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2009-03-18

De Napoli: "L'aria di Champions ha fatto male a tutti. Critiche ingiuste a Marino"


Intervista esclusiva della redazione di TuttoNapoli.net all'ex guerriero del centrocampo azzurro, Nando "Rambo" De Napoli. Tassello fondamentale della linea mediana partenopea, De Napoli era il perfetto direttore d'orchesta poichè garantiva alla squadra un giusto mix di quantità e qualità abbinata ad una dose di sano agonismo.
La sua predisposizione all'equilibrio gli ha garantito anche un posto da titolare nella nazionale maggiore di Azeglio Vicini, con la quale ha collezionato 54 presenze. Dopo l'en plein di successi alle pendici del Vesuvio "Rambo" si tuffò nell'avventura milanista non riuscendo però ad esprimersi secondo i suoi standard abituali a causa di continui infortuni al ginocchio destro alquanto "ballerino". Nel suo ricco palmares spiccano 4 scudetti, una Coppa Uefa, una Coppa Campioni, una coppa intercontinentale, 1 supercoppa europea, 3 supercoppe italiane ed una medaglia di bronzo ai mondiali di Italia '90.
Dopo 8 sconfitte consecutive lontano dal San Paolo gli azzurri hanno sfatato il tabù trasferta raccogliendo un punto prezioso contro una Reggina disperata.

E' il primo passo verso la risalita?

"Da tifoso azzurro lo spero. E' un pareggio che serve a calmare l'ambiente. Auguro al mio amico Roberto tante soddisfazioni sulla panchina azzurra".

La scelta di Donadoni rientra nella programmazione societaria o è stata dettata dalla mancanza di alternative valide?

"Le dichiarazioni del presidente rilasciate in questi giorni sono state chiarificatrici, Donadoni era al centro dei suoi pensieri già da diverso tempo. Non è stata una scelta obbligata ma studiata. Donadoni non è il rimpiazzo di nessuno, allenare la nazionale è un vanto che in pochi si possono permettere. Ha un curriculum di tutto rispetto".

Lavezzi sembra aver perso lo smalto dei giorni migliori. Mancanza di motivazioni o condizione psicofisica deficitaria?

"Anche Maradona ha giocato partite sottotono, non lancerei un campanello d'allarme. Lavezzi sta giocando ormai da giugno quindi è comprensibile la sua flessione. Sta pagando anche la crisi collettiva ma sono confido nella forza di questo gruppo, gli azzurri sapranno rialzarsi".

Il dg Pierpaolo Marino, tua vecchia conoscenza negli anni irpini,nell'ultimo periodo è stato catapultato dai più critici nel girone degli erranti. Gli viene imputata la colpa di qualche acquisto sbagliato. Come la pensa?

"Del direttore Marino non posso che parlare bene, è un grande uomo di calcio che conosco ormai da più di vent'anni. Abbiamo condiviso le esperienze di Avellino e i successi di Napoli. Non vivendo in pieno la realtà di Napoli non so precisamente quale acquisto gli venga contestato. Nel calcio come nella vita si può sbagliare ma dispiace che stia passando come il capro espiatorio della crisi del Napoli. In questi anni ha fatto grandissime cose riportando questa società alle soglie dell'Europa. Forse bruciare le tappe ha disorientato la piazza dalla vera dimensione del Napoli e dalla programmazione della società fatta di piccoli step. L'aria di Champions ha fatto male a tutti soprattutto alla squadra. I continui litigi sono la dimostrazione che si è rotto qualcosa nello spogliatoio".

Il presidente Ferlaino assisteva alle partite del Napoli sui gradoni del sottopaggio degli spogliatoi mentre il patron attuale ha optato per la presenza in panchina affianco al nuovo tecnico. Come giudica questa mossa?

"Da grande showman, cinematografica. La politica di De Laurentiis mi ispira fiducia, in un periodo di crisi profonda a livello globale, è tra i pochi presidenti che investe soldi e tempo nel calcio coltivando un progetto. Molte società colpite da questa crisi troveranno difficoltà ad iscriversi al prossimo campionato".

Il centrocampo del Napoli è croce e delizia della squadra, molta quantità ma scarsa qualità e poche geometrie. Nel prossimo anno ritiene si debba ancora ergere sui pilastri Gargano-Blasi?

"Assolutamente sì. Sono l'ossatura del Napoli, sono due autentici lottatori. Se anche loro hanno reso poco nell'ultimo periodo è perchè sono bloccati mentalmente, quando la testa non è sgombra i piedi non girano al meglio".

Mister "calcio totale" Arrigo Sacchi lanciò nella mischia un giovane De Napoli, Donadoni farà lo stesso con Russotto?

"Bisogna capire come lo vedrà in allenamento. Russotto dovrà dimostrare di meritare il posto da titolare, occorre tanto impegno e spirito di sacrificio".

Se fosse nella condizione economica di poter scegliere un calciatore per il Napoli quale campione prenderebbe?

"Messi. Ha il Dna dello scugnizzo, nelle movenze mi ricorda Maradona. Come lui non gioca ma emoziona. Sarebbe l'acquisto ideale per una piazza cosi' calorosa".

Nel 1992 la sua decisione di accettare il trasferimento al Milan suscitò rabbia tra i tifosi azzurri. Come maturò l’ affare?

"Già diversi anni prima avevo chiesto a Ferlaino di essere ceduto, avevo intuito quell'aria di smobilitazione che si stava creando intorno alla squadra. Fui ceduto soprattutto per appianare il bilancio in rosso".

Napoli-Milan, che partita sarà?

"Il Milan verrà a Napoli per vincere, non possono perdere terreno per la lotta alla Champions. Un pareggio con un buon calcio potrebbe accontentare entrambe le squadre. Sono sicuro che Donadoni preparerà la sfida nei minimi dettagli".

Tra le tante vittorie in maglia azzurra qual'è quella più significativa?

"Coppa Uefa. La ricordo nel bene e nel male perchè in finale feci un assist delizioso all'attaccante dello Stoccarda. Fu una cavalcata trionfale ma molto sofferta. Anche le tante sfide contro le big del nord le ricordo con molto piacere, soprattutto le partite contro la Juventus. In città si respirava un'aria speciale, era un incontro molto sentito".

A distanza di anni si è pentito di aver letto il comunicato di dissociazione da parte della squadra nei confronti di Bianchi?

"Quel comunicato fu l'atto conclusivo di una pagliacciata che fece ridere l'Italia intera. Lo strappo tra Bianchi e gran parte dello spogliatoio diventò insanabile. Lessi personalmente il comunicato perchè nessuno aveva il coraggio di farlo".

Qualche pentito di camorra ha dichiarato che quello scudetto perso a favore del Milan fu pilotato dal calcio scommesse o meglio "venduto", si sente offeso da queste accuse infamanti?

"Certo che mi sento offeso, sono affermazioni pesanti e fuori luogo che minano alla credibilità di una squadra fantastica".
|di Salvio Passante - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 214 volte


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