Demetrio Albertini, vicepresidente della Federcalcio, ha rilasciato un'intervista a "Il Roma". Ecco quanto evidenziato da Tutto Napoli.net: "L'esperienza di Donadoni in Nazionale? Considero positivo il suo biennio azzurro, uscire ai rigori contro la Spagna, poi vincitrice della rassegna, non mi sembra un fallimento. Ma siamo in Italia, ricordo che Sacchi fu crocifisso pur arrivando in finale ai mondiali. Roberto si è mostrato all’altezza del compito. Ricordo il primo contatto: ”te la senti ?”. Lui non battè ciglio, sicuro della sua preparazione, ma non certo presuntuoso: si chiama autostima. Il Napoli? Complimenti a De Laurentis, ha investito su un tecnico di grandissimo spessore, non potrà che raccogliere grandi soddisfazioni. Basta solo dargli tempo, inutile e deleterio chiedergli tutto e subito. Pregi di Donadoni? Serietà, applicazione tattica costante, sempre alla ricerca delle più moderne metodologie di allenamento. E carisma da vendere, su questo posso giurarci. Ha gestito alla grande lo spogliatoio azzurro, ricco di campioni affermati, alcuni quasi suoi coetanei. Chiedete a Fabio Cannavaro notizie in merito: vi dirà che in poco tempo Roberto conquistò la stima e la fiducia dello zoccolo duro dello spogliatoio. Tatticamente è invece molto duttile, adatta lo schema ai giocatori e non viceversa. Certo, come ogni allenatore, ha nel Dna una preferenza, nel suo caso il 4-3-3, ma non sempre lo ha adottato in carriera. A Livorno ha disputato molte gare con il 5-3-2, visto che non poteva affidarsi al tridente. Anche a Napoli farà più o meno così, non a caso a Reggio Calabria ha adottato il 4-3-1-2. L’unico comune denominatore sarà l’atteggiamento, le squadre di Roby giocano sempre per imporre il proprio gioco, non per subirlo". |di Francesco Caputo - Fonte: www.tuttonapoli.net| - articolo letto 170 volte