Pochi come lui sono in grado di cambiare colore con la facilità un camaleonte. Lui è Riccardo Montolivo e il colore di cui si parla è quello delle sue prestazioni. Giocatore di qualità tecniche indiscutibili, il centrocampista della Fiorentina è stato a volte criticato, più spesso difeso ed elogiato. Certo è che, sostenitori e detrattori, hanno finito quasi tutti per cambiare opinione in più di un'occasione per "colpa" dello stesso Montolivo che sembra davvero ricacciare la continuità di rendimento. Nel corso di una stagione il passaggio dalle stelle alle stalle, e ritorno, è molto frequente nel suo caso e così è stato anche in questo 2008/09: un inizio decisamente grigio poi l'impennata tra novembre e dicembre con prestazioni in tonalità vive e brillanti fino alle ultime settimane a tinte praticamente nere. E le varie fasi camaleontiche sono accompagnate da reazioni inevitabilmente opposte, della critica e del pubblico viola: elogi e applausi quando il Monto dice di giocare, mettendo in mostra un repertorio di grande qualità; giudizi negativi e pure qualche fischio quando il suo talento sembra rimanere fuori dal terreno di gioco. Difficile prendere una posizione definitiva sul suo conto: a volte non si fa in tempo ad iscriversi al 'partito dei sostenitori' che già viene voglia di stracciare la tessera, e lo stesso vale per lo schieramento opposto. Gli alti e bassi fanno parte del mestiere del calciatore e, ancor più, di quello che fa delle qualità tecniche la sua peculiarità. Ma per Montolivo il dislivello è un po' troppo accentuato ed è questo il suo più grande tallone d'Achille nel cammino di formazione per diventare un grande giocatore. |di Simone Bargellini - Fonte: www.violanews.com| - articolo letto 196 volte