Il trionfo di Siena ci consegna un Milan rifiorito, straripante in attacco e con due talenti immensi che si elevano su tutti: il sempiterno Pippo Inzaghi, arrivato a quota 300 gol da professionista e il ‘ragazzino’ Pato, mostro di bravura e continuità, dati i 17 gol stagionali fino ad oggi messi a segno (14 in campionato e 3 in Coppa Uefa). Dietro i due ‘fenomeni’ la squadra sembra aver acquisito maggiore fiducia ed essersi ricompattata, soprattutto grazie all’innesto dell’ottimo Flamini, finalmente sbocciato dopo mesi di pendolarismo tra campo e panchina, alla continuità ritrovata di Zambrotta e alla concretezza lineare di Beckham, molto più convincente nel suo territorio di centro-destra piuttosto che dietro le punte. Basta questo risveglio, che sembra prospettare un finale di stagione in crescendo (magari anche con alcuni rientri illustri, vedi Kakà, Ronaldinho e magari Gattuso e Borriello per gli ultimi match) a giustificare grandi rimpianti per una stagione mediocre e senza grandi obiettivi rimasti? A nostro parere la risposta è no, e andiamo ad argomentare i 5 motivi principali che sostengono tale opinione e che ci portano a ritenere che il Milan, a prescindere dal finale di stagione, abbia in sé dei peccati originali che non gli hanno permesso di centrare i traguardi auspicati:
1) I numerosissimi infortuni non hanno permesso al Milan di tenere il passo dell’Inter e della Juve e se alcuni di essi rientrano nel campo della sfortuna, altri sono stati gestiti male (Borriello, Nesta, Kakà, Kaladze) dallo staff medico;
2) L’Inter, ahinoi, rimane una spanna più su in campo italiano, vuoi per continuità di rendimento, per concentrazione nelle partite con le ‘piccole’, per forza fisica e compattezza difensiva;
3) Il Milan era ed è una squadra dallo scarso equilibrio, costruita zoppa in origine e quindi poco adatta ad un percorso lungo e complesso come il campionato;
4) La difesa rossonera è troppo bolsa e logora, oltre che scarsamente affidabile: da qui forse la necessità di un innesto ‘reale’ a gennaio scorso, oltre a quello ‘virtuale’ di Thiago Silva;
5) Il gioco del Milan, quando non supportato da un’ottima condizione fisica e non interpretato da tutti i migliori, è prevedibile e inadatto a risolvere attraverso strade alternative le partite che, per una ragione o per l’altra, si rivelano particolarmente ostiche (vedi Reggina, Lecce, Torino, Genoa, ecc).
ACHTUNG! - Il timore oggi è che questo risveglio tardivo induca la dirigenza a non mettere in atto quei correttivi necessari a far tornare il Milan una squadra adatta a competere ai massimi livelli sia in Italia che in Europa, attraverso un’opera di svecchiamento e di programmazione mirata. Aleggia nei dintorni di via Turati l’alibi ‘perfetto’, quello degli infortuni e questo sicuramente non è un bel segnale. Già altra volte ciò è accaduto e sinceramente speriamo che la storia non si ripeta. Già troppe volte gli abbagli primaverili, talvolta trasformatisi fortunatamente in vittorie, hanno portato risultati funesti in fase di campagna acquisti- cessioni, con conseguenze devastanti sulla stagione successiva. Per primi dobbiamo essere noi tifosi a non abbassare la guardia e a non farci fuorviare da successi momentanei e di piccolo cabotaggio, ricordando alla società i suoi doveri e sollecitando un cambiamento serio: su questa strada ci potrà paradossalmente aiutare la probabile festa Scudetto dell’Inter. Infatti di fronte all’ennesima sfilata trionfale nerazzurra le nostre piccole gioie da terzo posto saranno giustamente sminuite, spingendoci a ‘marcare stretto’ la dirigenza, ricordando quanto sia necessario ridurre e poi auspicabilmente azzerare il gap con i cugini.
IN BOCCA AL LUPO CHRISTIAN - In conclusione concedeteci di fare un grosso augurio di pronta guarigione ad Abbiati, protagonista di un’ottima annata e sicuro pilastro del Milan prossimo venturo. In un’annata maledetta dagli infortuni, la sfortuna ha colpito anche il nostro portiere, unica certezza in una difesa fin troppo ballerina: Christian ti aspettiamo la prossima stagione! |di Claudio Mignatti - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 188 volte