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2009-03-10

Bologna: Di Vaio l'abbiamo noi


Dopo la partita con la Lazio la mia reazione è stata “basta chiacchiere, non le posso più sentire”. Alla fine ho fatto così: le chiacchiere le ho evitate, mi sono comportata proprio come non ci fossero, non ho letto i giornali, non ho ascoltato le conferenze stampa. Quindi, puntuale come un orologio svizzero, non potevo certo mancare al Dall’Ara.
A dire il vero dopo aver visto la Samp battere nettamente prima il Milan e poi l’Inter, beh, mi ero un po’ spaventata, Cassano e Pazzini li hanno loro, mica noi, e mi passava sempre per la mente il modo di dire “non c’è 2 senza 3”. Figuriamoci, hanno battuto le milanesi, a noi ci stendono nel primo tempo… non c’è 2 senza 3, già. Sabato mattina in piscina, tutti quelli che mi conoscono e sanno quanto sono scatenata, non fanno altro che parlarmi del Bologna: anche il mio amico G. tifoso del Napoli (è napoletano, quindi è giustificato), e anche e soprattutto la mia amica “J Samp”, la Julie sampdoriana (giustificata anche lei, non è mica di Bologna, sarebbe peggio se fosse juventina ma allora poi non sarebbe amica mia) che appena mi ha visto entrare in acqua, anziché farmi ciao con la mano aperta, mi ha fatto il segno 3 con la mano….ve ne facciamo 3….e io ho risposto “per forza, non c’è 2 senza 3, venite da 2 vittorie, e domani arriva la terza”.
Poi la domenica mattina ha sempre quel qualcosa di speciale, quel qualcosa che mi fa passare l’arrabbiatura dell’ultima sconfitta, così come se si aprisse un nuovo capitolo. E qualcosa è cambiato anche nell’aria, si respira la primavera: esco di casa per andare allo stadio, sono veramente su di giri, a vedermi sembra che il Bologna sia candidato alla Champion’s League. Quando arrivo (chi mi legge lo sa) aspetto sempre il pullman dei giocatori, e noto con profondo dispiacere che siamo sempre in meno.. siamo veramente 4 gatti. Sto sempre dalla parte di qua, dove vicino al finestrino c'è Marco Di Vaio, perché quando lo vedo e lo saluto e gli faccio il segno con il pollice su, lui segna, è matematico.
Solo che ieri ero talmente su di giri che ho urlato “dai Marco, dai che se non bolli tu in questa squadra non lo fa nessuno!!!!”. L'ho fatto con tutto il fiato che avevo in gola, i pochi che erano lì intorno hanno avuto espressioni di approvazione nei miei confronti. Tranne il Sant’uomo che mi sopporta, lui mi vorrebbe “più pacata” ma se lo fossi non sarei io. Lo sarò ovunque ma non qui, non al Dall’Ara (che è come casa mia), non quando il Bologna deve lottare per salvarsi. Quando mi accorgerò di essere diventata pacata farò una bella cosa: resterò a casa a fare l’uncinetto. Ora no, ora sono carica, sono infoiata e urlo, urlo con tutto il fiato che ho in gola, questo Bologna in B non lo voglio più perché quando prima della partita sul tabellone vediamo le immagini della festa promozione, dico: “è stato bellissimo, grazie a tutti, ma di feste promozione non ne vorrei più vedere”. Oggi la curva è in gran spolvero, noi tifosi di Bologna siamo meravigliosi, noi sì che siamo da Champions, questa è una curva che non merita la serie B, questa città, questi tifosi meritano molto di più di quello che hanno vissuto negli ultimi anni.
Adesso si comincia, e tremo al pensiero che Pazzini ce l’hanno loro, che Cassano, l’uomo di Bari vecchia, che se sta zitto è meglio, l'hanno sempre loro. Ogni minuto che passa ringrazio la sorte di essere ancora sullo 0-0, se riusciamo ad andare al riposo ancora in parità è meglio, poi Sinisa li carica, e dopo vediamo di difenderci ancora, un punto ci serve come l’aria che si respira. Invece proprio alla fine del primo tempo, Di Vaio ci fa urlare di piacere. Un boato, i cori che questa curva ha cantato per i 45 minuti del primo tempo sono serviti soltanto a scaldarci, per scatenarci in questo urlo liberatorio. Nel secondo tempo tremo dalla paura perché illudersi fa male, perché loro hanno Cassano, allora sopra la maglietta di ZO mi metto la felpa di ZO. Così come sono 2 le maglie di ZO che ho addosso arriva il secondo gol di Marco. Loro hanno Cassano ma Di Vaio, il capocannoniere della serie A, l’abbiamo noi, e questo è il risultato! Siccome è tutta la settimana che penso che non c’è 2 senza 3, temendo fosse riferito alle vittorie consecutive della Sampdoria.. invece era riferito alle poche vittorie che noi abbiamo vinto in casa, erano 2, stanno diventanto 3. Anche i gol di Marco erano 2 e a tempo scaduto diventano 3. Ad ogni gol, rivolta al Sant’uomo che mi sopporta che si era così arrabbiato perché avevo detto che se non segna Di Vaio non segna nessuno, dico: “non ho visto, chi ha segnato?
CHI? Strano!” Allora, mettiamo in chiaro una cosa: le parole sono aria fritta, le chiacchiere da bar del tipo “dove sarebbe il Bologna se non avesse Di Vaio” le lasciamo li, perché contano solo i fatti, e i fatti dicono che lui ha segnato 19 gol, e li ha segnati con la maglia del Bologna; con i se e con i ma non si costruiscono i risultati, ci si salva con la matematica, con i punti, con i fatti, con i gol, e questi sono dati di fatto, le chiacchiere sono le ragioni dei perdenti. “Guai chi mi tocca Di Vaio” è la mia firma sul forum da tanti mesi, sarebbe troppo facile metterla adesso, Marco vuole restare a Bologna, a noi non par vero. Non potrò mai dimenticare quel 28 dicembre, evidentemente durante la sosta natalizia i giornalisti avevano poco da scrivere e venne diffusa la notizia che Di Vaio sarebbe andato all’Inter, all’apertura del mercato di gennaio. Non ci ho dormito la notte, quel giorno non me lo posso dimenticare, ma Marco è a Bologna, i gol li segna per noi, e nel calcio – come nella vita – sono solo i fatti che contano. Adesso andiamo a Torino, bisogna vedere se la Juventus ha ingaggiato ancora una volta un giocatore in più, uno con la maglia di un altro colore.
|di Edi Simone - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 148 volte


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