e standardizzazione, i limiti dei singoli.
Palle inattive ed “estro” le qualità richieste dal Catania, che dovrà dimostrare davvero tutta la sua maturità sapendo interpretare ogni momento della gara secondo il giusto senso, senza deconcentrarsi, in nessun reparto, per non lasciare iniziativa e gioco al Siena, che in virtù di quanto enunciato prima, sa capitalizzare al massimo situazioni di questo genere, nelle quali il Catania è spesso caduto, sia in casa che in trasferta, e Palermo non ha fatto eccezione.
Uomini Chiave Ghezzal - E' l'uomo in più di Giampaolo, riuscito a scalzare Frick, Calaiò e non ultimo Amoruso. In attacco è l'alternativa in grado di seminare il panico o liberare Maccarrone.
Maccarone- Può latitare, apparendo fuori partita, ma i suoi tagli in diagonale, ormai rodati con i lanci dei mediani, possono far male.
Galloppa- Tra tutti i centrocampisti è il depositario dei compiti più delicati, rottura del gioco e ripartenze, con licenza di crossare.
Silvestre- Per contenere Maccarone e Ghezzal dovrà sfornare la partita perfetta.
Ledesma- Suo l'obbligo di bilanciare la squadra tra fase offensiva e difensiva, non esente da mansioni di marcatura e pressione, sugli esterni.
Paolucci- Deve buttarla dentro, spietato, capitalizzando al massimo le occasione che avrà sul destro.
|di Marco Di Mauro - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 171 volte


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