Dopo un girone di ritorno non esaltante, il Bologna di Mihajlovic è stato risucchiato in zona retrocessione. Finisse oggi il campionato i rossoblù sarebbero salvi, grazie ai due punti di vantaggio sul Torino: un margine - ha spiegato il tecnico Sinisa Mihajlovic - da tenere stretto: "Perché così la salvezza dipende da noi e non dai risultati degli altri".
Una certa involuzione del gioco, però, preoccupa e non poco. Lo stesso allenatore ha rimproverato alla squadra di non sapersi prendere le proprie responsabilità e di essere troppo Di Vaio-dipendente: sono suoi, infatti 19 dei 31 gol segnati dal Bologna. E quando il capocannoniere del campionato non è in giornata i limiti in attacco dei rossoblù sono fin troppo evidenti, anche nel numero delle palle gol create. Da questo punto di vista, la sfida di ieri con il Cagliari è stata una delle peggiori prove della stagione.
La speranza, però, si chiama calendario. Dopo la trasferta dell'Olimpico con la Roma il Bologna è atteso da tutti gli scontri diretti che portano alla salvezza e da altre partite sulla carta più abbordabili: Siena, Genoa, Reggina, Lecce e Catania in casa e le trasferte sui campi di Palermo, Torino e Chievo, molte di queste sfide, con avversari diretti per la salvezza, valgono doppio.
Nelle prime dieci giornate del girone d'andata (quelle della gestione Arrigoni dal calendario 'in salita') il Bologna fece sei punti. Nelle prime dieci del ritorno ne ha collezionati sette. Nelle altre nove giornate dell'andata (quando subentrò Mihajlovic) il bottino fu di 13 punti. Mantenendo lo stesso ruolino di marcia anche nel ritorno la salvezza sarebbe praticamente certa, anche in virtù del fatto che molti di questi punti verrebbero tolti alle dirette concorrenti. |Redazione Tutto Mercato Web - Fonte: www.tuttomercatoweb.com| - articolo letto 191 volte