Foggia:"Il 3-0 col Chievo? Non trovo spegazioni..Ora 10 finali per arrivare in Europa"
Quest’anno nella Lazio ha trovato il suo naturale habitat e nel 4-4-2 di Delio Rossi si è trasformato da lussuosa alternativa a titolare inamovibile. Pasquale Foggia il talento partenopeo che in ogni partita manda i visibilio i tifosi laziali con finte e dribbling ubriacanti è intervenuto alla Voce della Nord in Tv in onda su Tr2 Sat…
Pasquale complimenti per la tua splendida stagione…
Grazie per i complimenti…Spero di continuare sempre così…
E’ vero che i tuoi amici napoletani ti punzecchiano perché quando fai gol devi correre sotto la curva laziale??
Si è vero, ma ragazzi io a Roma mi sono trovato bene da subito e poi quando la Nord grida il mio nome per me è un vero onore. Debbo dire anzi che all’inizio quando non riuscivo ad esprimere tutto il mio valore quasi mi pesava quell’amore che ho sempre ricevuto dalla tifoseria, perché volevo ripagarlo a dovere. Ora credo di esserci riuscito, almeno in parte. Vediamo di continuare così…
La gente ti ama ormai sei Pasqualino sette bellezze…
Macchè sette bellezze, mi basta Pasqualino…
Quanto ti è pesato non aver giocato quasi l’intero girone d’andata?
Tanto, ma quel che mi è pesato di più è stato saltare il derby. Io come tutti i miei compagni rispettiamo sempre le scelte del tecnico, perché alla fine si gioca in undici. Però allenarsi tutta le settimana e poi non giocare il derby è davvero dura. Ora tutti noi non vediamo l’ora di rigiocare contro la Roma, anche perché il risultato dell’andata ci brucia dentro parecchio…
La gente laziale si chiede perché questa squadra viene meno proprio nelle grandi occasioni?
È vero ed è inutile nascondersi anche perché per noi parlano i risultati. Però a volte restiamo senza parole anche noi specie quando assistiamo a partite come quella di domenica con il Chievo. In campo ci andiamo sempre per far bene e vincere, poi però…non trovo spiegazioni…
Posso solo dire che restano dieci battaglie, dieci finali da giocarci fino alla fine per andare in Europa. Perché noi ci vogliamo andare con tutte le nostre forze…
Alla Coppa ci pensate?
Si e come. Andare in finale ci permetterebbe poter accedere all’Europa dalla parte principale. Poi conquistare un trofeo sarebbe importante. Nella nostra squadra ci sono molti giocatori che non hanno vinto nulla. Quindi alzare una coppa sarebbe una gran cosa…
Quale partita ricordi con più affetto?
Sembrerà strano, ma il 3-0 incassato domenica. È facile infatti acclamare qualcuno quando si vince, ma è difficile farlo quando si perde. Sentire la curva che invocava il mio nome sul 3-0 mi ha fatto un effetto incredibile e questo mi rimarrà dentro a lungo.
Con il Contratto come sei messo?
L’ho detto e lo ripeto. Per me la parola data vale più di una firma depositata in banca. Io ho dato la mia parola al presidente e lui la sua a me. Manca la firma, ma per me è come se avessi già rinnovato.
Chi dribbla di più fra te e Zàrate?
Ah lui, lui… Vado ripetendo che ho trovato uno a cui piace dribblare più di me, di poco, ma mi supera. Lui è più bravo di me però, in allenamento poi fa delle cose inimmaginabili…
Anche tu non scherzi però..?!
Io? Faccio la solita firma menomale che ancora ci cascano… ah, ah, ah (risata…) e se continuano così va bene…
A chi ti ispiri?
A Roberto Baggio. Lui è il mio mito. Lo ammiro da sempre e ho cercato di ispirarmi a lui. Maradona? No lui è fuori concorso…
Pasquale stiamo tranquilli? Resti qui a lungo?
Si senza dubbio. Ora sto bene alla Lazio e il rinnovo sarà per tanti anni. Roma poi piace anche alla mia famiglia e vogliamo restare qui tanto tempo |di Alessandro Zappulla - Fonte: www.lalaziosiamonoi.it| - articolo letto 197 volte