Inutile che vi venga a raccontare per fare bella figura, per far finta di essere politically correct, che sono dispiaciuta del fatto che una squadra italiana sia uscita dall’Europa: neanche un po’, martedì sera ero magicamente tifosa del Chelsea, e martedì sera ho avuto una bella soddisfazione a vedere le tristi faccine bianconere deluse. Sì sì, altro che storie, per non parlare delle tristi faccine dei tifosi bianconeri che popolano vergognosamente la nostra città. E quindi moralmente loro sono a pezzi, mentre noi siamo moralmente tonici dopo la vittoria sulla Samp di domenica scorsa; a loro mancano un bel po’ di titolari, perché è vero che la Juve 2 o anche la Juve 3, tecnicamente sono comunque superiori al Bologna 1, ma è anche vero che bisogna crederci, se la prendiamo già persa in partenza non partiamo neanche per Torino, e ci riposiamo in vista delle partite “alla nostra portata”. Io non sono d’accordo, perché ricordiamoci che ci si salva anche solo per 1 punto, dove sta scritto che quelli decisivi si prendono con le squadre alla nostra portata? Chi lo dice che 1 punto che potrebbe rivelarsi come quello della salvezza non possa arrivare anche questa sera? Sono partita venerdì sera per le Dolomiti con la mia bella sciarpona di Sinisa. Quando vincemmo a Milano alla prima di campionato e io vi scrivevo dalla Croazia mi ha pesato come un macigno non avere neanche un vessillo rossoblù dietro. Adesso qualcosa con me lo porto sempre, e non parliamo di cabala, a quella non credo, non esiste. Esistono solo i giocatori in campo, null’altro. Sabato sulle Dolomiti è un caldo primaverile, arrivo alla fine della giornata sullo snowboard talmente stanca che se non giocasse il Bologna alle 21:00 sarei già in pigiama sotto le coperte. Questa sera finalmente non ho solo la radio, riesco anche a vedere la partita in streaming. Appena entrano in campo mi passa magicamente tutta la stanchezza che avvertivo fino pochi minuti prima! Nel primo tempo, ribadisco ciò che vado pensando da qualche giorno, se non facciamo almeno 1 punto oggi, con questa squadra di cui non riesco neanche a pronunciare il nome... Quando arriva il gol di Mutarelli (nato da un bellissimo passaggio filtrante di Di Vaio) penso che… o stasera o mai più. I bianconeri sembrano imbambolati, i rossoblù nel primo tempo sono invece 11 leoni, sembrano non avere paura di nessuno, sembrano non soffrire di alcun timore reverenziale verso questa squadra; è di vitale importanza finire il primo tempo in vantaggio, tira sempre su il morale, ti fa sentire un leone anche quando di fronte hai un avversario di tutt’altra caratura tecnica. Nel secondo tempo succede tutto quello che non sarebbe dovuto succedere, e che io non ho voglia di descrivere nel dettaglio perché mi fa male solo ricordarlo, ma in sintesi questo Bologna all’andata, tra le mura domestiche, quando in panchina c’era il romagnolo, scese in campo solo nel secondo tempo al Dall’Ara, me lo ricordo bene. Nei primi 45’ abbiamo visto i bianconeri allenarsi e niente di più, poi negli spogliatoi qualcuno avrà detto ai nostri che la partita era già iniziata e nel secondo tempo hanno cominciato a correre, ma eravamo già in svantaggio, e nulla si è potuto. Sabato i nostri 11 hanno giocato quel primo tempo non disputato al Dall’Ara, poi hanno lasciato fare ai padroni di casa. Di Vaio avrà anche sbagliato un gol, probabilmente determinante, ma questo dimostra che se non c’è lui siamo allo sbando. Difesa e centrocampo non pervenuti, ok, ma contro una squadra a cui mancavano diversi titolari. No, quando prendi 4 gol è inutile trovare scuse, se non cambiamo rotta qui non ci salva neanche Murri e adesso aspettiamo le squadre che vengono definite “alla nostra portata”. Io ritengo che ci si salvi con i punti, e Dio non voglia che quel punto che potrebbe fare la differenza tra l’inferno e il paradiso il Bologna l’abbia lasciato proprio sul terreno dell’Olimpico di Torino. Sì perché per una volta tanto non possiamo neanche prendercela con gli arbitri, con i cascatori da circo, no, al massimo possiamo dire che in un Paese civile quella squadra dovrebbe essere stata radiata dal calcio, ma preso atto che l’Italia calcistica un Paese civile non è, sta poi a noi decidere se continuare a seguire il calcio o cambiare sport. Domenica sarò sempre al mio posto a incitare la squadra per 90°, se ci sarà da contestare si farà alla fine, ma se non ci diamo una mossa è inutile illudersi, la serie A ce la dobbiamo riconquistare ogni domenica sul campo, senza scuse, solo con i risultati. |di Edi Simoni - Fonte: www.zerocinquantuno.it| - articolo letto 214 volte