Settimana 'serena' a Milanello. Tempesta in casa Mourinho. Dopo la vena più polemica che poetica degli striscioni della curva, esposti in bella vista prima e durante la gara contro l’Atalanta, abbiamo finalmente trascorso una settimana di salutare sollievo. La tripletta di superPippo oltre a darci tre punti in classifica è servita a sedare, almeno per qualche giorno, gli animi più esagitati; un time out necessario per leccarsi le ferite e ritemprarsi in serenità. Dall’oasi felice di Milanello Maldini ha trovato il tempo per ribadire che alla squadra serve continuità, facendo eco alle opinioni condivise che persistono ormai da inizio stagione. Si vocifera che il capitano sia a caccia di un nuovo trofeo: entrare nel guinness dei primati come il calciatore più longevo e che per questo abbia prenotato una immersione nella piscina di Cocoon. Un bagno miracoloso programmato in compagnia dell’amico Favalli, per una vacanza finalmente alternativa, avallata oltretutto con entusiasmo dalla stessa società. A proposito: Galliani si è travestito da gatto nero anche in quaresima, pronosticando il baratro per il calcio italiano, a suo dire in caduta libera sul borsino europeo. Un prologo inquietante per chi si attende meraviglie dal prossimo mercato estivo. Ma i sognatori non smettono mai di stupire e di vaneggiare. E allora avanti tutta con i nomi più gettonati della settimana: da Mexes a Panucci, prenotato anche lui per un lifting di longevità; da Keirisson al paventato trasbordo di Maxwell. Insomma ce ne per tutti i gusti, come comprare un gelato da perigolosi. Durante questa raffica di scoop sensazionali, in assoluta crescita esponenziale, Beckham, per restare in copertina, aveva provato, si fa per dire, a infortunarsi per poi ristabilirsi in un battibaleno. Meglio così! Proprio ieri si è saputo che lo Spice boy ha acquistato un nuovo modello di telescopio che gli permette di vedere ancora lo scudetto. Beato lui! Nel mezzo del cammin eravamo stati anche protagonisti di uno spot gratificante, un encomio che ci ha gonfiato il petto d’orgoglio ma anche lasciato un velo di malinconia. Così mentre i nerazzurri si preparavano per l’ennesimo addio ai sogni di gloria, sir Alex Ferguson dichiarava: "Il massimo del calcio moderno è il Milan". Una lode cantata da un pulpito così autorevole che ci rinfrancava dalle ultime mortificanti stonature. Verba volant, scripta manent. Si è meritevoli di rispetto e ammirazione con le vittorie e non con le chiacchiere. Chiudendo il siparietto con una vampata d’ipocrisia, non possiamo che manifestare costernazione e cordoglio, per la funesta eliminazione dalla Champions, ai nostri beneamati cugini, i quali, non potendoci emulare in campo con vittorie prestigiose, hanno pensato bene di guerreggiare a colpi di versi poetici, presentandosi alla Pinetina con uno striscione che sintetizzava esplicitamente il loro dissenso: "Bluff lusitano, via da Milano". Un verso di ermetismo contemporaneo non paragonabile però al pessimismo cosmico, in chiave leopardiana, dei nostri “Un tempo spendevi per davvero, ora compri solo a parametro zero”, o “C’era una volta il Milan dei sogni ora una squadra da circo Togni”. La vena poetica della tifoseria aveva addirittura suscitato reminescenze romantiche anche in Adriano Galliani, che pubblicamente recitava: “Silvio, rimembri ancora quel tempo della tua vita mortale quando beltà del circo splendea…”. Basta così! Quello che dispiace è che probabilmente il portoghese a fine stagione lascerà la panchina nerazzurra con grande rammarico dei suoi più fervidi estimatori, fra i quali il sottoscritto. Eh si! Il portoghese è un impareggiabile concentrato di ispirazione poetica; per dirla alla Califano tutto il resto è noia. Ma proveremo anche noi a seguire alla lettera i consigli di Ancelotti: “Io ho già detto che dell’Inter non parlerò più… Consiglio a Mourinho di non parlare più del Milan.”
Così fra una battuta e l’altra siamo riusciti a recuperare un paio di giocatori importanti sperando, grazie anche al loro contributo, di poter confermare le poche certezze fin qui acquisite piuttosto che precipitare nuovamente nella confusione. Essendo un marzo pazzerello attenti dunque alle ricadute e ai colpi d’aria. Quella presunta quiete potrebbe di colpo svanire e le previsioni parlano ancora di tempo instabile, anche se il tecnico ieri intravedeva già il sereno: “La vittoria contro l’Atalanta ha messo fine ad un periodo difficile, la squadra ha recuperato diversi giocatori fondamentali che ci permettono di migliorare la qualità del gioco”. I recuperi di Kakà, Ambrosini e Ronaldinho fanno ben sperare, ma ci siamo illusi troppe volte per poterci cascare ancora. Il Siena è una squadra battagliera e fra le mura amica vanta un curriculum niente male: 2 sole sconfitte e appena 7 reti subite, tante quante il Milan, stabiliscono un provvisorio record da condividere con piacere. Insieme ai pregi però sulla bilancia bisogna pesare anche i difetti. I toscani in casa, con appena 12 reti segnate, sono fra la compagini meno prolifiche del campionato, secondi solo alla maglia nera Chievo che detiene il primato con 11 gol. I denigratori raccontano però che dal “Franchi” non è ancora passata la difesa ballerina del Milan, per loro questa sarebbe la più ghiotta delle occasioni per rimpinguare l’esiguo bottino. La 28 giornata sancirà l’addio dell’inverno, l’ormai imminente arrivo della primavera, salutata da buoni auspici, potrebbe alimentare quel tepore necessario per concludere con 11 prestazioni convincenti una stagione troppo fredda e avara di sussulti e di vittorie. Le precipitazioni a carattere temporalesco, che più volte in questi mesi hanno colpito via Turati e i campi di Milanello, sembrano essersi sedate. “Passata è la tempesta: Odo augelli far festa… Ecco il sereno rompe là da ponente, alla montagna… E chiaro nella valle il fiume appare…” Un omaggio poetico anche a noi costava darlo, ma la poesia che rammenteremo sempre con più emozione viene composta dalle geometrie esistenziali e dalle ascese imprevedibili di un pallone. |di Giacomo Chillè - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 176 volte