Quasi come se si fossero messi d'accordo, Paolo Rossi ed Enzo Bearzot ieri su due quotidiani diversi (Il Giorno e La Gazzetta dello Sport rispettivamente) hanno espresso in contemporanea, ma distinti l'uno dall'altro, il proprio parere sull'esclusione di Cassano dalla nazionale che tanto sta facendo discutere in tutta Italia.
L'ex "Pablito" di Spagna '82 afferma infatti che "Mercoledì prossimo, a Bari, nella partita contro l'Irlanda del Trap, c'è il rischio che il pubblico di casa, tifoso di Cassano, fischi il nostro Ct. Ma Lippi, in ogni caso, non ha sbagliato: perchè fare le convocazioni in base ad interessi geo-politici?
Anche Bearzot, uomo tutto d'un pezzo come Marcello, rifiutava i compromessi. Quando in tanti volevano in azzurro l'interista Beccalossi, che pure era una persona equilibrata, lui non modificò le sue convinzioni tecniche neanche quando l'Italia giocava a Milano. Forse Lippi e Bearzot sono campioni del mondo anche per questo...".
Anche l'ex ct campione del mondo Enzo Bearzot si schiera dalla parte di Lippi: "L'esclusione di Cassano uguale a quella di Beccalossi? Come giocatori hanno caratteristiche diverse, ma la situazione è analoga. Perchè lo lasciai fuori dai Mondiali dell'82? Io avevo già una squadra costruita nel '78, tra l'altro uscita imbattuta dall'Europeo dell'80. Cassano è bravo, ma forse crea problemi, o c'è già chi può giocare in quel posto. Soltanto Lippi conosce il motivo delle sue scelte. Dovrebbe spiegarle? Io non ho mai dato spiegazioni, contano i risultati e forse qualcuno dimentica che ha vinto un mondiale. Se Lippi facesse le convocazioni in base alla città in cui si gioca, non sarebbe più credibile...". |di Alessio Ciarlo - Fonte: www.sampdorianews.net| - articolo letto 174 volte