Cruz: "Napoli prendi Miranda e Pedro Ken. Cannavaro sarebbe il colpo dell'anno"
Intervista esclusiva della redazione di TuttoNapoli.net all'ex libero col vizietto del gol, Andrè Cruz. Difensore brasiliano molto duttile, imponente e dalla tecnica raffinata, Cruz era un autentico specialista sui calci piazzati. In maglia azzurra ha collezionato 83 presenze con all'attivo 13 gol. In carriera ha vestito anche le maglie di Flamengo, Standard Liegi, Milan, Torino, Internacional, Goias e Ponte Preta. Vanta 31 presenze con la nazionale brasiliana ed un gol segnato in amichevole nel 1990 contro l'Italia di Azeglio Vicini. Vice campione del mondo con il Brasile nell'edizione di Francia 98.
Il Napoli non attraversa un buon periodo, i tifosi sono passati da uno stato di esaltazione iniziale a quello di depressione e rabbia attuale. Si sente di lanciare un appello alla piazza in un momento cosi' delicato?
"L'indole del tifoso è di fischiare quando le cose vanno male, ma bisogna avere pazienza. Soltanto con l'appoggio del pubblico questa squadra può superare un momento cosi' difficile. Sono convinto che i giocatori si stiano impegnando al massimo per superare questa crisi ma giocare tra i fischi non facilita le cose. Anche sbagliando un semplice appoggio si finisce per essere contestati. Vi posso assicurare che quando si gioca in queste situazioni la palla scotta. Bisogna sostenerli".
Nel suo primo anno al Napoli ha avuto la possibilità di giocare al fianco di un giovane Fabio Cannavaro. Come vedrebbe un suo ritorno in maglia azzurra?
"Fabio è un grandissimo campione, farebbe grandissime cose in qualsiasi club del mondo. Se il Napoli riuscisse a prenderlo metterebbe a segno il colpo più importante del calcio mercato"
Lavezzi-Zarate, sfida argentina a colpi di tango e fantasia. Chi potrebbe essere decisivo domenica?
"Sono due grandi talenti. Da ex napoletano spero che Lavezzi possa ritornare ad essere decisivo come ad inizio campionato quando il Napoli veniva letteralmente trascinato dalla sue giocate".
Oltre ad essere stato un grande difensore Andrè Cruz è stato anche un grande specialista sui calci piazzati. Dote naturale o frutto di un allenamento specifico?
"Calciare bene le punizioni è una dote naturale però se in allenamento si prova e riprova sempre a tirare, i risultati prima o poi arrivano. In Brasile abbiano l'esempio lampante di Rogerio Ceni, portiere goleador del Sao Paulo. Allenandosi tutti i giorni è diventato letale sui tiri da fermo".
I grandi club europei si stanno affidando sempre più spesso ai difensori brasiliani per puntellare le loro difese barcollanti. Sidnei(Benfica), Thiago Silva (Milan), Breno (Bayern) sono i fenomeni dell'ultima generazione verdeoro. C'è qualche difensore emergente che potrebbe fare al caso del Napoli?
"Miranda del San Paolo per me è il difensore più forte in Sudamerica. Ha tutte le qualità per diventare un grande giocatore: forza fisica, tempismo negli anticipi, forte nel gioco aereo, difensore completo. Ma c'è anche Filippi del Coritiba che si sta esprimendo su grandi livelli. Nel giro di un anno dovrebbe risolvere le pratiche per il doppio passaporto. Chi lo prende fa un affare".
L'organico del Napoli soffre delle cronica assenza di un regista che sappia dettare i tempi e sfruttare le doti offensive degli esterni nel 3-5-2. Ci consiglia qualche metronomo brasiliano.
"Pedro Ken sempre del Coritiba. 181 centimetri di classe pura. E' uno spettacolo vederlo giocare. Ha soli 21 anni e grandi margini di miglioramento".
L'ultima vittoria del Napoli sulla Lazio risale al 22 dicembre del 1995 con una rete proprio di Andrè Cruz. Che ricordo ha di quella partita?
"Una partita tiratissima. Quel Napoli sorprese tutti con un inizio campionato ai vertici della classifica. Dopo ghiotte occasioni da una parte e dall'altra il risultatò si bloccò sul pari. Fin quando non si arrivò al minuto 91: calcio d'angolo battuto da Pecchia, palo di Caio e tapin vincente di testa del sottoscritto. Quell'anno solare si spense con un Napoli al secondo posto in classifica. In città si parlava addirittura di scudetto".
In maglia azzurra Cruz arrivò tra lo scetticismo generale ma successivamente si rivelò un acquisto incredibile per un club ormai in decaduta. I suoi ricordi in maglia azzurra.
"Anni stupendi sotto tutti i punti di visti. Il rapporto con i compagni di squadra erano stupendi, c'era grande armonia nello spogliatoio. Anche con Guerini, Boskov e Simoni avevo instaurato un ottimo rapporto soprattutto con Simoni che reputo un signore sia dentro che fuori dal campo.I miei ricordi più belli risalgono alle mitiche sfide di Coppa Italia contro l'Inter dove all'andata siglai un grandissimo gol su punizione e alle tante sfide contro il Parma che per bellezza ritengo siano uniche".
Dopo il ciclo in azzurro si materializzò il suo passaggio all'Inter. Giusto il tempo degli scatti di rito e fu ceduto al Milan nell'affare Moriero, valutato con la simbolica cifra di un milione delle vecchie lire. Come maturò questo affare?
"Avevo firmato con l'Inter con delle premesse ben precise: dovevo giocare al centro della difesa. Ma l'oriantamento tattico nei miei confronti cambiò ben presto. Simoni mi disse che mi avrebbe schierato come mediano basso, la cosa non mi convinse affatto. Con un mondiale alle porte non potevo certo rischiare di perdere il posto da titolare in nazionale. Un paio di partite fuori ruolo negative avrebbe influito sicuramente sulle scelte del mio selezionatore. Nel frattempo il Milan stava cercando un centrale difensivo per aprire un nuovo ciclo vincente. Capello fece il mio nome alla dirigenza rossonera.Già in passato già mi aveva cercato quando allenava ilReal Madrid. Passai in pochi minuti da una sponda all'altra della città senza nemmeno giocare un minuto in amichevole con la casacca nerazzurra. Lo scambio fu quasi simbolico ma alla fine si rivelò azzeccato sia per Moriero che per me".
C'è qualche compagno di squadra con il quale ha mantenuto i rapporti?
"In Brasile mi capita spesso di vedere Freddy Rincon. Nella scorsa estate abbiamo partecipato anche ad un torneo di Showball insieme. Ha intrapreso la carriera di allenatore e dopo un esperienza negativa al Sao Bento sta cercando una nuova squadra".
Un altro brasiliano potrebbe fare il gran salto con la promozione da team manager ad allenatore della prima squadra. Stiamo parlando ovviamente di Leonardo e del Milan. Come lo vedrebbe in veste di allenatore?
"Leonardo mi accennò nel marzo scorso che stava frequentando il corso per allenare in prima categoria. E' un uomo carismatico e di spogliatoio, ma non se sia adatto ad una piazza come Milano. Per lui si tratterebbe pur sempre della prima esperienza".
Dopo l'addio al calcio come trascorre le sue giornate il mitico Andrè Cruz?
"Faccio da spola tra l'Italia e il Brasile. In Italia ho investito nel campo della ristorazione, rilevando alcuni ristoranti alla moda di Milano. Mentre in Brasile ho aperto una scuola calcio, il Choutairo de Ouro, una vera e propria cantera di campioni. Abbiamo già dirottato diversi talenti nelle più grandi società del Brasile e del vecchio continente. Il nostro fiore all'occhiello è Wanderley, ma abbiamo altri giovani che sicuramente saliranno alla ribalta del calcio mondiale". |di Salvio Passante - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 236 volte