Pro & Contro (dopo la 27esima): dall'ovazione ai fischi
Gira forte la testa come l'indomani di una sbronza. E' il momento in cui si realizza quanto è stato bello ma anche quanto è pericoloso e ci si ripromette di non farlo più. E' il dopo Catania – Siena, gira forte la testa, dagli applausi ai fischi eccessi da Pro& Contro.
Standing Ovation - L'ingresso in campo dei giocatori rossazzurri è stato salutato con una standing ovation atta a concludere i festeggiamenti durati una settimana per la vittoria schiacciante del derby iniziati con l'accoglienza al Gelso Bianco passando per lo spumante di Massannunziata. Ulteriore eccesso. L'errore di pensare a Palermo trascurando l'imminente incontro con il Siena è stato pagato da tutti.
Fischi Giusti o ingiusti che siano rappresentano comunque un altro eccesso. Cambiare opinioni nel giro di novanta minuti, dal paradiso all'inferno, non fa bene a nessuno. E se evidentemente la squadra non ha avuto l'approccio alla gara che ci si attendeva, può anche capitare, ma in questo caso, le colpe vanno divise. I caroselli, le lodi, l'euforia hanno dei complici.
In una giornata nerissima il disappunto può anche starci, senza eccessi però perché poi ci si chiede perché “siamo sempre con te, non ti lasceremo mai” solo dopo le vittorie? Ultimamente è diventato così.
Onore agli avversari - Merito di questa disfatta va anche, e soprattutto, dato alla squadra di Giampaolo che in 180 minuti si è dimostrata superiore nel confronto diretto per qualità di gioco, sacrificio ed organizzazione. Grande prova di un centrocampo che non ha fatto fiatare i nostri ragazzi, raddoppi e tanta corsa, fanno si che questo risultato sia stato meritato, al di là del fatto che il Catania fosse o meno sceso in campo.
Una grande occasione è stata persa, errori che servono a crescere. Non fare catastrofismi è l'imperativo. Fortuna vuole che in fondo le altre continuino a stentare ed a pestarsi i piedi a vicenda, più nove il vantaggio sulla terzultima con undici gare ancora da disputare. L'Europa è bella, grande e colorata. Stop. Tutto il resto si chiama solo salvezza, il nostro obiettivo.
Si riprende pensando ad Udine, alla squadra di Marino, che proprio insieme al Siena nella gara d'andata ha mostrato una grandissima organizzazione meritando, anche in quell'occasione, la vittoria.
Ci sarà da valutare, con molta attenzione, le condizioni fisiche di Baiocco e Carboni, oltre Morimoto, probabile il suo rientro contro la Lazio. Marino avrà ancora il dubbio Quagliarella, probabile panchina, mentre saranno assenti Lukovic, Ferronetti oltre al solito Tissone.
I friulani sono l'unica compagine italiana ancora in corsa per la coppa Uefa e giovedì saranno chiamati in campo. Una nuova occasione per dimostrarsi di pari livello, sfruttando magari l'impegno settimanale degli avversari ma soprattutto dimenticando la batosta contro il Siena è l'occasione del riscatto e per continuare a muovere nuovi passi verso la concretizzazione del proprio obiettivo, senza mai dimenticarlo, mai. |di Seby Maina - Fonte: www.mondocatania.com| - articolo letto 181 volte