Ok, la strada è ancora lunga, ma le altre non corrono e, anche se il Lecce poteva fare di più, contro l'Atalanta si è cominciato a vedere qualcsa del nuovo corso dei pugliesi.
Il Lecce ha giocato una partita fatta di cuore ed agonismo, una cosa che mancava da molto tempo. Il gruppo ha dato tutto, ha palesato i soliti limiti, sopratutto difensivi, con l'ennesimo gol preso da un lancio lungo e verticale dalle retrovie avversarie, ma ha lottato fino alla fine ed oltre.
Valutando la gara nel complesso, il Lecce meritava qualcosa di più. E' vero che l'Atalanta ha colto una traversa ed ha avuto un'altra ottima occasione quando il Lecce era tutto in avanti alla ricerca del pari, ma nel secondo tempo i pugliesi hanno stretto d'assedio gli avversari. E qui, forse, l'unico appunto da fare a De Canio consiste nel tardivo ricorso a Zanchetta, l'unico centrocampista in grado di dare ordine alla manovra.
Manovra che, vale la pena ribardirlo, per molti tratti è stata impacciata, consistendo nei soliti, velleitari ed inutili lanci lunghi. Questo a rimarcare che ci sarà da lavorare. Ma, almeno, il portiere ha fatto una buona prova, mentre Papa Waigo è uscito ingenerosamente sotto i fischi del pubblico, pur avendo in qualche modo impesierito la rtetroguardia dell'Atalanta con la sua velocità.
Si è visto, infine, come questa squadra non possa rinunciare a Giacomazzi, che ha una cifra tecnica superiore alla emdia del resto della squadra ed a Caserta. E' lui l'uomo di classe del Lecce, in grado di invetare e finalizzare la manovra. Il Lecce non può lasciarlo ancora in panchina, come fatto per buona parte della stagione. |di Michele Tossani - Fonte: www.barilecce.it| - articolo letto 143 volte