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2009-03-26

Special One? Ma de che!?!?


Sono passati 9 mesi dall’arrivo di Josè Mourinho nel calcio italiano ma lo Special One non ha portato tante innovazioni come ci si aspettava. Arrivato nel Bel Paese per portare nuove filosofie di gioco, l’allenatore portoghese ha cercato di imporre anche all’Inter il suo credo calcistico del 4-3-3. Per proporre questo modulo in estate chiede, e ottiene, 3 innesti: Muntari, Quaresma e Mancini, il tutto per 47 milioni d’euro. In poco tempo Josè si accorge però che le tre punte non sono adatte in Italia, decide così di cambiare modulo e di tornare al vecchio 4-1-2-1-2 di Roberto Mancini.
Come se non bastasse i tre acquisti fortemente voluti dal tecnico si rivelano tre “bidoni”, il presidente Moratti non è certamente contento della sua Inter e a gennaio si rifiuta di tornare sul mercato.
Mourinho, più che per le prestazioni della sua squadra in campo, fa parlare di sé per le sue celeberrime conferenze stampa nelle quali più volte manda, a sproposito, frecciatine a tesserati di altre società. Già nella conferenza di presentazione, Mourinho, incalzato da un giornalista che gli chiedeva di Lampard,fa capire a tutti di non essere un “pirla”. Successivamente dopo la partita con il Catania, fa orecchie da mercante nei confronti dei giornalisti che gli chiedono di cosa ne pensasse delle dichiarazioni di Lo Monaco, direttore sportivo della squadra siciiana; l’allenatore portoghese risponde dicendo di conoscere soltanto il Grand Prix di Monaco e il Principato di Monaco, continuando accusa il ds catanese dicendo che se qualcuno vuole parlare di lui deve pagarlo.
Altro giro altra corsa, il 29 settembre Mourinho dichiara che per lui il derby è una partita come le altre, e come tale vincerà anche quella. Il risultato a fine partita non ammette discussioni: 1-0 per il Milan con netto dominio della squadra rossonera. Qualche giorno dopo lo Special One si ripete litigando in conferenza stampa con un giornalista che gli chiedeva qualche anticipazione sulla formazione. Il tecnico portoghese si alza e se ne va dopo che quello, invitato da Mourinho a scegliere i giocatori, gli rispose che lo avrebbe fatto volentieri se il tecnico portoghese gli avesse ceduto una parte dei suoi 14 milioni di ingaggio. Sull’onda dell’entusiasmo anche il “nuovo Maradona” Ricardo Quaresma dichiara che “grazie a Mourinho vincerà il Pallone d’Oro”…nella sessione del mercato invernale di gennaio l’esterno portoghese verrà ceduto in prestito al Chelsea dopo sei mesi a dir poco fallimentari!
Adesso iniziamo però ad arrivare al nocciolo della questione, 10/12/2008: l’Italia calcistica è in spasmodica attesa per i sorteggi di Champions League. Mourinho alla vigilia dichiara: “Voglio il Liverpool, il Manchester United o il Barcellona”. L’urna di Nyon lo accontenta, l’Inter si giocherà l’accesso ai quarti di finali con i Red Devils, campioni uscenti. Josè si dice entusiasta.
Nel frattempo però si torna in campionato, e come di consueto l’allenatore portoghese nel dopo partita è protagonista di un’accesa discussione. Questa volta a farne le spese è Paolo Bargiggia, giornalista Mediaset, che, dopo la partita di Bergamo contro l’Atalanta, lo accusa di non dare spazio ai giovani…la settimana dopo Santon inizierà a giocare titolare… Nella stessa settimana, successiva alla pesante sconfitta di Bergamo, escono alcune dichiarazioni di Mourinho secondo le quali lui a fine partite avrebbe accusato la squadra nerazzurra con queste parole: “Il primo scudetto lo avete avuto in segreteria, il secondo non avevate avversari e il terzo lo avete vinto all'ultimo minuto. Siete una squadra di...” I media italiani impazziscono, Mourinho denuncia l’autore dell’articolo.
E’ il 15 febbraio, la data in cui l’Inter mette le mani sullo scudetto, ecco appunto le mani, soprattutto una quella di Adriano. Il brasiliano appoggia con l’avambraccio sinistro la palla in rete, lì per lì nessun si accorge del misfatto, Mourinho sì. Infatti quando Adriano va ad esultare da lui, il portoghese gli porge il braccio sinistro quasi in segno di scherno verso i tifosi rossoneri.
Josè lo show-man fa il suo record di ascolti nella conferenza stampa del giorno dopo Inter-Roma, partita finita per 3-3. Sette minuti di assoluto monologo al quale segue un’uscita anticipata dalla conferenza stampa. Riporto qui le fasi salienti: “Negli ultimi due giorni non si è parlato della Roma che ha grandissimi giocatori, ma che finirà la stagione con zero titoli - sostiene Mou -. Non si è parlato del Milan che ha 12 punti meno di noi e chiuderà la stagione con zero titoli. Non si è parlato della Juve che ha conquistato tanti punti con errori arbitrali. Abbiamo vinto solo una partita con un errore arbitrale, a Siena".
Poi continua dicendo: “"Si avvicina il giorno dello scandalo" incalza. "Mancano 91 giorni, poi me ne vado in vacanza - dice ancora -. Per 91 giorni sono capace di fare una conferenza stampa medioevale. Io parlo con la stampa perché sono obbligato. Spalletti parla prima della partita, parla durante l'intervallo e parla dopo la partita: è 'primetime', è amico di tutti. Io non sono così". E aggiunge: "Il giorno della partita, accendo la televisione è c'è sempre Spalletti. Io ho un contratto con l'Inter e l'Inter ha un contratto con i media: io parlo perché devo farlo. Quante volte ho detto no alle richieste di interviste? Io non manipolo l'opinione pubblica e non sono un campione del primetime", prosegue davanti ai giornalisti. "Se sono al posto di Torino e Udinese, faccio giocare la Primavera. Se penso al prossimo fine settimana, è meglio non giocare...."
Arriviamo così ai giorni nostri, arriviamo a quando l’Inter viene “cacciata”, nel vero senso della parola, di forza dalla Champions League dai Red Devils di Ferguson. Mourinho per la prima volta fa dietro-front e ammette la supremazia degli avversari. Questo senso di “buonismo” però dura poco, Josè sabato 21 marzo lancia una freccettina con destinatario sconosciuto dicendo che “gli allenatori che si fanno fare la formazione dai loro presidenti sono senza dignità”. Queste dichiarazioni sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso, Massimiliano Allegri, allenatore del Cagliari le ha definite “ridicole”.
Bene al coro di Allegri & Co. mi unisco anche io facendo delle piccole riflessioni. In questi 8 mesi cosa ha portato Mourinho al calcio italiano di così tanto innovativo? Cosa ha fatto Mourinho in più a Mancini? La risposta è semplice: niente! Paradossalmente il Mancio ha fatto ancora meglio del suo successore considerato che l’Inter è con un piede e mezzo fuori dalla Coppa Italia. L’allenatore portoghese come se non bastasse, ha portato inutili polemiche che ogni volta accompagnano una partita, le quali alimentano inutili tensioni tra le società e di conseguenza tra le tifoserie. Quindi oggi viene da chiederci: Special One? Ma de che!?!? Come già detto Mourinho è arrivato in Italia come il Messia, come colui che avrebbe portato una ventata di novità nel calcio italiano, bhè dopo otto mesi le uniche novità sono solo le conferenze stampa, per il resto le cose non sembrano essere migliorate, anzi…
|di Piergiorgio Bianchi - Fonte: www.golmania.it| - articolo letto 207 volte


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