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2009-03-21

Napoli-Milan, e non serve aggiungere altro


Insidia Napoli per il Milan di Carlo Ancelotti: ecco l'avversario ai raggi x
Il posticipo di domenica sera appartiene a quella categoria di sfide che evocano ricordi ed emozioni tali da far passare in secondo piano l’attualità, la classifica, tutto il resto. Dal 2-3 degli invincibili di Sacchi all’ultima clamorosa sconfitta per 3-1, l’incrocio tra Milan e Napoli ha sempre regalato valanghe di gol e spettacolo. Sarà uno show anche questa volta o la paura di perdere frenerà entrambe dando vita ad una partita scacchi? La storia e il modo di giocare delle due squadre lasciano presagire un match aperto, con ritmi alti e molta qualità. Per confermare tale tesi, poniamo la lente d’ingrandimento sul momento del nostro prossimo avversario.
I MOTIVI DELLA SVOLTA - La pessima serie di risultati che ha infilato la squadra azzurra nel girone di ritorno ha convinto il patron De Laurentis a sostituire Reja con l’ex rossonero Roberto Donadoni. Per giudicare fruttuosa o sbagliata questa scelta bisognerà attendere almeno l’epilogo di questa stagione. Affidandosi all’ex commissario tecnico della nazionale, De Laurentis ha deciso di far partire un nuovo corso e non, semplicemente, di navigare a vista da qui alla fine della stagione. Reja ottimo per il salto dalla C1 alla A, ma troppo poco sfrontato e ambizioso per guidare una squadra che vuole affermarsi anche in Europa: questo è stato – raccontato i ben informati – il pensiero del presidente. Grande professionista, poco votato agli eccessi e all’esaltazione, Donadoni potrebbe essere l’uomo giusto per rilanciare il Napoli senza subire le pressioni di una piazza che ormai mal digeriva il suo predecessore.
LA LINEA DELLA CONTINUITA’ - Dal punto di vista tattico Donadoni non ha apportato grandi cambiamenti alla squadra. Più che stravolgimenti tecnici, la squadra necessitava di ritrovare fiducia ed entusiasmo. Il cambio di allenatore ha sicuramente portato una ventata d’aria nuova a Castelvolturno, riaccendendo le speranze di conquistare un importante piazzamento Uefa. Nel debutto da allenatore del Napoli (pareggio 1-1 a Reggio Calabria la scorsa settimana) l’ex CT ha presentato lo stesso modulo con cui il Napoli aveva giocato le ultime partite: il 4-3-1-2 con il centrocampo a rombo. Qualche allenamento in più e il recupero di diversi giocatori importanti (Daniele Mannini su tutti, al rientro dopo la squalifica per ritardo all’antidoping e la conseguente sospensione della squalifica da parte del TAS) hanno convinto il nuovo tecnico ha rispolverare il 3-5-2, idea tattica alla base delle ultime due campagne acquisti.
FORMAZIONE QUASI FATTA - Davanti al portiere Navarro (l’argentino ha acquisito sicurezza dopo un paio di partite ricche di incertezze) giocheranno i tre centrali Santacroce, Cannavaro e Contini. L’assenza di Rinaudo (indisponibile) e Aronica (squalificato) hanno notevolmente ristretto le possibilità di scelta per una difesa tanto criticata dell’ultimo periodo. Il centrocampo, considerato il punto di forza del bel Napoli del girone d’andata, deve fare a meno di due pedine fondamentali come il regista Gargano e l’esterno Maggio. Giocheranno al loro posto Pazienza e Montervino, in una linea a 5 completata da Hamsik, Blasi e Datolo (favorito su Mannini, anche se quest’ultimo sembra più adatto al 3-5-2 e alla fine potrebbe spuntarla). Il tandem offensivo Zalayeta-Lavezzi da ampie garanzie a Donadoni: in gran forma sembra soprattutto il Pocho, tornato a brillare dopo un periodo negativo durato oltre due mesi.
|di Gabriele Pipia - Fonte: www.ilveromilanista.it| - articolo letto 166 volte


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